28 novembre 2017

luci e ombre dei quartieri popolari

Oggi in azione per la benedizione delle famiglie in zona popolare: palazzi da cinque piani e tre appartamenti per piano. Ti raccomando quelli a pianterreno con le porte di metallo tipo garage... Sono uscito dalla casa di una famiglia con marito italiano e moglie nigeriana. Sono uscito edificato: lui agli arresti domiciliari per robe di secoli fa che fa osservazioni sulle disparità di trattamento per le quali può solo uscire due ore al giorno per portare il bambino a scuola (la moglie è in Inghilterra momentaneamente dietro alla figlia) e non riesce più a venire a messa (prima veniva regolarmente, portando il figlio: avrebbe da insegnare a certi genitori...). Inoltre disponibile per lavori di volontariato e per distribuire in quei palazzi i bollettini della parrocchia. Altri invece, a detta sua, possono stare fuori più ore e così possono continuare i loro loschi affari... Ma non si lamentava: lo diceva come dato di fatto. Lunedì dovrebbe aver concluso tutta la pena.
Sono sceso in cortile con l'animo pieno di ammirazione: a volte le zone popolari nascondono dei tesori. Mentre riprendevo la bicicletta (era già buio) ho potuto ascoltare il dialogo tra un pesce semigrande e un pesce piccolo del giro di droga: il pesce piccolo assicurava l'altro che quando arrivava la roba lui mandava un messaggio a tutti... Ah be! Almeno un po' di ambiente da bassifondi come si deve... Ovviamente conosciuti tutti e due: carnefici e vittime allo stesso tempo.
Ma forse l'ambiente popolare rende luci e ombre di ogni essere umano. Altri quartieri rendono solo l'immagine buona, ma è falsa.

Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male" (Dt 30,15)

25 novembre 2017

di fronte alla morte

In questi giorni sono passato qualche volta a trovare una persona in fin di vita, che ha speso tutta la sua esistenza per gli altri e per la parrocchia. Esile di costituzione, è stata paragonata ad una Madre Teresa, tanta era l'energia d'amore che sprigionava. Sembrava ora in lotta contro la malattia, una lotta di cui si sapeva già l'esito, ma non la durata. Mi veniva da pensare che tutta la vita è una lotta contro ciò che è mortifero: ogni nostra buona azione è la vittoria di una battaglia e non è mai scontata. Fare il bene è un nostro bisogno vitale e non una scelta: ne abbiamo bisogno come l'aria. Questo è ciò che persone come lei hanno trasmesso in vita e ora anche adesso, in punto di morte.

"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri."

24 novembre 2017

Non solo Mladic

Dei commenti di ieri sulla condanna all'ergastolo di Mladic "il boia di Srebrenica" ho trovato particolarmente azzeccato l'articolo di Franco Cardini, ascoltato a brani alla rassegna stampa di prima pagina del mattino. Pubblicato da Il Mattino si intitola Mladic e l'Europa dalla memoria corta dove si chiede conto degli ufficiali olandesi dell'Onu che consegnarono a Mladic i serbi bosniaci musulmani che avevano sotto protezione, sapendo già quale sarebbe stata la loro fine. Oltretutto, scrive Cardini, mostrando disprezzo verso di loro. Succede sempre così: una volta trovato il boia, il capro espiatorio tutti gli altri sono innocenti. Basta trovare l'untore, basta trovare la causa scatenante di qualcosa e tutti gli altri diventano bravi. Non è così: per quello di quella strage bisogna ancora assicurare alla giustizia gli ufficiali olandesi. La storia consegnerà alla giustizia le istituzioni europee e internazionali incapaci e poi, chissà, la coscienza consegnerà alla giustizia anche la nostra capacità di assuefarci ad ogni atrocità.

"Allora il Signore disse a Caino: «Dov'è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?»." (Gn 4,9)

23 novembre 2017

sbandieratori a s. Pietro

Reduce da una tirata di un giorno a Roma per l'udienza dal Papa con gli sbandieratori di S. Lazzaro. Una grande emozione per tutti. Celebrare a s. Pietro nella cappella del coro: un'emozione anche per me. Non tutti i posti sono uguali: alcuni sono densi di storia e di Spirito e solo gli insensibili e i cinici li ritengono uguali ad altri. Ogni tanto va bene andare alle radici, anche se ci vai per motivi non religiosi (accompagnare gli sbandieratori) o se ci vai tipo "toccata e fuga": ne restano segnate anche le relazioni con le persone che già conoscevi ma che hanno condiviso con te questo attimo. Il miracolo di S. Pietro e del cuore della fede.

