31 gennaio 2019

ritorno a casa

Purtroppo ieri ho fatto un ritorno a san Damiano per il funerale di un mio amico che la famiglia ha chiesto fossi io a presiedere. Così mi sono tuffato per un attimo nella fitta rete di relazioni di anni fa. Inutile dire che l'ho vissuto come un ritorno a casa, anche se la mia casa (non solo fisica) è altrove. Ma non c'è verso: la casa delle origini ha radici talmente profonde che niente spezza, a meno che non sia tu a farlo  brutalmente col rischio di far seccare la pianta. Altrimenti l'impressione è che sei "emigrato" solo da ieri se non fosse per i segni del tempo sulla faccia di chi conosci. Non c'è che dire: prima sono sandamianese, scout e poi prete. Certo che a pensare a quelli che se ne vanno dai loro paesi per venire in Europa fa tristezza: loro sono costretti a staccarsi dalle loro radici per mettersi nelle mani di giardinieri che andrebbe meglio facessero i macellai (con tutto rispetto dei macellai). Non basta la volontà di accogliere (che è già tanto rispetto a ciò che vedi in giro) ci vuole anche il giusto stile, la giusta classe, la giusta delicatezza.

"E' meglio vivere da povero sotto un tetto di tavole, che godere di cibi sontuosi in case altrui" (Sir 29,29)

29 gennaio 2019

un bel gesto

Domenica scorsa con la famiglia eritrea abbiamo partecipato alla gita in montagna con alcune famiglie a Prato Nevoso. Pranzo prenotato a Baby Lunch, ma arriviamo in ritardo perchè non ci siamo intesi con le altre famiglie che mangiavano con noi. Così loro hanno terminato di mangiare prima di noi e sono tornate sulla neve. Al momento di pagare la proprietaria mi chiede se ero con gli africani. Poi mi dice: "Per voi pago io". Le dico che io non sono africano... e potrei almeno pagare io per me, ma non c'è verso. Mi saluta cordialmente e mi dice: "Tornate a trovarci, siete i benvenuti". Esco e lo dico agli altri, oltre a mandare qualche whattsapp: stavolta vale la pena saperlo. Evidentemente non tutti la pensano come gli attuali governanti.

"E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa»." (Mt 10,42)

25 gennaio 2019

Maria regina di Scozia

Finalmente sono tornato al cinema è ho visto "Maria, regina di Scozia" che racconta di un pezzo di storia inglese che avevo appena attraversato in "La colonna di fuoco" di Ken Follett. Al termine del film ci siamo detti: se uno si stupisce come mai oggi il nord Europa sia scristianizzato, basta guardare film come questo e capire che danni ha fatto la religione intrecciata alla politica. Questo ci fa essere pieni di fiducia: ora che la religione è finalmente legata alla fede (anche se c'è qualche residuo fossile che si ostina a continuare sulle strade passate) il suo futuro sarà radioso.

"Inviala [la Sapienza]  dai cieli santi,
mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
Ella infatti tutto conosce e tutto comprende:
mi guiderà con prudenza nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria." (Sap 9,10-11)

24 gennaio 2019

restiamo umani

E' stato diffuso in questi giorni un documento a firma di alcune chiese cristiane (cattolica, valdese, evangelica) intitolato "Restiamo umani" che richiama alla necessità di cambiare linguaggio e stile quando si parla di migranti. Bellissimo documento e ad alto significato, visto che è ecumenico ed esce durante la settimana di preghiera dell'unità dei cristiani. Un neo: il titolo è lo stesso del libro di Vittorio Arrigoni del 2009 in cui si riportava la sua esperienza nella striscia di Gaza. Vittorio Arrigoni non risulta fosse credente o comunque lo era a modo suo. Non si poteva citare la fonte senza plagiarlo così spudoratamente? Poi mi sono chiesto se sono troppo pignolo su ste cose e se non basta il contenuto del testo a chiudere un occhio. Magari poi non sapevano neanche fosse esistito quel libro. Invece no: lo stile ecclesiale, che pare che non sia solo cattolico è quello che non si riconosce ciò che è maturato al di fuori dei confini ecclesiali e quando lo si prende per buono è come se lo si "battezzasse". Ma fortunatamente lo Spirito Santo si fa una beffa di ogni confine.

