04 dicembre 2014

cristianesimo di campagna

Ieri sono stato a cena in un paese dell'astigiano da una famiglia di amici e ci siamo trovati a parlare della loro parrocchia e delle parrocchie in giro per il mondo che si trovano a frequentare. Sentendoli mi dicevo che nei paesi la situazione della fede è ben diversa che in città: come fossero due mondi diversi. In città funziona il meccanismo della "scelta individuale" e solo in seconda battuta quello del senso di appartenenza. In paese invece le due cose sono assolutamente intrecciate e non puoi dire che sia una fede "vecchio stile". La città dà più soddisfazioni in termini di progetti, di esperimenti di nuove strade da percorre. Il paese ti può dare più soddisfazione in termini di comunità, di calore umano, ma può anche essere l'esatto opposto se c'è qualche prete pazzo o esaltato o se ci sono casini tra la gente.
Insomma: il cristianesimo è ben più che una religione. Assomiglia al gas nobile (tipo l'elio) che si estende dove trova spazio e che dilata gli orizzonti, sollevando in alto perché "il mio giogo è dolce e il mio carico leggero"

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03 dicembre 2014

ma dove sei finito?

Appunto, ma dove sono finito? Dopo il compleanno (49°) mi sono un po' perso nei meandri delle cose da seguire e non so più dove sono. In compenso ho ripreso ha guardare qualche vecchio film tipo Noah, che ho trovato geniale: inizialmente mi sono addormentato alla grande anche perché era sera tardi. Poi ho rivisto la seconda parte è sta cosa del "creatore che non chiede vendetta ma scommette sulla bontà dell'uomo, ma anche sulla sua libertà nello scegliere" l'ho trovata da vertigine. Alla fine mi sono detto che con un Dio così che crede di più all'uomo di quanto ci crediamo noi oggi (basta fare la coda in posta un'oretta per rendersi conto di quale bassa sia la stima degli esseri umani per la propria specie...) il Cristianesimo deve essere per forza qualcos'altro che una semplice religione.