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa" (Mt 16,18)





20 novembre 2017

fine e inizio vita

L'altro giorno ho parlato con una signora che ha fatto celebrare la messa per un suo parente in Belgio, che mediante il suicidio assistito ora non c'è più, nonostante la giovane età. Mi ha fatto venire i brividi. Come pure uno che è venuto a confessarsi per un aborto e che ora non si dava pace. Alcuni più scaldati avranno un bel parlare di diritti e da arrabbiarsi per le resistenze a quelle che definiscono "conquiste di civiltà". Ma solo l'idea che si possa decidere la data della propria morte o disporre della non nascita di qualcuno, rende veramente macabro il panorama. Nulla di solare, solo lugubre e tetro.
Magari ci sarebbero altre strade per aiutare le persone che desiderano solo morire o che trovano pesante avere un figlio (specie se il quinto...), senza pasticciare con la morte. E' il volto nero dell'Europa.

"E Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò: 
maschio e femmina li creò" (Gn 1,27)

18 novembre 2017

i boschi dietro la città

Mi son dovuto accontentare. Per questa volta solo qualche ora nei boschi della collina morenica dietro Rivoli. Ma è stato suggestivo pensare che a pochi minuti di qui c'è l'affollatissimo Corso Francia che porta nella metropoli e qui sei in mezzo ai boschi...

"Benedite monti e colline il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli" (Dn 3,75)





16 novembre 2017

Far West

Ieri andando a trovare per la benedizione le famiglie di un palazzo di case popolari mi hanno raccontato di una notte di due settimane fa in cui un incendio scoppiato sul balcone di una famiglia ha tenuto fuori tutti, visto che i tubi del gas correvano all'esterno. Una situazione da incubo, che ha generato molta paura ma che fortunatamente si è risolta solo con danni materiali. Mi dicevo: Chissà come mai solo in case popolari succedono di queste cose... E poi: già queste famiglie sono sotto tensione per la sopravvivenza; quando succedono robe simili la tensione sale alle stelle. Anche perchè c'è il sospetto che l'incendio sia doloso. L'altro giorno in un palazzo vicino fuori da una porta c'era un foglio con la foto di un giovane che minacciava di morte coloro che per due volte avevano cercato di entrare in quell'alloggio dove abitava la nonna anziana. Lui abitava nella scala vicino e io gli ho chiesto. Mi ha risposto che il foglio è stato molto efficace perchè dato che i presunti scassinatori sono tossici del quartiere e dato che il cognome del giovane incute rispetto... Come dargli torto?
Ogni tanto mi convinco che esista un mondo pseudonormale e che poi ci sia un mondo da Far West di cui nessuno s'accorge.

"Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti." (Mt 5,43-45) 

15 novembre 2017

Fuori dai mondiali

Non ho seguito da vicino la partita con la Svezia e ne ho solo sentito gli echi. Non sono mai stato un grande appassionato di calcio, ma mi sforzo di non cadere nei soliti moralismi e luoghi comuni contro di esso. Fa parte dell'identità italiana esattamente come l'essere cattolici, con luci e ombre del caso. E tuttavia mi è saltata alla mente una riflessione che nelle ricerche sociologiche sulla religiosità dei giovani emerge: attaccati alla chiesa intesa come parrocchia, comunità vicina; distanti dalla chiesa intesa come Vaticano, gerarchia, potere lontano. Anche il calcio sembra così: vicino può essere coinvolgente, bello, fatto di ragazzi che si impegnano tanto e imparano cose; quello della Federazione e delle grandi squadre invece pieno di marciume: dai giri di soldi, ai rapporti con le tifoserie ultrà, a certi personaggi che starebbero meglio in un film di mafia, ecc. Chissà se questa batosta non servirà a rimettere i piedi per terra e a cambiare qualcosa?

"Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta»"

13 novembre 2017

bella ciao

Sabato sera c'è stato un concerto di cori, tra cui un coro splendido di Galzignano Terme che tra gli altri canti ha fatto "Bella ciao", dopo aver debitamente introdotto che la scelta non aveva nulla di politico ma era legata al fatto che nel repertorio della coralità italiana era una pietra miliare. Ha pure detto che erano stati recentemente ad un concerto a Minsk in Bielorussia e quando l'hanno eseguito si sono accorti che lo conoscevano.
Pensavo. Ma perchè tutte queste precisazioni? Posso capirne il motivo (anzi, l'hanno detto loro: un canto che è diventato motivo di scontro), ma non giustificarlo. Tutti i canti di impegno civile sono nati da una parte contro l'altra e quando le parti sono venute meno allora sono diventati di patrimonio collettivo. E allora... bon.

