27 febbraio 2010

una serata sull'ebraismo

Ieri sera Paolo De Benedetti è venuto nella nostra parrocchia a parlarci di "elemosina, preghiera e digiuno nella tradizione ebraica". Al termine dell'incontro la reazione generale era di pensare che il modo che la tradizione ebraica ha di trattare con Dio è decisamente familiare e a volte molto ardita. Il pensare che Dio preghi, il litigare con Dio, il benedire Dio, il processare Dio sono cose strane. Eppure ad ascoltare i detti dei maestri ebraici veniva voglia di conoscerlo di più questo nostro Dio e di averci più a che fare. Come ve lo immaginate Dio?

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24 febbraio 2010

emergenza al centro d'ascolto

Ieri mattina era giornata di apertura del centro d'ascolto e alla fine i volontari erano stremati dal flusso di gente che è venuta a chiedere un aiuto. Ora è stata convocata una riunione di emergenza per decidere come comportarci. Alla faccia di chi dice che la crisi economica è ormai alle spalle. E' realmente una decisione delicata sapere chi va aiutato e in che misura, date le scarse disponibilità finanziarie: la nostra zona poi è particolarmente interessata dalla povertà e le richieste sono continue, anche a me personalmente.
Nello stesso tempo la tentazione dell'efficienza burocratica è forte: decidere regole, applicarle con giustizia, fare in modo che le risorse in soldi e cibo vengano redistribuite nel migliore dei modi. così come è forte la tentazione di fermarsi a cercare le responsabilità. E invece risuonano forti quelle frasi del Vangelo in cui Cristo si identifica con i poveri, in cui si dice che saremo giudicati sul modo con cui avremo trattato coloro che erano in necessità, in cui Cristo stesso si presenta come povero, nato povero, morto abbandonato, esaltato dal Padre proprio perché si è abbassato fino all'ultimo gradino. Brutta storia il Vangelo.

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22 febbraio 2010

miracolo?

Sabato una famiglia di albanesi che ha fatto battezzare il bambino la settimana scorsa e che attende di essere battezzata a giugno è venuta a cercarmi per dirmi che l'ustione di secondo grado che il piccolo si era procurato rovesciandosi addosso una pentola di pappa calda è miracolosamente guarita. Il giorno dopo il battesimo, il medico che ha in cura il bambino e che aveva detto loro che la medicazione sarebbe andata avanti ancora per qualche settimana, ha constatato che a parte un lieve rossore tutto era a posto. Non sapevano più cosa dirsi e veramente neanch'io. Cosa si fa in questi casi? Boh

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21 febbraio 2010

ancora sulle omelie

Ieri sono stato al convegno regionale delle comunicazioni sociali della conferenza episcopale piemontese e un giornalista della Stampa, Michele Brambilla, nel suo intervento ha detto che secondo lui la gente nelle omelie non amerebbe sentire parlare di tutto (dagli immigrati, all'aborto, alle questioni di attualità) ma amerebbe sentire il cuore del mistero cristiano, cioè ciò che non sente da nessun'altra parte. Io che avevo deciso di cambiare l'omelia di oggi, che mi sembrava troppo "spirituale", ho deciso di mantenerla così com'era. Veramente difficile costruire l'omelia... Che ne pensate?

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20 febbraio 2010

via crucis

Ieri sera c'è stata la prima via Crucis per le strade della parrocchia. La partecipazione non è stata un granché perché eravamo una trentina e in quelle ampie vie della periferia sembrava proprio poca cosa. Però è stata molto significativa: passare in quella zona dove poche luci di casa erano accese e tanti avevano le tapparelle abbassate sembrava veramente di condividere la sorte di Gesù abbandonato da tutti nel momento della Passione. Certo non si può neanche mettere a paragone la situazione: il freddo e la pioggia avranno scoraggiato molti. E' comunque una fotografia del cristianesimo occidentale diventato minoranza: una minoranza però convinta, tenace e soprattutto che non intende giudicare gli altri ma vivere la fraternità con tutti.

