31 ottobre 2016

Terremoto

Facevano impressioni le immagini del terremoto ieri, in particolare le rovine della basilica di s.
Benedetto a Norcia. E' vero che dovrebbe far colpo anche solo una casa che cade, ma quando è un simbolo, il luogo della comunità e non solo di Norcia, allora la sensazione è maggiore. Se si guarda ai numeri anche un solo morto è troppo, ma se si guarda all'effetto a 360° allora devi metterci dentro il senso di smarrimento, l'incertezza, la paura, il senso di fragilità della vita umana e non solo di coloro che sono direttamente coinvolti. In quei momenti è proprio questo effetto a 360° che muove le persone a prestare volontariato, a inviare aiuti, a pregare per loro: ormai della morte di una sola persona ci siamo abituati (purtroppo...).
Questo fa pensare: quando noi impostiamo qualcosa (anche pastoralmente) abbiamo spesso una mentalità funzionale: faccio così per ottenere cosà. Ma negli affari di fede vale molto di più l'effetto simbolico: il tono di voce che si usa, la smorfia che si fa, la cura con cui si preparano gli incontri, gli ambienti accoglienti e caldi, ecc. Non è superficialità: è che la gente che ama essere coinvolta completamente, anima e corpo, così come viene coinvolta suo malgrado dalle scene del terremoto. Allora poi magari dà il suo contributo, grande o piccolo. Le proposte solo rispondenti ad una logica e non ad una emozione sono roba di altri tempi.

"O voi tutti assetati, venite all'acqua,
voi che non avete denaro, venite,
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte." (Is 55,1)

30 ottobre 2016

memoria

Ieri sera ci sono state due occasioni per "fare memoria", come si usa dire adesso. Una rimpatriata con giovani che avevo animato 25 anni fa e che ora sono in gran parte sposati con prole. Uno spettacolo teatrale "Noi saremo per sempre" sulla tragedia di Auschwitz. La prima era un'occasione gioiosa, la seconda ... non tanto. Sono uscito dalla prima con l'animo riempito dalla riconoscenza che quei giovani avevano ancora verso me e gli altri che con me animavano quel gruppo. Sono uscito dalla seconda, dopo esser stato tentato più volte di uscire, con un groppo alla gola.
Eppure tutti e due si basano sul fare memoria. Si fa memoria per imparare dal passato e si fa memoria per ricevere dal passato le energie che pensavi perdute. Quanto più ti dilati  verso il passato nel modo giusto (cioè senza rimpianti) tanto più ti protendi verso il futuro con fiducia e voglia di fare. Altrimenti sei preso dal presente, meglio: sei appiattito sul presente e presto ti inaridisci. L'ideale sarebbe l'animo dilatato indietro e in avanti e i piedi ben saldi per terra.

"Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso" (Es 5,15)

29 ottobre 2016

monte alpet

Si riparte per la montagna. Monte Alpet sopra Vicoforte in Val Corsaglia. Non avresti scommesso che il posto sarebbe stato così suggestivo, ma spesso capita così: quando meno te l'aspetti scopri qualcosa di grande. Forse funziona così anche con le sorprese dello Spirito: solo se ti lasci sorprendere, anche a costo di cambiare qualcosa delle tue idee, allora funziona la "sintonia" e ti puoi convertire. Per ora mi accontento di convertirmi alle bellezze della natura ....

"Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?" (Mc 8,27)



Il Monviso dal monte Alpet

25 ottobre 2016

razzismo?

