26 dicembre 2021

Il richiamo della foresta (2021)

 In partenza. Si parte per un campo scout con giovani di 20-21 anni che devono decidere come terminare il loro percorso scout. Val di Susa: una parte di strada (sacra di San Michele, Avigliana, Chateau Beaulard, Ulzio), una parte di confronto con testimoni ed esperienze (servizio di accoglienza profughi a Ulzio, frati cappuccini, ecc.), una parte di discussioni sulle scelte politica, di servizio e di fede che dovrebbero fare al termine del loro percorso scout. Un doppio richiamo della foresta: scoutismo un po' spartano per liberarsi dalla tentazione sedentaria e montagna per liberarsi dalla tentazione urbana. Quest'anno qualche preoccupazione in più: un po' per l'epidemia e il rischio di far incontrare persone che arrivano da diverse parti, un po' per l'età che comincia a rendere meno scontate certe fatiche fisiche. Ma su tutto prevale ... il richiamo della foresta. E poichè il testimone di riferimento di questa settimana sarà Pier Giorgio Frassati, allora lo diciamo con lui: "vivere e non vivacchiare".

"Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore." (Os 2,16)



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25 dicembre 2021

Buon Natale

 Beh, alla fine Natale è sempre bello. Lo stesso presepe, le stesse parole, le stesse abitudini. Ma siamo noi a cambiare e alla fine non è sempre la stessa cosa. L'unica cosa che non cambia è la promessa: se cerchi di viverlo al meglio, sfruttando fino in fondo la grazia che porta con sé, magari vivi di rendita per qualche giorno (ora? settimana?) dopo. Altrimenti passa e va come ogni altro giorno.

Buon Natale!


"E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14)



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23 dicembre 2021

Dove si fa cultura cattolica

 Cercando di recuperare l'arretrato... Sabato scorso ho dovuto tenere una parte di lezione al master di bioetica del polo teologico torinese, che quest'anno è improntato sulle "età della vita". Io dovevo fare la parte sociologica sui giovani, parlando delle ricerche su di loro e dei risvolti pedagogici. Quello che più mi ha colpito è che erano presenti una sessantina di persone, più settanta collegate online. Una folla. Un intero sabato mattina per capire, approfondire, per discutere. Con me c'era una collega psicologa che faceva la parte psicologica. Era un pezzo che non trovavo un luogo di sincero desiderio di conoscere e di approfondire, anche con un taglio cattolico (benchè non esista una sociologia cattolica). A pranzo c'erano gli organizzatori, in buona parte medici, che parlavano di questa quindicennale esperienza del master e del tentativo di restare "scientifici", nonostante la chiara impronta cattolica del master. Uno sforzo ben ripagato, vista l'affluenza.

Sono stato anche sollecitato dalla situazione a scrivere un articolo per fare il punto su dieci anni di ricerche sui giovani da parte dell'Università Cattolica. Insomma: una mattinata decisamente feconda. E tornando a casa mi veniva in mente la cecità delle cinque diocesi di Asti- Alessandria che hanno chiuso tutto: studio teologico, istituto di scienze religiose, perchè mancavano i soldi. Qualche ragione ce l'avevano, ma come succede di solito a sbaraccare, smontare e distruggere si fa in fretta: il problema è con cosa sostituire ciò che si chiude...



"Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto"
(Sap 7,7-8)




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19 dicembre 2021

Devo rimediare

 Troppi giorni di assenza dal blog. No, non sono in quarantena... solo ho la testa altrove... Ora porrò rimedio. Ma da domani...

06 dicembre 2021

Tra giornalisti e poeti

Sabato sono andato in un centro culturale albanese per parlare di giornalismo e di descrizione del territorio. Insieme ad un collega abbiamo deciso di far scrivere loro 30 righe per descrivere o il loro paese di origine oppure Asti. Ne sono venuti fuori bellissimi pezzi tra il poetico e il giornalistico, che potevano essere utilizzati benissimo per un giornale. Soprattutto traspariva netta l'emozione dell'emigrato, che vive una specie di doppia identità tra due patrie diverse. Uno dei più anziani ha però descritto Castelnuovo don Bosco, dove attualmente risiede. C'era anche un'italiana che ha descritto Asti tra enogastronomia e tradizioni storiche. E c'era una signora del Kazachistan, che ha descritto la sua terra. Insomma: pur per gioco, pur per esercizio, ma si è capito che le nostre radici sono importanti. E che non ci si può sentire cittadini del mondo rinnegando le proprie radici, come non si può veramente dialogare se non a partire da convinzioni personali.


"Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?" (Sl 136,6)



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04 dicembre 2021

La Chiesa fa problema

 Ieri sera l'incontro con gli adulti che si preparano alla cresima era sulla chiesa. Ho voluto partire dalle loro percezioni, pur sapendo a cosa si andava incontro. E mi sono stupito: era peggio di quel che pensassi. Fortunatamente si è creato un clima positivo e di dialogo e loro non hanno nascosto il fastidio per le cose che si conoscono: lusso, scandali, ma anche papi della storia tipo i Borgia, giri di denaro, ecc. ecc. Qualcuno è arrivato a dire che la chiesa di fatto ostacola ciò che Gesù ha fatto... Il più benevolo dei presenti introduceva la riflessione che essendo fatta di esseri umani per forza vengono fuori dei problemi. Ma era solo una... benevolenza.

Insomma: sarà che si tratta di pregiudizi di persone che non conoscono la chiesa. Ma bisogna tener conto dei pregiudizi per lavorare meglio, non si può solo bollarli come pregiudizi per autodifesa. E più vado avanti, più mi convinco che anche noi dobbiamo pretendere da noi stessi e dalla chiesa di essere decisamente migliori.

"nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava." (At 5,13)


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02 dicembre 2021

Scena da film tragicomico

 Ieri a Torino ho assistito ad una scena tragicomica: una macchina parcheggiata in mezzo ad una strada con le quattro frecce e uno che doveva passare che suonava a tutto spiano. E' durata per circa cinque minuti, il tempo di iniziare a sentire il clacson e di non sentirlo più, dato che dovevo correre a scuola. Avrei dato qualcosa per assistere all'arrivo dello stordito e godermi la scena dell'automobilista veramente inc....ato. Poi mi è venuto in mente Dante Alighieri, quanto nel 30° canto dell'Inferno assiste alla lite tra i falsari Maestro Adamo e Sinone e sembra godersela, ma viene trascinato via da Virgilio che dice "che voler ciò udire è bassa voglia"... Già non è dignitoso attendere con ansia una litigata...infernale.


"Il buon senso trattiene l'uomo dall'ira
ed è sua gloria passare sopra le offese"
(Pr 19, 11)


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