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19 febbraio 2010

un nuovo canto

Nelle serate di Sanremo alcuni del coro di San Domenico Savio hanno composto una canzone-preghiera in seguito alla morte del padre di una di loro. Non è la prima volta che viene composta una canzone ma questa è particolare, sia perchè l'occasione è precisa, sia perchè esprime la preghiera nella sofferenza. Ecco una forma di ingegno e di creatività umana messa a disposizione sia dell'amicizia sia della fede nel Signore. Veramente se ognuno usasse le proprie capacità per coltivare la solidarietà e per testimoniare la fede senza tenersi tutto per sé tanti ne trarrebbero beneficio. C'è bisogno di questo genere di "elemosina".

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17 febbraio 2010

inizio quaresima

Oggi comincia la Quaresima. C'è un'immagine che mi piace associare a quella della Quaresima. E' quella del combattimento. Mi vengono in mente guerrieri antichi, cavalieri medievali e moderni lottatori alle Olimpiadi, anche se l'immagine è un po' cruenta. Però mi piace pensarla come un tempo di allenamento, dell'austerità che precede un incontro sportivo importante, di concentrazione massima, al limite di tensione. Fortunatamente non dura tutto l'anno altrimenti sarebbe veramente stressante. Ma per quaranta giorni all'anno si può vivere diversamente e scoprire poi i vantaggi che questo ha sulla conduzione della vita ordinaria e sulla fede. Forse la Quaresima non è tutta qui. Che cosa ci trovate voi?

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15 febbraio 2010

in rianimazione

Oggi sono andato a trovare un ragazzo in rianimazione all'ospedale. Non ero mai entrato in rianimazione e sono rimasto un po' impressionato della quantità di tubi, macchinari, conteggi e medicinali iniettati. Sarò stato dentro venti minuti ma alla fine due pensieri mi martellavano in testa:
1) mi sentirà? Che cosa sentirà? Era come essere di fronte al mistero della vita, di una vita momentaneamente sospesa però che sfugge alle certezze solite e ai dati acquisiti
2) quanto progresso ha fatto la medicina! Quanto può essere intelligente l'essere umano. Veramente dietro tutti quei macchinari c'è la stoffa del creatore. Immagine e somiglianza di Dio anche nel sapere e nell'inventare
Due cose contrastanti: grandezza e fragilità, genio e piccolezza. Una preghiera perchè si rianimi

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14 febbraio 2010

notizie dall'africa

Venerdì sera c'è stata in parrocchia la serata di informazione sull'Africa. Alcune testimonianze ci hanno parlato di Costa d'Avorio, Somalia, Burkina Faso e Congo. Così qualcuno ci ha aperto qualche orizzonte e soprattutto Pascal, originario del Congo, ci ha insegnato un modo di pensare diverso. E' stato interessante questo: mentre noi tuoniamo contro la sottomissione femminile per cui la donna africana lavora i campi e l'uomo va in giro, Pascal ci ha mostrato il senso culturale: la donna resta, accoglie, è la casa, la dimora; l'uomo va e poi torna. Anche i giovani scout di S. Damiano che sono stati in Burkina Faso hanno ribadito la dignità delle donne benchè al lavoro nei campi. Abbiamo di fronte le due culture: la nostra occidentale che ha aperto nuovi spazi di libertà, quella africana che ha mantenuto gli spazi della tradizione. Ma quale donna vive con maggior senso la sua vita? Forse noi occidentali dopo aver aperto tante porte, dobbiamo solo più recuperare il senso di tutte queste porte aperte: aperte sì ma per andare dove?

