31 gennaio 2013

impegno definitivo

Sono stato due giorni all'incontro nazionale del Prado (v. sito: istituto secolare sacerdotale, che si ispira a p. Chevrier) e ho fatto l'impegno definitivo (a 7 anni da quello temporaneo). Si apre un nuovo capitolo: della serie "prima abbiamo giocato, ma ora si fa sul serio". O quanto meno si tenta. Ecco la formula dell'impegno definitivo:
"Decido di seguire Nostro Signore Gesù cristo più da vicino per rendermi più capace di lavorare efficacemente per la salvezza degli uomini. In seno alla famiglia del Prado e davanti alla Chiesa prometto a Dio di osservare per sempre secondo le Costituzioni dell'Associazione:
- la povertà e l'umiltà, per amore di Cristo, nato in una mangiatoia e dei poveri  ai quali siamo mandati;
- l'obbedienza per amore di Gesù che si è fatto obbediente fino alla morte di croce e di coloro che portano nella carne i segni della sofferenza;
- la castità nel celibato e nel dono di tutto me stesso, per amore di Colui che si è fatto nostro cibo nell'Eucaristia e di tutti coloro che hanno fame di amore, di giustizia e di libertà.
Con Maria e gli altri testimoni della fede, voglio rispondere così alla chiamata del Padre, legarmi alla persona di Cristo e lasciarmi formare dal suo Spirito, per poter rendere gloria a Dio anche nelle mie debolezza e impegnarmi con gioia nell'evangelizzazione dei poveri".

Vediamo quanto riuscirò a essere fedele...

28 gennaio 2013

fede attraverso il teatro

Combinazione due sere filate con il teatro. O meglio con la lettura teatrale. Nello stesso posto, Casa del Teatro. Sabato sera "33 giri di Iliade", rilettura di Baricco dell'Iliade di Omero. Ma soprattutto ieri sera il teatro ha colpito nel segno con "Le stanze del cuore", vicenda di Edith Stein a partire dai suoi scritti, in occasione della Giornata della Memoria. E' venuto spontaneo fare il confronto.
Sabato prevalgono i toni militari e maschi, domenica i toni sommessi, appassionati e femminili. Sabato ti infiamma il desiderio di fare giustizia anche attraverso la vendetta, domenica ti commuove il senso di perdono e di misericordia. Sabato colpisce la decisione con cui gli eroi omerici si muovono, domenica ti fa colpo la ricerca della verità, al buio ma non totalmente.
In sintesi: il teatro è veramente una potenza per comunicare messaggi e emozioni... Ogni tanto bisogna fare teatro (nel senso buono del termine) anche celebrando la messa...

26 gennaio 2013

l'uomo vertice della creazione?

Un interessante intervento del teologo protestante Jurgen Moltmann riportato su Il Regno documenti n. 21/2012 mette in discussione l'idea della centralità dell'uomo nella creazione, per proporre un approccio non totalmente diverso ma complementare e fondare in senso ecologico la teologia. Egli fa osservare che è il primo racconto della creazione a mettere la creazione dell'uomo come vertice (alla fine del sesto giorno), con il comando di "dominare la terra e soggiogarla". Ma il secondo racconto della creazione (Gn 2) mette piuttosto in luce che egli deve prendersi cura del giardino in cui è stato posto, come farebbe un buon giardiniere. E poi commenta: "Non è la Terra che è stata affidata a noi, ma noi siamo stati affidati alla Terra. La Terra può vivere senza gli esseri umani e lo ha fatto per milioni di anni; noi invece non possiamo vivere senza la Terra". In verità la frase è un po' tirata, perché da Genesi si dice che la Terra gli è stata affidata. Però è divertente la battuta che poco oltre riporta: "Due pianeti si incontrano nell'universo. Il primo chiede: 'Come stai?' L'altro risponde: 'Abbastanza male. Sono malato. Ho l'homo sapiens'. Il primo replica: ' Mi spiace. E' una brutta cosa. Anch'io l'ho avuto. Però consolati, passa!' ". Carina no? Fa pensare...