"All’udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!»." (At 11,18)

23 gennaio 2019

la minestra scaldata del ministero

Ieri ho partecipato alla riunione del comitato scientifico della rivista "Archivio Teologico Torinese" della facoltà. Tra gli argomenti da approfondire nelle future riviste si è proposto di trattare del rapporto tra giovani-vocazione sacerdotale e tipo di ministero. Ma quando si è provato a capire su cosa fare gli approfondimenti, si è scoperto che su questo tema è tutta minestra scaldata ormai da anni: Si dicono sempre le stesse cose, senza particolare profondità scientifica e, di conseguenza, si è rinviato. Un conto è la dimensione spirituale e di fede del ministero che ovviamente non è sostituita da quella teologica, ma se la dimensione teologica è minestra scaldata allora anche la pastorale langue. E il calo di vocazioni sacerdotali è causa ed effetto di questa stasi. Perciò la cosiddetta "pastorale vocazionale" senza profondità teologica è come remare con tutte le proprie forze senza accorgersi che la barca è ancora legata alla riva.

"Ora, se si fosse realizzata la perfezione per mezzo del sacerdozio levitico – sotto di esso il popolo ha ricevuto la Legge –, che bisogno c’era che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchìsedek, e non invece secondo l’ordine di Aronne? Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della Legge." (Eb 7,11-12)

21 gennaio 2019

lasciare il segno

Ieri abbiamo piantato un albero dedicato al parroco fondatore e ispiratore della nostra comunità, don Giacomo Accossato. E' stato un momento semplice, ma molto sentito: diverse persone dopo la messa si sono fermate alla breve cerimonia. Quanto può incidere una persona? Non dipende tanto da quanto tempo sta in un posto (quello c'entra ma non è dirimente), neanche da quanto spende di se stesso (a volte in questo caso si lascia un segno che è più un ricordo, un rimpianto di quando c'era). Dipende da quanto fai da tramite perchè il Signore agisca in quel contesto. E' quello che ha fatto don Giacomo: la comunità lo ricorda e nello stesso tempo rinnova continuamente il proposito nell'essere accogliente e gioiosa come lui ha insegnato a fare.

"Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli." (Mt 5,16)

19 gennaio 2019

Natale in ritardo

Effettivamente non ha senso leggere dei racconti di Natale a metà gennaio. Oltretutto il libro mi era stato regalato per il Natale 2017, perciò... ancora meno senso. Un libro di racconti ad ambiente natalizio, ciascuno collegato con una ricetta di cucina inglese per Natale. E fin qui era bella l'idea. Poi cominci a leggere i racconti e ti accorgi di quanti anni luce ci siano tra noi e gli inglesi. Non un riferimento a Gesù (ma questo... passi: si può capire). I simboli natalizi (dal vischio, al mangiare insieme, a Santa Claus, ecc.) sono solo delle scene di sfondo per vicende che con il Natale c'entrano come i cavoli a merenda: storie di fantasmi, di suggestioni varie, di episodio di vita quotidiana che potrebbero tranquillamente essere successi in altri periodi dell'anno, ecc. Tipico nordico il riferimento frequente a legami omosessuali che ti chiedi se il fatto di non ritrovarli nella narrativa mediterranea (se non esplicite narrazioni che hanno quello come tema) sia segno di arretratezza o di che cosa.
Insomma: gli inglesi sono proprio strampalati.

"Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia»" (Lc 2,12)

18 gennaio 2019

preghiera del cuore

Questa sera ci sarà l'incontro ecumenico di preghiera, ma purtroppo non potrò essere presente. In compenso mi è stato regalato da una parrocchiana un libro sulla preghiera del cuore di origine orientale, usata molto dalla tradizione ortodossa e che comincia a diffondersi anche da noi. Tra l'altro ho trovato alcune riflessioni alle quali ero giunto anch'io, mettendo insieme i pezzi dell'esperienza, della Scrittura e della riflessione. Per esempio la distinzione tra la preghiera legata alla mente e al cuore e quella dello Spirito. Entrambe sono profonde, possono anche sfociare in adorazione, ma la prima parte dalla propria volontà di stare di fronte al Signore, la seconda parte dalla mozione del cuore, prodotta dallo Spirito. Perciò la prima si può ricreare a piacimento, la seconda no, perchè solo frutto della grazia. L'effetto è lo stesso, ma la causa è diversa.
Roba da sopraffini... Certo che se si pensa a cosa si intende mediamente per "pregare" alla fine scopriamo che siamo rimasti all'età della pietra...

"Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili" (Rm 8,26)

17 gennaio 2019

ancora giovani e fede

Ieri sera abbiamo fatto alcuni "recuperi" dei giovani che faranno la cresima domenica prossima. Il discorso si è fatto più personale, perchè non c'erano tutti gli altri e perchè è venuto bene così. Così scopri che quello che ti sembrava più "assente" dai contenuti del corso aveva diverse cose da raccontare e chiedere sui "segni": episodi curiosi da piccolo come l'immagine di padre Pio nella tazza di capuccino che si forma per caso, ecc. Sarebbe da ridere, ma si prende sul serio perchè lui non se l'è mai spiegato. E infine scopri che lui e un altro hanno deciso di fare la cresima perchè sono scampati da un grave incidente stradale e hanno fatto un pensiero su Dio dopo anni di latitanza.
Altri due fratelli hanno ripreso ad andare regolarmente a messa, anche loro per un incidente a cui sono scampati e adesso stanno anche pensando come essere più protagonisti.
Insomma: tante cose che assolutamente non provano nulla, ma per dire che la fede nel mondo giovanile non è solo una landa desolata.

"Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma essa replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli»." (Mc 7,27-28)

il mare d'inverno

Questo post è della settimana scorsa... Pensavo di averlo già pubblicato e invece me lo trovo in bozza.

Ci sarebbero un po' di cose che mi sono passate sotto gli occhi leggendo qua e là, ma alla fine trovo migliore il giro a piedi in una splendida giornata d'inverno da Celle Ligure a Torre Bregalla con discesa attraverso il Santuario della Pace ad Albisola. Non difficile, non lungo, solo una discesa a rotta di collo verso il Santuario ma poi c'è il tempo di godersi il sole sul lungomare di Albisola e riconfermarmi che il mare d'inverno può essere meglio che d'estate.
Brutta impressione il Santuario: una cattedrale nel deserto, grigia, sbarrata, quasi un carcere. Magari si faranno cose interessanti dentro, ma l'impressione iniziale conta molto...

La spiaggia e Celle

Lungomare ad Albisola

16 gennaio 2019

pastorale giovanile

Ieri c'è stato un incontro dei sacerdoti con la presenza di don Andrea Bozzolo, che ha partecipato al Sinodo sui giovani. Purtroppo non sono riuscito a sentire il suo intervento (solo gli ultimi cinque minuti) per via di un funerale e ho ascoltato solo il dibattito. Parola chiave: ascoltare i giovani. Controparola chiave: se hanno voglia di essere ascoltati e se chiedono di essere ascoltati. Controcontroparola chiave: l'ascolto non è solo sentire ma mettersi nello stato d'animo di far spazio e dare tempo, creare l'ambiente e la relazione giusta. Poi il dibattito è finito. Manca un pezzo indispensabile: perchè un adulto possa creare la relazione giusta con un giovane deve saper vivere il suo essere giovane che anche se diventi grande ti resta sempre dentro. Così come l'essere bambino per saper fare con i bambini. Se consideri il tuo essere adulto come il superamento della giovinezza allora sei fritto. Così pure sei fritto se resti giovane senza diventare adulto e magari hai 60 anni. Ma se pur essendo adulto sai vivere nei momenti giusti il tuo tratto giovane, allora i giovani riescono a dialogare e hanno molto da dire.

"Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni."
 (At 2,17)

10 gennaio 2019

buona stampa

Ieri ho avuto due esempi di buona stampa, fuori dal solito circo mediatico. Rileggendo l'Avvenire di domenica scorsa c'era in prima pagina un editoriale del sociologo Maurizio Ambrosini, esperto di dinamiche migratorie, che finalmente ha messo in luce la vera questione dell'immigrazione. Germania, Giappone e perfino gli Stati Uniti (a prescindere da quel trombone di Trump) stanno cambiando politica, accogliendo migranti economici (e non profughi politici) perchè hanno bisogno di manodopera. Non ci vuole molto a capirlo: la situazione di denatalità obbliga a far arrivare persone da altre parti... Perciò il dibattito acceso sui media tra pro e contro gli arrivi degli immigrati non ha ragione di esistere. L'Ungheria, che pare accecata, per non fare arrivare stranieri è obbligata a emanare una legge che consente massicci straordinari per far fronte al lavoro.
Il secondo esempio è un articolo di Franco Gesualdi sul mensile dei missionari della Consolata in cui fa notare tutte le bufale della questione del debito pubblico: sta diventando un problema solo perchè vige la scuola neoliberista che vorrebbe piegare gli Stati alle esigenze di mercato. Altrimenti ci sarebbe il modo di ridurlo. Anche qui il circo mediatico non permette di ragionare ma obbliga a prendere posizione a favore o contro i decimali in più o in meno di deficit.
E' proprio vero: meglio decidere prima a tavolino quali sono i media più seri e che aiutano a capire e per il resto lasciar fallire gli altri e spegnere le Tv.

"La nostra schiavitù non ci guadagnerà alcun favore, perché la porrà a nostro disonore il Signore Dio nostro. " (Gdt 8,23)

09 gennaio 2019

aiutare, non aiutare...

