26 luglio 2014

new age o sapienza?

Questa mattina ho finito di leggere il libro di Reinhold Messner "Cho Oyu. La Dea Turchese"  che parla delle scalate alla cima della sesta montagna più alta del mondo (8.201 metri) "In quei momenti - nell'ondeggiamento fra l'uno e l'altro mondo - capii che questa terra si salverà solo se l'uomo si posizionerà tenendo conto della natura divina, se si orienterà rispetto a quelle energie alle quali si rivolgono da secoli gli sherpa. Questi uomini agivano con l'indispensabile e ognuno percorreva il suo proprio cammino. Il loro metro erano le piante, la terra, le montagne. Nel nostro delirio utilitaristico noi occidentali invece abbiamo saccheggiato la natura, abbiamo scacciato gli dèi, svelato il mondo. Ma la cosa più importante sarebbe invece stata sapere in che direzione dobbiamo muoverci".
 nell'Himalaya. Si conclude così:
Roba da romantici? Sospetti di paganesimo da new age con tutti quei riferimenti alle divinità? Boh: fatto sta che lo trovo profondamente vero.

23 luglio 2014

voglia di route















Incrociamo le dita: ultimi giorni per verificare se potrò andare alla route nazionale degli scout
(branca R/S) oppure se le intemperanze giovanili mi obbligano a continuare la convalescenza. In
fondo sono pochi giorni di cammino e poi il ritrovo di 36 mila persone alla tenuta di s. Rossore
per un campo... fisso. Mi consolo con la canzone della route nazionale in Abruzzo del 1986 alla
quale non ho potuto partecipare perché non  ero più in clan ed ero diventato capo...
 
 

 

Viene il giorno in cui chiedi
a te stesso dove voli
viene il tempo in cui ti guardi e i tuoi sogni son  caduti
E' il momento di rischiare di decidere da soli
non fermarsi e lottare per non essere abbattuti

RIT.: Spingerò i miei passi sulla strada
passerò tra i rovi e l'erba alta
la gioia m'ha trovato la pienezza
non starò più seduto ad aspettare

Sulle spalle una mano che si spinge a trattenere
che mi ha dato senza avere
voglio dare queste braccia
non c'è molto da aspettare.
RIT.:

E' parola come vento tra le porte quella stretta
gli uni gli altri nell'amore non avere che un canto        
questo tempo non ha niente
da offrire a chi aspetta
prende tutto prende dentro
sai fin dove non sai quanto.
RIT.

Non è strada di chi parte e già vuole arrivare
non la strada dei sicuri dei sicuri di riuscire
non è fatta per chi è fermo
per chi non vuol cambiare
E' la strada di chi parte ed arriva per partire.
RIT.:

22 luglio 2014

fortunati senza saperlo


Mi hanno passato da vedere "La gabbia dorata", che parla di tre adolescenti guatemaltechi che cercano di emigrare negli Stati Uniti. Film realistico, che non risparmia durezze anche se non indulge al sangue o ad altro. Certo che dopo che sei arrivato alla fine ti chiedi: "Ma che cosa ho fatto io di bene per meritarmi di nascere e crescere qui dove sono?". Cambia perfino la percezione che hai delle migliaia di migranti: forse dovrei regalare il dvd a qualche persona di mia conoscenza...

18 luglio 2014

bambini viziati con giocattoli pericolosi

A sentire i casini con il missile che becca l'aereo malese e gli altri da Gaza a Gerusalemme e viceversa con tanto di invasione di terra verrebbe tra prenderli tutti (i capi e le teste calde) chiuderli in una stanza e fare come con i bambini che litigano in continuazione per assicurarsi il pallone. Peccato che qui ci vanno di mezzo molti altri innocenti e peccato che, a differenza di quanto avviene con i bambini ai quali non si dà roba pericolosa da maneggiare, qui loro possono tranquillamente maneggiare missili e armi che qualche altro irresponsabile (proprio come gli spacciatori) vende loro. Tutto legale, tutto regolare ma lo scenario è un po' inquietante.
E ora ci saranno i soliti che insceneranno dimostrazioni contro Israele come se il problema fosse solo suo, altri che insceneranno dimostrazioni contro i palestinesi e via di seguito secondo uno stanco copione noto da 60 anni a questa parte.
Forse un po' di sana tolleranza reciproca (che oggi viene tanto disdegnata come se fosse una rinuncia ai valori forti e importanti) non guasterebbe...

17 luglio 2014

il valore aggiunto umano

Ieri sera a Villanova c'è stato il primo incontro sulla situazione dei profughi, incontri promossi dall'équipe diocesana in giro per tutte le vicarie. Se mai ce ne fosse stato bisogno ho capito il "valore aggiunto umano" da due punti di vista.
1) Dal punto di vista dei profughi, che ci hanno ben trasmesso il calore dell'accoglienza umana in Italia, introvabile negli stati africani da loro girati. E' vero che si esalta l'accoglienza in Africa, ma quando si tratta di persone "non del giro" non sempre è così, anzi. Qui in Europa se trovi gente accogliente, lo è a prescindere da chi sei: lo è perché è un diritto della persona, chiunque essa sia. E scusate se è poco: frutto dell'Illuminismo irrorato di cristianesimo.
2) Dal punto di vista delle famiglie ospitanti: il valore aggiunto umano è che accogliere è un investimento a lungo termine per te, per la tua famiglia e per la società tutta. Certo non saranno sempre rose e fiori ogni tanto le accoglienze non funzionano, ma conviene sempre rischiare sull'essere troppo aperti che rischiare sull'essere troppo chiusi. Basta vedere cosa è successo alla vigilia delle due guerre mondiali, quando sono prevalse le chiusure...