24 gennaio 2013

case popolari

In questo periodo sto visitando le famiglie che abitano nella case popolari intorno a corso Volta (per chi è pratico di Asti: v. Zara, v. Fiume, v. Malta, c.so Volta). Situazioni veramente al limite ma con incontri molto interessanti:
- il coetaneo albanese musulmano che ti tiene mezz'ora (al buio perché non ha la luce) a parlare di fede, educazione delle nuove generazioni, riconciliazione tra popoli, senso critico da trasmettere, importanza di scrivere tanto per tenere in esercizio la mente
- la famiglia che abita in una casa le cui pareti sono ammuffite e l'umidità penso all'80%, ma la cui madre ha ancora lo spirito di prenderla sul ridere e di salutarti con un sorriso
- la persona che protesta perché non viene mai aiutata, nonostante la sua situazione di disagio sia cronica, ma che dopo che invece di compiangerla la "sgridi", cambia tono ed esce dal ruolo della "perenne assistita", rivelandosi simpatica
E altre amenità (ma anche altre situazioni più tragiche). E' proprio vero che ciascuno di noi vede solo il mondo da una angolatura molto molto ristretta e basterebbe cambiare situazione per vederla in tutt'altro modo...

22 gennaio 2013

foto come promesso

Sono riuscito nuovamente a inserire qualche immagine sul blog, perciò ecco come promesso qualche foto dal giro Genova Sturla - Genova Centro di qualche giorno fa...



20 gennaio 2013

riscoprire san bernardo

San Bernardo non mi era mai stato troppo simpatico. Forse per la sua eccessiva devozione mariana, forse perché un giorno un tizio durante un incontro pubblico ha citato qualche suo scritto dove legittimava le Crociate, forse perché ne "Il nome della rosa" interviene di sfuggita (o è solo citato pure lì) in senso eccessivamente ortodosso. Invece non bisogna mai dire...
Ho letto gli atti di un convegno storico su S. Bernardo e S. Tommaso e sono rimasto colpito dalla testimonianza di una abbadessa cistercense che ha descritto in che modo San Bernardo è stato l'ancora di salvezza della sua comunità monastica, dopo le varie mode freudiane, psicologiche, sociologiche, ecc.  Queste restavano valide ma si ponevano ad un livello meno profondo: la spiritualità di s. Bernardo le superava tutte in introspezione e orientamento. Per es. questa frase: "si tratta piuttosto di scendere negli abissi sconosciuti del proprio cuore con una guida, che non sarà Freud, ma piuttosto Bernardo, il quale saprà consegnarci all'unica grande guida realmente abilitata, lo Spirito Santo. Dico Freud non perché non apprezzi questo grande; ma perché ebbi allora attraverso Bernardo la grazia di distaccarmi dallo psicologismo imperante (erano gli anni '70) che forse era un tradimento anche del pensiero di Freud - secondo cui pareva che il fine della conoscenza di sé fosse quello di giustificarsi per non vivere, secondo la formula: sono un disgraziato, la colpa è degli altri, gli altri mi debbono risarcire (...) Bernardo mi ha fatto il regalo di comprendere che il fine della conoscenza di sé è quello di imputarsi per convertirsi e ricevere la vita; la via è frantumare il cuore, farne uscire il pentimento dei propri peccati per ricevere il perdono e l'amore di Dio (cfr sermone II di Quaresima di S. Bernardo)". Fa molto pensare sta cosa e soprattutto mette voglia di leggere Bernardo...

19 gennaio 2013

una serata significativa

Ieri c'è stata in parrocchia una serata di musica  e preghiera intitolata "Popoli tutti lodate il Signore", con una parte legata ai temi dell'ecumenismo e una seconda parte ai temi delle migrazioni e alla presenza di culture diverse dalla nostra, pur nell'ambito della stessa fede. Bella, molto bella, di quelle che lasciano il segno per la semplicità, la varietà e l'incisività del messaggio. Animata da giovani e meno giovani. Significativo il fatto che alcuni evangelici si siano fermati ancora dopo a chiacchierare, segno di amicizie che si stanno costruendo dal basso.
Che dire?: il messaggio del Vangelo è troppo bello per essere semplicemente rifiutato, come tante volte si dice riferendosi alla società secolarizzata. Non bisogna credere alle tentazioni separatiste, individualiste e razziste.