Ultimamente mi trovo ad avere una buona dose di pregiudizi verso sacerdoti e religiosi stranieri, specie di ordini religiosi. Si ha sempre più l'impressione che vengano in Italia per spillare soldi per i loro progetti nei paesi di origine. Qualcuno è bravo, ma altri sono allo sbaraglio perchè non sanno neanche lontanamente come muoversi in un contesto di secolarizzazione.
Poi a ben pensarci ho capito che in realtà loro non ne possono nulla. Sono i loro superiori e coloro che li accolgono qui che sono responsabili di questi "sbaragli": da una parte per eccesso di calcolo, dall'altra per superficialità o per eccesso di buonismo che porta a non prendere in considerazione il ruolo della cultura d'origine. Un po' più sgamati mi sembrano gli ordini religiosi occidentali: per esempio questa mattina ascoltavo un sacerdote salesiano dire che non si accettano vocazioni di primogeniti in determinati paesi perchè significherebbe prendersi in carico l'intera famiglia.
Il dialogo tra culture diverse per essere serio e fraterno non deve prescindere dalle culture ma si riesce a fare proprio "attraverso" le culture stesse. Così non susciteremo razzismi nei confronti di queste povere persone (a volte il buonismo che è stato messo alla prova si trasforma nel giudizio tagliente verso le persone) mandate allo sbaraglio del mondo occidentale.

"Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani;6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele" (Mt 10,5-6)

23 ottobre 2016

la grazia dei profughi

Oggi ho partecipato al pranzo della Caritas insieme ai ragazzi richiedenti asilo politico e i volontari che ruotano intorno a loro. Era un po' che non frequentavo questo ambiente e ha fatto bene al cuore vedere tanto entusiasmo e anche tanto calore. Ma cosa mi ha colpito e al quale non avevo mai pensato è stato il commento di un imprenditore agricolo che ha assunto uno di loro e che mi ha detto che con la grinta che tanti di loro anno i giovani italiani saranno messi in difficoltà. Dunque non tanto il fatto che accettano tutto, quanto la grinta. Stessa storia il commento di una maestra per bocca di una volontaria che ha commentato che l'inserimento di una bambina pakistana ha dato benefici a tutta la classe.
Insomma: il benessere fa arrugginire la grinta... Insomma: forse l'Italia saprà tirarsi su grazie a tutti costoro che mettono una marcia in più. O forse è troppo ottimismo?

"Giacobbe si unì anche a Rachele e amò Rachele più di Lia. Fu ancora al servizio di lui per altri sette anni" (Gn 29,30)

p.s.: la grinta di Giacobbe e l'amore per Rachele sono più forti dei sette anni di lavoro aggiuntivo che deve fare presso Labano.

22 ottobre 2016

c'è campo?

Ormai ho completato la lettura di C'è campo? una ricerca a cura di Alberto Castegnaro sulla religiosità giovanile nel Triveneto, pubblicata già nel 2010 ma che era di difficile reperimento. Mi serviva per un articolo che devo scrivere su una rivista. Pur sapendo già cosa diceva, mi sono appassionato a leggere le conclusioni dove sostanzialmente si dice che non sono i giovani ad avere un problema con la chiesa, ma la chiesa ad avere un problema con i giovani. E poi si parla del grande mutamento che si avrebbe quando sarà chiaro a tutti che la fede è una delle possibili scelte e che se non troviamo giuste ragioni per proporla, non sarà la tradizione a farci vivere di rendita.
Ieri ad una riunione con operatori pastorali della città abbiamo provato a iniziare un confronto su queste cose e l'impressione è che finalmente non ci si parlasse più addosso o per linguaggio tecnico ecclesiastichese. Bisogna solo avere il coraggio di abbandonare il vecchio e di provare il nuovo, non sempre facile ma molto affascinante: ributtarsi con i giovani, ributtarsi non "da giovani" ma "da adulti" e ributtarsi sapendo di aver a disposizione un tesoro che può dare un senso alla loro vita, pronti anche a vederlo rifiutato.