Ieri alla riunione dei volontari del centro d'ascolto si è riproposto il classico dilemma: chi aiutare, chi non aiutare, meglio aiuti mirati e consistenti oppure aiutare un po' tutti a pioggia? Già, non è semplice. Ma la difficoltà è la stessa per la relazione con qualunque persona: fidarsi, non fidarsi... Proprio perchè una persona è inaffidabile diventa bisognosa di aiuto e non si può pretendere che ragioni e viva come una persona affidabile... Perciò se ha due lire, li spende e non li mette da parte e tu non puoi evitare di aiutarla solo perchè si comporta così. Però puoi "educarla" e metterti al suo livello di comprensione e non al tuo: ti aiuto ma a patto che tu... ti pago questa bolletta ma solo se tu... un po' come si fa con i ragazzi che ragionano così in attesa che maturino un atteggiamento più etico a partire da valori e non da scambi. Alcuni non crescono mai.

"Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? " (1Gv 3,17)

07 gennaio 2019

Dov'è l'Europa? Siamo noi

In questi giorni di incredibile rimpallo di responsabilità tra i leader europei sulle due navi cariche di migranti nel Mediterraneo sembra di assistere ai litigi dei bambini quando scaricano le responsabilità sugli altri. In realtà la prima vicenda simile compare in Genesi 3, quando dopo il peccato originale l'uomo scarica sulla donna la responsabilità di avergli fatto mangiare del frutto proibito e questa la scarica sul serpente. Niente di nuovo sotto il sole, solo la semplice constatazione che si sta tirando fuori il peggio, anche se le ragioni sono tutte sacrosante. Ma la responsabilità morale è un'altra cosa...
L'unica cosa che "salva la faccia" di questi famigerati leader europei è che rispecchiano i loro popoli che li hanno votati.
Forse veramente le prossime elezioni europee saranno le più importanti: bisogna riprenderci in mano la nostra Europa e non lasciarla a qualche scimmia urlatrice che non ha imparato nulla dalla storia.

"Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?" (Ap 6,15-17)

06 gennaio 2019

studiare insieme

Ieri stavamo riflettendo con alcuni animatori sull'opportunità di proporre ai giovani di studiare ogni tanto insieme. Il valore starebbe nel fatto di condividere in modo comunitario un dovere di ogni giorno e un vero e proprio "lavoro" per il giovane. Il rischio è di perdere tempo oppure di passare alle famiglie il messaggio che si vuol sottrarre tempo a loro, a vantaggio della parrocchia. Però il tempo lo si perde anche a studiare da soli e spesso quando loro studiano a casa il resto della famiglia non è presente.
Certo l'idea che la parrocchia possa offrire un luogo in cui condividere parte della propria vita e non solo per formazione spirituale potrebbe essere allettante per i giovani, che amano stare insieme il più possibile. Però va contrattata con le famiglie.

"Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune" (At 2,44)

05 gennaio 2019

i giovani devono sfidare

Sono stato a trovare amici di cui io sono padrino del figlio che ora ha 22 anni ed è nel gruppo scout ad Orbassano. Mi diceva che non sono molti, ma sono tutti giovani e amici tra loro e hanno il difficile compito di tenere su il gruppo scout, nonostante tante volte debbano chiedere consigli perchè non sono pienamente formati. Però ne parlava con grande partecipazione. Alla fine riflettevo che i giovani devono sempre essere sfidati in imprese al di sopra delle loro capacità, perchè è questo che li rende fiduciosi in loro stessi e nel mondo. Quando io ero giovane l'obiezione di coscienza, lo scoutismo e altre esperienze mi hanno aiutato ad andare oltre il quotidiano. E anche oggi lo spirito giovane si mantiene cercando di andare oltre il buon senso...

"Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il maligno" (1 Gv 2,13)

02 gennaio 2019

recupero...

Dopo qualche giorno di problemi tecnici su Internet e dopo qualche giorno di assenza, mi trovo a recuperare quasi dieci giorni. Troppi... Allora una memoria prima di Natale, una di Natale e una dopo.
PRIMA DI NATALE: sicuramente la novena del 23 alla quale ha partecipato un ragazzo musulmano che frequenta l'oratorio. Non so se abbia pregato Allah o cosa abbia fatto, comunque il segno c'è e resta.
NATALE: primo Natale senza parenti ma solo con la famiglia stretta. Segno dei tempi e comunque Natale in famiglia è sempre molto bello. Investire sulla famiglia e custodire i legami familiari è una delle cose primarie, quasi una necessità di sangue...
DOPO NATALE: route scout in Val Susa e questa volta senza nessun problema. Tempo bellissimo, stare con i giovani fa prendere fiato e stare nell'essenzialità del cibo e dell'alloggiamento ritempra. Da Caselette sul monte Musinè, poi Almese, salita alla Certosa di Avigliana, traversata splendida fino alla Sacra di S.Michele e discesa a Condove.

"E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14)
Salita al Musiné

Verso la Certosa di Avigliana

Verso la Sacra di S. Michele