30 maggio 2014

saggezza degli anziani?

Ieri ho saputo della decisione di uno dei parroci della Diocesi di dare le dimissioni per raggiunti limiti di età. Sì questa è saggezza degli anziani: farsi da parte al momento giusto, dopo aver dimostrato attaccamento per il proprio ministero e per la propria gente. Ma non sempre anzianità è sinonimo di saggezza. Per uno che rinuncia, pensando al bene della propria gente ne conosco altri (uno addirittura ultranovantenne) che scambia il giovanilismo per fedeltà. Non c'è solo il giovanilismo di chi a cinquant'anni si comporta da diciottenne... C'è anche il giovanilismo di chi a 80-90 anni si comporta da 50enne. E c'è anche il giovanilismo di chi pensa di avere sempre qualcosa di interessante da dire e da fare dopo 20 anni di permanenza nello stesso incarico.
E come i giovanilismi dei 50enni vengono pagati dai figli e dalle nuove generazioni, così i giovanilismi degli 80-90enni vengono pagati dalla gente e dai... viceparroci.

27 maggio 2014

chiudere la chiesa?

Abbiamo sempre fatto la scelta di tenere la chiesta aperta il più possibile. Ora nel giro di un mese sono venuti tre volte a forzare le cassette delle offerte per un magro bottino e un gran casino per aggiustarle ogni volta. Che fare?
1) ti incavoli e aspetti al varco (ma per quanto?) in modo da potergli dare una barottata in testa
2) poverino, sicuramente è qualcuno che non ha da mangiare... in questo tempo di crisi
3) chiudiamo la chiesa almeno nelle pause pranzo, quando in genere avvengono queste sorprese
4) altre idee?

21 maggio 2014

pastore ma non da telenovela

Leggendo un commentario ai Salmi, sul salmo 22 (Il Signore è il mio pastore) Westermann faceva notare che non si tratta di una scena idilliaca fatta di pascoli erbosi, ruscelletto, pastorello, pecorella soffice e pulita... "Anche se dovessi camminare in valle oscura" non è una eventualità futura, ma il presente del salmista che vuole continuare a credere nel fatto di essere condotto dal pastore Cristo nonostante intorno a sé ci sia solo buio.  Effettivamente le cose cambiano: si scopre la fede nel momento dell'oscurità.

18 maggio 2014

una casa per i giovani

Finalmente ieri si è percepito un interesse rinnovato per la casa dietro la parrocchia che diversi giovani qualche anno fa avevano messo a posto per le proprie attività e che, passata quella generazione, è divenuta terra di nessuno se non fosse per due sale musica che funzionano "assai". Già si meditava di buttare giù tutto per non pagare le troppe tasse. Penso che non ci siano molte realtà che metterebbero a disposizione dei giovani addirittura una casa intera, comprensiva di cucina, visto che, a motivo delle sale musica in funzione fino a tardi, non è possibile usarla per l'accoglienza. Ma chissà, modificando il modificabile magari si riesce anche a strappare un piccolo spazio per l'accoglienza...
L'importante è che siano i giovani ad accendersi e non siano i più grandi a spegnerli!

17 maggio 2014

di buone intenzioni...

Reduce da un interessante consiglio pastorale diocesano in cui si sono espresse proposte per rinnovare la chiesa locale a partire dall' Evangelii Gaudium di papa Francesco. Sono anche state presentate alcune iniziative significative da portare al Convegno della Chiesa Italiana di Firenze. Ricordando però il detto popolare che "di buone intenzioni è lastricato l'inferno" (e non il purgatorio) mi immagino che se non si darà seguito alle proposte, magari puntando su qualcuna in specifico, e si passerà un altr'anno a parlare di qualcos'altro, allora non si finisce in purgatorio, ma all'inferno. Si dovrà pagare per tutte le parole spese, le riunioni convocate, i contributi messi per iscritto, il tempo speso solo per sentire come suonano bene le parole se ben infilate in una successione logica o almeno evocativa di realtà che si trasformeranno solo quando si sarà obbligati a farlo e non per libera scelta responsabile.
E' vero, nessuno è in malafede, nessuno vuole impedire nulla. Chiunque può rimboccarsi le maniche e lavorare: non gli sarà impedito. Giusto: nell'epoca del relativismo non ci si mette mai esplicitamente contro qualcosa. Basta mettere altra carne al fuoco, suscitare nuove emozioni, evocare nuovi paradisi ecclesiali e evangelici. Non siamo nel regno della malvagità: solo in quello della patologia, che scambia la parola per la realtà, il dire con il fare, il proporre con l'aver già fatto.