17 gennaio 2013

sfide al cristianesimo

In questi giorni ho avuto due sollecitazioni per ripensare al ministero del sacerdote nell'Europa di oggi. La prima è venuta dall'intervento del vescovo di Tivoli, Mauro Parmeggiani, all'incontro sacerdotale di S. Ilario, patrono del seminario di Asti. Secondo lui il punto è la fedeltà spirituale del sacerdote alla propria missione, che fa unità e che permette poi di discernere le giuste strade concrete da percorrere, in modo da essere figure (imperfette) di Cristo e testimoni di Dio con il proprio essere più che con il proprio fare. La seconda dalla conclusione del libro di Luigi Berzano e Carlo Genova "La società della pratiche orizzontali", dove circa la religione venivano individuate tre sfide:
- la sfida della complessità organizzativa (strutture meno monolitiche, più a servizio delle persone che filtrano tutto attraverso la propria scelta e cercano meno le identificazioni forti)
- la sfida della natura (citazione di Ivan Nicoletto di Camaldoli "la natura della natura è di essere sempre immersa in una storia che l'attraversa, la plasma e la modifica")
- la sfida teologica (ripensare in continuità ai fondamenti della fede perché siano sempre espressi in linguaggio culturalmente comprensibile).
Dunque due sollecitazioni molto diverse, forse due facce della medesima medaglia: la prima ha bisogno della seconda per non costruire mummie, la seconda ha bisogno della prima per non essere una semplice moda. Ma staranno insieme?

13 gennaio 2013

un film triste

Sono tornato al cinema e ieri sera ho visto "La scoperta dell'alba", di Susanna Nicchiarelli, che affronta il tema del terrorismo in Italia attraverso le vicende delle figlie di una persona scomparsa in seguito all'attentato al collega docente universitario e amico. Perciò il tema era molteplice: c'entrava anche il rapporto figli-genitori, il fare luce sulla verità della propria storia, il giallo del padre scomparso, la trovata del telefono (ma non ve la dico...) per fare da ponte tra l'oggi e il 30 anni fa.
Alla fine però sono uscito intristito. Vero, che il cinema non deve far ridere necessariamente e vero che esiste un cinema verità che non deve sottostare alle regole dell'americanata in cui tutto finisce sempre bene. Ma mi chiedo: possibile che in un momento storico in cui tutti sono tendenzialmente più grigi si debba fare un film che intristisce?

11 gennaio 2013

religione come stile di vita

Accidenti ancora non riesco a caricare le foto e ne avevo di interessanti da Genova...
Pazienza, per ora posso sottolineare un interessante capitolo scritto dal sociologo Luigi Berzano nel libro "La società delle pratiche orizzontali", intitolato "Conversione come nuovo lifestyle" in cui si evidenzia che la tendenza a mischiare insieme vari elementi religiosi in una sorte di "fai-da-te" non sia necessariamente l'inizio di una strada che porta allo sfascio, ma un modo nuovo di aderire, caratterizzato da gradualità e coinvolgimento lento, basato più sulle pratiche che sui principi e valori, pratiche alle quali viene dato comunque un senso (non solo "fare delle cose" tanto per farle), anche se il senso non deriva da una adesione totalizzante.
Insomma: è possibile un cammino verso una adesione sempre più complessiva alla fede, ma questo deve partire dal dare senso alle cose ordinarie e poco alla volta andare verso il tutto. Molto diverso dal ragionamento "se ti dici cristiano allora devi essere così e devi fare così". Attenzione: non è un compromesso per incontrarci a metà strada, bens' il nuovo modo di coinvolgimento "orizzontale": facciamo cose che abbiano un senso, non ultimo ma immediato.

