31 gennaio 2016

ancora vagabondi

Ieri sono stato alla festa di compleanno di un mio amico, anche lui amante dei viaggi e del girovagare a piedi (lui il cammino di Santiago l'ha già percorso tutto...). Così ci ha raccontato del suo recente viaggio in Israele con amici che gli hanno fatto sperimentare anche lo stile di vita ebraico, shabbat compreso. Ma anche con amici palestinesi a Betlemme proprio la notte di Natale... Ecco: questo riaccende la lampada dell'essere pellegrini (o vagabondi) e l'insofferenza per la vita sedentaria e regolata. Però anche la bellezza di incontrare persone e culture diverse, ora che si hanno i mezzi per oltrepassare le frontiere. Questo rende ancor più insofferenti verso i muri, i campanilismi e la grettezza d'animo di persone e di popoli.

30 gennaio 2016

figli

Ieri sono stato colpito da due esperienze che in comune hanno il rapporto con i figli. Durante la benedizione delle famiglie ho incontrato una giovane con quattro bambini, separata dal padre dei quattro (giovane pure lui) che si trova a vivere in due case: una la sua, l'altra quella che il giudice ha affidato ai piccoli (??). Così lei è lì perché ci sono loro e non viceversa. Lì ci va anche il padre. Ma sulla buca delle lettere c'è il riferimento di un terzo giovane, prob nuovo compagno di lei che a sua volta ha un figlio da un'altra, dalla quale si è separato e che viveva in un'altra abitazione. Insomma un bel gioco enigmistico. Eppure la giovane è molto affettuosa verso i quattro e ci tiene a dar loro pure un'educazione religiosa, come ha già dimostrato facendoli battezzare (non è più così scontato..)
L'altro episodio è il film Revenant che sono andato a vedere ieri sera, nonostante sia un po' debole di stomaco per certe scene. Ma ha prevalso l'amore per le lande sperdute... Lì il protagonista vive per il figlio: ambiente selvaggio, al limite dell'animale, ma con un cuore di umano al cento per cento. Ecco: forse sono cambiati gli "ambienti" e la giungla non è più materiale ma di relazioni. Resta molte volte però il senso dell'amore per i figli e quello permette di avere ancora fiducia nell'essere umano.

29 gennaio 2016

espulso...

Bilali, il giovane gambiano che da tempo aspettava risposta per la sua domanda di asilo politico, ha ricevuto la definitiva risposta negativa. Tra poco sarà clandestino in Italia dopo due anni quasi tra noi... Sarà tutto molto legale, ma un po' crudele. Sarà tutto molto trasparente ma suscita qualche sospetto il fatto che comincino ad arrivare dei dinieghi proprio quando tutta l'Europa è negazionista (l'Italia non può essere da meno, soprattutto non può deciderlo in autonomia ma sempre copiare dagli altri). Certo nessuno gli aveva garantito niente, tantomeno un iter veloce...
Certo che però verrebbe la voglia di trasgredirla sta legge del cavolo (con tutto rispetto dei cavoli che sono molto buoni specie in insalata).

24 gennaio 2016

scienza vs fede?

Ieri uno dei giovani scout (Clan) ha concluso il suo percorso scoutistico con la cerimonia del "saluto" con la quale si saluta coloro che concludono senza condividere in pieno le tre scelte che sono richieste per la cerimonia della "partenza". Lui non condivideva la scelta di fede, mentre non aveva problemi con la scelta di servizio e la scelta politica. Ha motivato le sue obiezioni con il valore della conoscenza scientifica basata sull'osservazione contro la conoscenza di fede basata sulla rivelazione, ma tutta da dimostrare. Ha fatto anche vedere un bel video di animazione del movimento umanista in tal senso.
Ammirevole l'impegno e la lucidità. Ma mi sono detto: quella fede lì non è la mia. Di quel video mi sentivo molto più vicino alla scienza, compreso il necessario atteggiamento scettico che devi avere per conoscere. Boh, forse non riusciamo ancora a collegare fede e scetticismo, mentre ci riesce sempre bene collegare fede e certezza.

22 gennaio 2016

lontani dalla Chiesa?

Ieri durante la benedizione della famiglia un giovane e sua sorella, in passato frequentatori di una parrocchia della città, mi hanno chiesto consiglio sulla loro situazione spirituale, dal momento che si sono allontanati dalla chiesa e che non sentono neanche il bisogno di riavvicinarsi. In particolare lui mi ha chiesto che cosa la "controparte" poteva dire loro. Ho ammirato la schiettezza e dal momento che già nei giri degli anni scorsi ero sempre stato accolto molto bene da loro, ho dedicato un po' di tempo a discutere, distinguendo "lontananza dalla chiesa" da "lontananza da Dio" ma anche  avvertendoli del rischio di scivolare nel materialismo. Alla fine mi hanno ringraziato, ma dovevo ringraziarli io: un incontro così vale tutto il pomeriggio di benedizioni delle famiglie... Anzi, mi sono ancor più convinto che potrò mollare altre cose ma non rinunciare  a questo genere di contatti.