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11 febbraio 2010

obama

Ieri su Aggiornamenti Sociali leggevo un articolo intitolato "Obama ha perso la rotta?" in cui si fa il punto di un anno di presidenza degli Stati Uniti. Il titolo completo dell'articolo era la domanda di fondo: "Obama, presidente prigioniero o riformista furtivo?". Dato che Obama è il mio mito, l'ho letto con attenzione e devo dire che mi sono convinto della seconda possibilità. Veramente quando c'è da cambiare la struttura di qualcosa (e non solo fare delle piccole modifiche) ci sono due strade: o la rivoluzione con lo strascico di vittime che inevitabilmente comporta oppure una trasformazione prima culturale, fatta di piccoli gesti simbolici e di parole mirate, che non punta a cambiare subito tutto ma ad abituare la gente al grande cambiamento che interverrà dopo. Questa è la strada di Obama e questa dovrebbe essere la strada per passare dalla fede tradizionale (che ora si rimpiange come se quella fosse la vera fede...) alla fede del terzo millennio. Gesti simbolici e parole mirate per un cambiamento culturale. Quanto lavoro c'è da fare, ma anche che bello avventurarsi su nuovi sentieri!

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09 febbraio 2010

crisi economica

Questa mattina all'incontro di aggiornamento del clero si è parlato di lavoro, economia e crisi economica. Dall'enciclica Caritas in Veritate è stato messo in evidenza il risvolto etico e antropologico di questa crisi, che pare non passi così facilmente. Sappiamo tutti che c'è questa crisi ma sembra a volte così lontana da noi, dai nostri ambienti, dove tutto sommato nulla è cambiato. Eppure tante persone si rivolgono per un aiuto, tanti non si rivolgono forse per vergogna, quelli che ricevono un aiuto (e non sono gli assistiti a vita...) non finiscono di ringraziare.
Veramente nei nostri ambienti siamo un po' distratti e veramente si dovrebbero aprire gli occhi e cambiare un po' la mentalità. Anzi, veramente si dovrebbe cambiare questo iniquo sistema economico che vive come se ci dovesse sempre essere ricchezza in aumento (e invece le risorse sono limitate) e fingendo che un giorno non ci saranno più poveri (e invece sono il prezzo di un livello economico di pochi troppo alto).

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07 febbraio 2010

giornata della vita

Oggi, giornata della vita, alla messa delle 10,30 c'erano molti bambini. In particolare c'erano alcuni dei bambini battezzati lo scorso anno con i loro genitori. E' stato bello vederli di nuovo a pochi mesi di distanza dal loro battesimo e scoprire le tracce della loro crescita. Veramente quando li si guarda attentamente si scoprono le somiglianze con i loro genitori e nello stesso tempo li si immagina cresciuti. Veramente dietro un bambino trovi il ponte tra la generazione passata e quella futura e trovi anche la presenza di Dio, Signore della vita, che si esprime nella semplicità dei loro gesti, nei loro sforzi per parlare per camminare, nei pianti della loro fragilità ma anche nei sorrisi che fanno breccia. Essere come bambini: difficile per noi grandi eppure è ciò che vorremmo nel profondo di noi stessi, o come rimpianto di qualcosa che non è più oppure come obiettivo da raggiungere per godere ogni attimo di vita.

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03 febbraio 2010

omelie dei preti

Ieri c'è stata una discussione in Consiglio Presbiterale sulle omelie della messa domenicale. Secondo il segretario della Conferenza Episcopale Italiana molte sarebbero pastoni immangiabili. Qualcuno dei presenti diceva che la prepara dal lunedì precedente per poterla "ruminare" bene. Qualcun altro parlava di scriverla. Qualcun altro ricordava i tempi in cui si studiava dizione. Qualcuno ha parlato anche della convinzione e della fede che dovrebbe trasparire dalle parole di chi la tiene. Che cosa colpisce di più di un'omelia?

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02 febbraio 2010

agostino

Non so se vi è capitato di vedere domenica e lunedì sera il film su s. Agostino. Io ho visto solo la prima puntata e ho registrato la seconda perché preso da impegno assolutamente improrogabile (diciamo che sono arrivato tardi dalla pizzeria). Però sono stato molto colpito dalla vicenda di Agostino che conoscevo dalle sue "Confessioni" ma che messa nei panni di Alessandro Preziosi e Franco Nero fa tutto un altro effetto. Sarà che mi sento vicino alla sua ricerca filosofica oppure che mi piace l'ambiente romano antico, però devo dire che smuove dentro molte cose (e non per una cattiva digestione!).
C'è qualcuno che l'ha visto?

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