10 gennaio 2013

luci e ombre su genova

Ero stato a Genova la settimana scorsa insieme ad un sacerdote indiano che voleva visitarla. Anch'io ci andavo seriamente per la prima volta ed era stata una delusione. Passare dalla stazione al centro storico e assaggiare qua e là qualche luogo turistico secondo una guida improvvisata e scaricata da Internet ci aveva quasi "obbligati" a prendere un treno prima del previsto, causa noia.
Poi ci sono tornato ieri da solo per continuare l'itinerario lungo la riviera ligure, iniziato 3 anni fa da Portovenere e interrotto a Genova Sturla. Ho fatto il tratto Genova Sturla - piazza Caricamento (porto antico) secondo l'itinerario del Sentiero Verdazzurro e mi sono riconciliato con la città. Veramente suggestiva, con spiaggette, lungomare, scorci notevoli, vista dalle mura della città, ecc. E' proprio vero che il turismo va fatto con calma e con continuità, senza saltare da una cosa all'altra pur di vedere più cose possibili...
Vorrei caricare una delle foto fatte, ma non riesco: riproverò domani... (se proprio volete vederle, chiedetemele)

08 gennaio 2013

funerali "popolari"

Ieri c'è stato il funerale di un padre morto giovane e di ambiente popolare. Come in genere succede per queste situazioni la partecipazione era molto corale, ma con molto desiderio di vivere intensamente il momento. E' stata letta anche la lettera dei figli, che esprimeva molta tristezza e una fede nell'idea della vita eterna, ma non così accentuata. Mi sono convinto ancora una volta che è necessaria una rinnovata presenza a fianco di queste persone e di questo ambiente, che poco alla volta si allontana dalla fede, non per una decisione di ateismo, né per una idolatria verso le cose materiali, ma semplicemente perchè è abbandonata dal nostro modo di proporci, troppo "intellettuale" (tutto centrato sulla formazione...) e troppo elitario: quasi come se dicessimo "beh la fede è questa, se ti va vieni, se non ti va, pazienza".
Forse Gesù avrebbe speso ben più tempo con loro e avrebbe trovato il modo di costruire legami attraverso i quali proporre il Regno di Dio. Forse non avrebbe proposto loro i contenuti del catechismo, ma delle parabole. Forse non avrebbe trascurato loro per la perfezione e l'ortodossia del suo messaggio. Forse...

03 gennaio 2013

come la samaritana al pozzo

In queste vacanze ho avuto modo di leggere il messaggio finale del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione. Parte dall'immagine dell'incontro tra Gesù e la samaritana al pozzo di Sicar per sottolineare che in fondo lo scopo dell'evangelizzazione (non solo "nuova" ma di sempre) è quello di far scoprire la preziosità del rapporto con Cristo per la propria vita e per la vita del mondo. E sottolinea che Gesù nel Vangelo incontra i diversi personaggi (dai futuri apostoli, a chi chiede di guarire, ecc.) dove vivono (per questo incontra la samaritana al pozzo, dove andava a prendere l'acqua).
Interessante. Un po' diverso dalla situazione nostra in cui il tempo che noi sacerdoti passiamo in ufficio, o a organizzare iniziative (in genere in base ai nostri orari e ai nostri criteri) o a attendere che la gente venga in chiesa è decisamente superiore a quello passato a contatto con la gente per condividere con loro gioie e dolori. In fondo non si chiede di dar fuoco agli uffici parrocchiali o di stare per strada tutto il giorno, ma quanto meno di cambiare le proporzioni del tempo dedicato. O sbaglio?

01 gennaio 2013

operatori di pace

Bello il messaggio del Papa per la giornata mondiale della pace 2013. Con la centralità data agli "operatori di pace", che potenzialmente potremmo essere tutti quanti e quell'accento finale sulla pedagogia per cui afferma: "Essa richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati. Difatti, le opere di pace concorrono a realizzare il bene comune e creano l’interesse per la pace, educando ad essa. Pensieri, parole e gesti di pace creano una mentalità e una cultura della pace, un’atmosfera di rispetto, di onestà e di cordialità. Bisogna, allora, insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con semplice tolleranza.della pace".
Ecco un bel proposito per l'anno nuovo. Ancora auguri a tutti.