16 maggio 2014

cos'è la verità?

Mi è venuta in mente questa frase di Ponzio Pilato quando negli ultimi due giorni mi sono trovato per la prima volta a dover gestire una situazione con due versioni dei fatti completamente opposte. Scambio di denunce tra una babysitter e la famiglia dove lavorava con referti di pronto soccorso viste le botte reciprocamente scambiate. Tutte e due le parti parlavano in propria difesa e poiché quel contatto l'avevo mediato io (senza sapere a cosa andavo incontro...) ora è a me che si sono rivolti. Una delle parti mente, o in riferimento all'effettivo periodo di lavoro della babysitter oppure in riferimento alla presenza della bambina alla lite oppure su tutti e due gli argomenti. Difficile prendere posizione.
Gli dice Pilato: "Che cos'è la  verità?" (Gv 18,38)

09 maggio 2014

ossigeno

Qualche foto per prendere una boccata d'ossigeno materiale e spirituale. Sempre alta val Sturla, salendo da Bertigaro al monte Aiona, questa volta in compagnia... anche di una vipera (lo è?)

 
 

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07 maggio 2014

un truce san secondo

Ieri festa patronale di s. secondo e messa alle 10 con il Vescovo. Altro che Evangelii Gaudium... Accompagnati da una musica d'organo che poteva essere benissimo la base per una canzone scritta da Sigmund Freud ci si avventura all'altare tra schiere di persone (non troppe per la verità) compassate e algide. Poi parte la messa mentre il coro continua il repertorio alla "famiglia Addams" e un solista canta quasi da arrabbiato "rallegrati Gerusalemme...". No, non è il funerale di un personaggio importante, è proprio la festa patronale! Forse intendeva rappresentare la prigionia di S. Secondo nella torre rossa, ma avrebbero dovuto dirlo.
Fortunatamente ogni tanto il tono lugubre era rotto da suoni di cellulare con la suoneria tradizionale bella forte: un tuffo nell'infanzia, quando in qualunque parte della casa fossi stato, anche in cortile, sentivi che qualcuno desiderava parlare. Che fosse stato san Secondo a protestare via cell?
E poi la scena da teatro dell'assurdo: alla consacrazione il cellulare di un concelebrante, parroco noto per il suo rapporto ostinato con i nuovi media, ovviamente con tanto di suoneria e il tentativo maldestro di spegnerlo senza farsi notare :-( Intanto alla mia sinistra un altro dice che "prese il calice, lo spezzò e lo diede (in testa a quello del cellulare?) ai suoi discepoli"... Impossibile non ridere.
La messa scivola via mentre finalmente l'organo alla comunione parte con il canone di Pachelbel. Ah finalmente un po' di suoni sereni... eh no... ci sono pure sopra i gorgheggi del coro. Accidenti, ora ad essere incavolati saranno due, san Secondo e Pachelbel.
Conclusione: una sfuriata in presbiterio (da parte però) tra un diacono al di qua della balaustra e un laico al di là. Alta voce, ma fortuna i fulmini canori del coro coprono tutto.
San Secondo, prega per noi!

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04 maggio 2014

i profughi dal ... vivo

Dopo aver tanto parlato di profughi la settimana scorsa e aver iniziato il lavoro di coordinamento in diocesi finalmente ieri sera ne ho incontrato qualcuno a san Damiano, durante la cena a casa Bosticco. Provenienze: Gambia, Mali, Centrafrica. Giovani come tanti ma sicuramente diversi. Giovani con voglia di divertirsi e stare allegri ma probabilmente con altro dentro che in una serata non è venuto fuori. Sicuramente gli "effetti non previsti" dell'attuale organizzazione mondiale.
Devo dire che neanch'io mi sono lanciato in improbabili dimostrazioni di affetto e di amicizia: questione di carattere e di impostazioni mentali. Nello spazio di una cena non è che si riesca a imbastire chissà cosa. Però ho capito che se invece di 5-6 ce ne fossero stati 14-15 allora tutto non sarebbe filato così liscio e ho immaginato l'impatto di tutti quelli che dovrebbero arrivare se realmente arrivassero...
Realmente bisogna prepararsi.

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