14 luglio 2014

funerale... con banda

Reduce dal funerale di una signora di 80 anni, la cui salma è stata accompagnata dalla banda musicale prima di entrare in chiesa. Al termine della celebrazione il canto dell'Ave Maria in stile "canzone napoletana". Un genere di espressione del dolore tutta diversa da quella a cui ero abituato e che probabilmente è molto comune in meridione. Tante lacrime, a volte urli e sospiri inconsolabili. Anche se la celebrazione è stata molto raccolta. Tanti baci alla bara.
Non so fino a che punto sia dolore e fino a che punto sia teatro. Ma forse è sbagliata la domanda: è proprio il dolore a essere teatralizzato, senza che sia finto. Dunque non si discute la sincerità. Però si discute un'altra cosa: quando il dolore è espresso in questi modi, che spazio ci può essere per la speranza e lo sguardo... sereno al dopo?

09 luglio 2014

spiritualità malata

Tra i film visti con buon recupero di tutta la stagione passata Philomena è stato un colpo emotivo. A parte il calcare la mano impietosa contro le suore responsabili di quella situazione, penso proprio che quel modo sessuofobico di trattare le cose e di farle passare per "spiritualità della mortificazione" sia stato purtroppo vero e sia stato il brodo di coltura di tutte la pedofilia nel clero che guardacaso ha visto l'Irlanda come ... avamposto.
Fortuna che ora la visione è più sana, ma chissà che sofferenze... Pare che per ora nessuno abbia fatto un mea culpa su quella spiritualità.

07 luglio 2014

Di Caprio insopportabile

Ma quant'è brutto The Wolf of Wall Street? Più che brutto, quasi insopportabile! Lunghissimo, in certi tratti quasi nauseante, uno dei pochi film che non riesco a vedere fino alla fine. Nonostante abbia tutto il tempo, ora che mi ritrovo in convalescenza. Resto con un dubbio: è brutto il film oppure è proprio brutto lo stile di vita (del broker di borsa) che viene rappresentato. Forse propendo per la seconda: il film ti porta al disgusto e sai che qualcuno probabilmente vive proprio così...

06 luglio 2014

Faletti

Con la morte di Giorgio Faletti se ne va un pezzo di storia (almeno della mia...). Primo flash: a scuola in terza liceo una mia compagna se la prende con il comico Faletti che prende in giro Passerano Marmorito, senza neanche ricordare che si tratta di due paesi e non di uno solo (lei era di Marmorito...). Secondo flash: con quella faccia tutta seriosa mentre canta a Sanremo e  mi chiedo se è sincero o se sta fingendo di riciclarsi "persona con un certo spessore". Terzo flash: in oratorio ad Asti mentre con i ragazzi si guarda "Notte prima degli esami" e mi dico: veramente bravo... Se uno si ricicla così da un campo all'altro vuol dire che è bravo. Quarto flash: viaggio in Islanda e mi divoro letteralmente "Fuori da un evidente destino" (dopo aver letto gli altri due). Non riesco a staccarmi dal libro (fortunatamente i chilometri da fare in auto sono tanti) al punto che quando per sbaglio lo lascio dietro, giunto a casa lo ricompro solo per averlo e non mi perdo gli altri suoi libri. Quinto flash: un'amica sua e mia che mi chiede di pregare per lui e per la sua malattia. Sesto e ultimo flash: la notizia della morte ascoltata per radio di sfuggita. Purtroppo non potrò partecipare al funerale e neanche passare alla camera ardente, bloccato dall'ingessatura.
Mi accontento del necrologio di Gramellini...

04 luglio 2014

la droga non è scomparsa...

Se ne sente parlare di meno e sembra sia solo questione di "sballo del sabato sera". In realtà persone già adulte, addirittura con figli piccoli, che hanno il problema di rimediare la dose giornaliera (o quasi) ce ne sono ancora... Giusto in questi giorni: con la scusa delle ristrettezze economiche in cui versa la famiglia un padre chiede soldi con qualche motivo (sempre nobile e sempre per emergenza). Ma la sua faccia, purtroppo, testimonia ben altro e il tono della voce è inconfondibile. A breve è fissato il battesimo del piccoletto... Bisognerebbe prendere il padre e ... annodarlo. Ma anche lui è in parte vittima. Allora bisognerebbe annodare chi smercia... Anche alcuni di loro a volte la smerciano... E allora che si fa?

01 luglio 2014

la novità del vizio del gioco

Su "Aggiornamenti Sociali" di maggio 2014 c'era un articolo sul vizio del gioco dove è riportato l'esito di una ricerca che ha rivelato 'na roba sconvolgente: le persone che hanno questo vizio non sono tanto "dipendenti" dalla speranza di una vittoria, ma dallo stare attaccati alla macchinetta, estraniandosi dal resto del mondo. Anzi, quando si vince a volte sembra dia fastidio perché ci si deve staccare per andare a registrare la vincita... Una dipendenza bella e buona! Lo Stato che è "lungimirante" le usa per finanziare roba nobile e lo chiamano "gioco responsabile". Alla faccia...