"Al suo posto sorse il figlio di lui, Giuda, chiamato Maccabeo; lo aiutavano tutti i suoi fratelli e quanti si erano legati al padre e conducevano la battaglia d'Israele con entusiasmo" (1Mc 3,4-5)

11 novembre 2017

genitori e ritorno alla fede

Il richiamo della foresta
Ieri sera sono andato a confessare i ragazzi che domani faranno la cresima in una frazione qui vicino. Contrariamente a quanto previsto, anche diversi genitori si sono confessati e per qualcuno di loro è stata una specie di ritorno al sacramento. In realtà tutto l'accompagnamento dei propri figli è stato un riavvicinamento alla fede. C'è qualcosa di più che il semplice dato sociologico di ritornare in un ambiente dal quale ti sei allontanato gradualmente. C'è anche qualcosa di più che il semplice dato psicologico di tornare alla fede per essere un buon genitore che fa ciò che dice al figlio. C'è il dato spirituale: il ritorno evoca una nostalgia in parte perchè ti richiama ad un'età in cui eri spensierato ma in parte perchè è lo Spirito del Signore che ti attrae con un richiamo, simile al "richiamo della foresta".

"Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! "  (At 9,5)

09 novembre 2017

ancora giovani

Reduce da tre giorni di aggiornamento del clero sui giovani in vista del futuro Sinodo dei Vescovi sul tema. C'è sempre voglia di confrontarsi sul tema anche perchè, come diceva un relatore, non si parla di una categoria di persone ma del futuro della chiesa e della società. Quando si parla di giovani tutti sembrano sensibili o perchè scatta la simpatia o perchè scatta la nostalgia o perchè scatta il nervoso. Meno facile lavorarci insieme specie quando il divario di età si allarga. Eppure quanto più ci si sente giovani, tanto più si fa fatica a stare con loro: bisogna sentirsi adulti che hanno conservato qualcosa del giovane, ma anche qualcosa del bambino. Allora, come succedeva a me quando ero giovane nei confronti di certi adulti, scatta la molla: attrazione per qualcosa che senti uguale a te e per qualcosa che senti diverso da te ma che vorresti imitare.

"ora io sono vecchio e voi, per misericordia del Cielo, siete nell'età buona; prendete il posto mio e di mio fratello e fatevi avanti a combattere per il vostro popolo; l'aiuto del Cielo sia con voi" (1Mc 16,3).

05 novembre 2017

stupore e viaggio

Il numero di "Luoghi dell'infinito" di settembre è dedicato alla "fede in cammino" e agli itinerari di pellegrinaggio. Si va a nozze. Ad un certo punto una citazione di Gregorio di Nissa: "I concetti creano idoli. Solo lo stupore conosce". E' una "parola di vita" che penetra dentro e in un attimo fa piazza pulita di tante paranoie, ragionamenti, discussioni vuote. E' vero e non vale solo per le cose di fede: solo lo stupore spinge alla ricerca, da quella scientifica a quella filosofica a quella religiosa a quella di se stessi. Collegato allo stupore c'è la voglia di partire e di non fermarsi sempre nello stesso luogo, almeno interiormente se proprio non si riesce esteriormente.
Allora in un certo senso uscire e partire significa andare oltre i limiti: non quelli che hai, ma quelli che ti sei messo tu.

"Abramo allora abbandonò la terra dei Caldei e andò ad abitare nella regione di Carran. Poi il padre di Abramo morì e Dio lo fece emigrare in questa terra nella quale adesso abitate voi. Ma in essa non gli diede alcuna proprietà, neppure un metro di terra; gli promise invece che l'avrebbe data in proprietà più tardi a lui e ai suoi discendenti: ma a quel tempo Abramo non aveva figli" (At 7,4-5)

03 novembre 2017

defunti e prospettive di vita

Ancora mi gira per la testa sta cosa di quanto cambi per la vita essere nato in un luogo piuttosto che in un altro, in un'epoca storica piuttosto che in un'altra, in una famiglia piuttosto che in un'altra. Ricordando i defunti in questi due giorni passati viene anche in mente che al cimitero sembrano tutti uguali: non c'è differenza e se non li conosci, non sai neanche quale può essere stato più felice, quale meno, quale più giusto, quale più corrotto... E' come se l'assoluta "biodiversità" delle persone nella vita, quasi una varietà che dà le vertigini, si annullasse al cimitero. Senza ancora parlare del modo con cui si muore e del carico più o meno alto di sofferenze per sé e per gli altri.
Tutto questo per dire cosa? Boh, solo una sensazione di disagio, niente di più ragionato, ma senza una prospettiva di fede è tutto più complicato...

"Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole?" (Qo 2,22)