29 agosto 2013

Dio narratore?

Sull'ultimo numero di Il Regno (14/2013) ho trovato un articolo molto suggestivo del teologo Pietro Stefani, il quale, interrogandosi su quale immagine migliore potrebbe raffigurare il Dio di Gesù Cristo scrive: "Se il grande racconto divino è il mondo intero, sorge una domanda: Dio è come un autore che fin dal principio sa come va a finire la storia o è piuttosto paragonabile a un narratore che si lascia guidare dalle proprie creature e cerca assieme a loro il senso della vicenda che si sta dipanando? Dio sta dalla parte del veggente che coglie tutto prima che avvenga o da quella di un raccontatore di storie che si fa prendere per mano dai suoi personaggi? (...) Perché non provare allora  a guardare a Dio come a un grande narratore, che, pur essendo il primo responsabile dell'intreccio, si lascia condurre per mano dai propri personaggi? (...) Dio è il primo garante della libertà perché cammina con le proprie creature pur essendo l'unico che si trova nelle condizioni o di farle giungere ad un buon fine o, all'opposto di farle precipitare nel nulla" . Carino no?

27 agosto 2013

il lavoro manuale nobilita l'uomo

Lo si può dire dopo una settimana di campo di lavoro con l'Operazione Mato Grosso in Val Rendena (Trentino). Far legna, decespugliare, rastrellare fieno, spostare tronchi, tracciare sentieri per 8 ore al giorno permette di distendere molto la mente e di non pensare troppo. Condizioni di vita essenziali: bagno nel fiume, tempi ristretti un po' per tutto, ampia concentrazione sul progetto di mandare soldi nelle missioni in America Latina. Si incontra gente di tutta Italia e non solo giovani: una militanza vera e propria come se ne trova poca nelle associazioni di oggi.
Restano i posti stupendamente belli, che rendono piacevole il lavoro. Come la cima Brenta sotto la quale abbiamo lavorato con gli addetti del parco.

17 agosto 2013

una settimana ai lavori forzati

Opps no... ad un campo di lavoro in Trentino con alcuni giovani della parrocchia e l'Operazione Mato Grosso. Si parte domani e si va in una casa del parco Adamello-Brenta. Ritorno previsto sabato 24. A presto!

13 agosto 2013

rosacroce

E questa volta si incontrano i Rosacroce... Mi contatta una signora che ha ospitato il cognato per un po' di tempo in casa, un adepto rosacrociano. Oltre a trovarlo molto preso da se stesso e molto approfittatore (della serie "questa casa non è un albergo..) da quando gli ha chiesto di trovarsi un'altra sistemazione ha cominciato ad avere paura a passare nella stanza dove lui stava. Una paura fisica: pelle d'oca e senso di ansia, che scompare quando lei cambia stanza. Voleva che andassi a benedirle la casa... In genere ne approfitto per fare due parole e approfondire: così è stato. Quello che lei continuava  a ribadire era il senso di autosufficienza e di alterigia di quella persona. Ho pensato che in certi circoli misterico-esoterici può svilupparsi questo senso di superiorità nei confronti del "popolino" (lo facevano già i manichei al tempo di S. Agostino...) ma continuo a restare interdetto sui fenomeni paranormali. Però non li escludo...

08 agosto 2013

e se la chiesa perde le donne?

Avevo già sentito sto discorso da Armando Matteo e ora lo ritrovo nel sociologo della religione statunitense José Casanova, sul quale ho avuto modo di scrivere. Ora su Il Regno (10/2013) è comparsa la traduzione di una sua conferenza, organizzata dalla Conferenza Episcopale Tedesca sui nuovi movimenti. Ecco il passo clou:
"L'intellighenzia maschile ha abbandonato la Chiesa nel XVIII secolo, la borghesia maschile agli inizi del XIX secolo e il proletariato maschile verso la fine del XIX e nel corso del XX secolo. Ma fino a che le donne sono rimaste nella Chiesa i bambini sono stati battezzati e hanno ricevuto un'educazione cristiana e per la Chiesa c'era un futuro e c'erano le possibilità di un risveglio religioso e di un'inversione del processo di secolarizzazione. Una volta che le donne cominciano ad abbandonare in massa la Chiesa, com'è accaduto e come continua ad accadere a partire dagli anni Sessanta, il futuro della Chiesa inizia ad apparire, dal punto di vista sociologico, molto cupo".
Un po' pessimista, però c'è da riflettere... perché le donne abbandonano la Chiesa?

06 agosto 2013

Il Re di pietra

Un giorno per riprendermi dai quattro giorni di giro del Monviso: partenza dalla Val Pellice e passaggio in Francia, poi in val Varaita, valle Po per poi tornare in Valle Pellice. Eravamo in 22, non pochi. Però lo spettacolo del Monviso (in foto è la prospettiva dal colle dell'Armoine, tra valle Po e valle Pellice) paga ogni fatica. Il Re di Pietra che richiama la solidità e che ricorda qualcosa della roccia su cui sarebbe meglio costruire (di evangelica memoria).