21 gennaio 2016

religione o spiritualità

In questi giorni ho avuto modo almeno in due occasioni di riflettere sul rapporto tra religione e spiritualità. Probabilmente proveremo a scrivere un testo di sociologia della spiritualità ( e non di sociologia della religione) per l'editrice Cittadella o Dehoniane. Religione è troppo poco (a volte indica solo le religioni attualmente esistenti), spiritualità è troppo (a volte con questo termine si designano sensibilità interiori che nulla hanno a che vedere con il religioso). Ma il passaggio è avvenuto tra la gente: più sensibile alla spiritualità che alla religione, mentre a volte si definiscono religiose persone che non hanno una spiritualità ma vivono di tradizioni e di riferimenti culturali. L'affaire  del presepe è evidente, come se fosse vero che tutti quelli che fanno il presepio sono "spirituali"... E' anche vero che la spiritualità è fatta di segni concreti (e il presepio è uno di questi), perciò non si può dire che chi non fa il presepio sia necessariamente più spirituale... O no?

16 gennaio 2016

burundi

La situazione in Burundi è critica e si è sull'orlo di una guerra civile che si teme riprenda gli orrori degli anni '90. Ma non è una guerra etnica tra hutu e tutsi: questa volta sono tutti coalizzati contro il presidente dittatore, che però resta stabilmente al potere grazie anche al disinteresse mondiale. Notizie ne aveva già comunicate don Marc, il sacerdote burundese che aveva condiviso con noi tante "vacanze" estive, natalizie e pasquali quando studiava in Italia. Grazie a whatsapp riusciamo a comunicare agevolmente con lui (guai a chi abbaia ancora contro la tecnologia moderna...). Seguiamo con apprensione la situazione, temendo che si arrivi ai titoloni sui giornali quando la frittata è fatta.

07 gennaio 2016

il gigante buono

Così veniva chiamato Marco che precocemente ha lasciato questo mondo in seguito a malattia. Alto più di due metri (ma perfettamente nella media, visti parenti e nipoti) ha condiviso parecchie occasioni in tempo di gioventù  e con il suo stile mite, trasparente e ottimista (esempio delle Beatitudini applicate, come è stato detto al funerale) si è fatto conoscere e benvolere da tutti. Queste persone ti fanno ricordare di un mondo "senza peccato originale", per qualcuno rimpianto per altri segno di grulloneria, per molti tensione in avanti per non fare il callo alla malizia, al sarcasmo, ai secondi fini. A me piacerebbe essere di questo terzo tipo... ma di strada ce n'è ancora più che ad arrivare a Finisterrae. A presto, Marco.

05 gennaio 2016

dov'è finito gesù bambino?

Intorno alla scomparsa dei Gesù Bambini dai presepi ruota il racconto di Mauro Corona che si conclude con un po' di amarezza, ma che dà da pensare. Va bene come lettura natalizia in questo ultimo scorcio di tempo di Natale.

02 gennaio 2016

pranzo... dei poveri?

In questi giorni ci siamo mossi per invitare un po' di famiglie che sono passate al centro d'ascolto ad un pranzo insieme ai volontari, sfruttando l'occasione di una persona che ha elargito una quota. E' stato più difficile del previsto trovare le famiglie: chi era già impegnata, chi aveva qualcuno malato in casa, chi era via... Mi sembrava di essere in quella parabola in cui il Signore vuole a tutti i costi riempire la sala per le nozze del figlio e non trova nessuno che ci vada. A una festa...
Poi mi sono detto: magari già non è il massimo doversi rivolgere al centro d'ascolto. Se devi pure andare al pranzo. Eppure non avevamo voluto impostarlo come "pranzo dei poveri" in cui i volontari servono e gli altri stanno a tavola: no anche noi ci sediamo con loro. O forse non sono poveri abbastanza? Oppure più probabilmente è come quando sei invitato da qualcuno con cui non hai tutta sta confidenza: ci vai piano ad accettare. O forse è tutto solo un caso?

01 gennaio 2016

musica da inizio anno

Mentre ascoltavo per tv il concerto di capodanno da Venezia pensavo che la musica è una grande "invenzione". Il non sentirla è vivere un po' più grigi, anche se non riempie lo stomaco. Anche le popolazioni più povere ascoltano e fanno musica. E ci sono così tanti tipi di musica perché ci sono così tanti tipi di persone... Ogni epoca ha la sua musica e ogni luogo ha la sua musica ma ci si può intendere più che con le lingue.
Ho trovato un bellissimo video di YouTube sulla storia della musica: bello bello. Un regalo di inizio anno

https://www.youtube.com/watch?v=zQZmVx0xf9U