"E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!" (Mc 2,22)

21 ottobre 2016

quando l'imparzialità è un vago desiderio

Ho assistito ieri sera ad un incontro con un deputato ex-ministro, invitato per illustrare i contenuti del prossimo referendum. Alla fine me ne sono uscito un po' arrabbiato, dopo aver fatto anche un intervento da arrabbiato. Fosse stato parziale, almeno la cosa era chiara a tutti e tutti ne prendevano atto, regolandosi di conseguenza. Ma il far finta di essere imparziale pur essendo fazioso è una cosa meno tollerabile, perchè non tutti se ne accorgono. Da cosa si riconosce la faziosità? Dal fatto che se mi invitano per presentare i contenuti del referendum io devo prima di tutto dire di che cosa si tratta e quali effetti avrebbero nel caso in cui il referendum passasse. Poi in secondo luogo proverei a immaginare i punti di forza e i punti di debolezza della proposta. Infine posso anche sbilanciarmi a dire come la penso io, visto che intervengo da esperto e non da notaio e forse la gente si aspetta, in un tema così complicato, di essere un po' illuminata. Oltretutto se sei docente universitario dovresti saperlo come si insegna.
Ma se insinui, metti l'accento su alcuni dettagli senza spiegare l'essenziale e due terzi del tempo a tua disposizione lo usi per parlare di come si è arrivati al referendum, allora nella migliore delle ipotesi sei un incompetente e nella peggiore plagi la gente.
Peccato, da un cattolico dichiarato uno si aspetterebbe un po' più di trasparenza e professionalità.

"Sia il vostro parlare sì sì, no no, il di più viene dal maligno" (Mt 5,37)

19 ottobre 2016

situazioni... toste

Passando per la benedizione delle famiglie trovo sempre alcune situazioni estreme che mi chiedo come si riescano a reggere. E questo mi fa ritenere molto fortunato. Per esempio ieri signora con problemi di salute abbastanza seri con madre da guardare e fratello che ha dilapidato il patrimonio, un po' psichiatrico e ora tra la cura e la strada. Eppure lei riusciva ancora ad avere testa per pulire la casa. Una roccia. Fa bene incontrare queste persone, anche se non riesce ad aiutarle come vorresti: loro raccontano e tu intravvedi che lo spirito di Dio dà forza al momento giusto, non prima e non dopo...

"Il nostro aiuto è nel nome del Signore
che ha fatto cielo e terra." (Sl 123,8)

18 ottobre 2016

vera e falsa misericordia

Attratto dal regista cileno del film Neruda, Pablo Larrain, visto la settimana scorsa, ho visto un altro suo film intitolato Il club. Non sapevo che era ambientato in una casa famiglia per preti sconsacrati, sperduta sulla costa cilena. E' stato un film decisamente forte per i contenuti ma molto dolce per il modo di presentarli. Non il solito film sulla pedofilia dei preti ma comunque lascia molte domande aperte su come per anni negando il valore della psicologia e usando solo il tasto della spiritualità (a questo punto deviata) la Chiesa si sia trovata nella palude. Ci voleva la fermezza di papa Benedetto e di papa Francesco per raddrizzare la barca ma resta sempre il dubbio che molta di quella che chiamiamo "misericordia" sia in realtà incapacità o, peggio, lassismo.

"Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare" (Mt 18,6)

16 ottobre 2016

il mondo in foto

Ho visitato in extremis (chiude oggi) la mostra fotografica di Steve Mc Curry, famoso per la fotografia della ragazza profuga dall'Afghanistan che è entrata nella storia della fotografia. Uno stile simile a quello di Salgado di cui hanno fatto recentemente il film Il sale della terra. Fotografie della guerra in Iraq, dell'attentato alle torri gemelle, della guerra in Afghanistan alla fine degli anni '70. Fotografo militante che si fa passare per afghano pur di poter fotografare dall'interno l'invasione dell'Unione Sovietica in quel paese. Insomma non certo il fotografo della domenica o la fotografia delle vacanze.
La Chiesa non ha ancora puntato sulla fotografia, né sono molti i fotografi che parlano di fede attraverso la foto. Eppure è diventata un'arte a tutti gli effetti e un potentissimo mezzo per suscitare emozioni e per spingere all'azione. Forse l'ultimo  che l'ha usata è stato il Creatore, che ha fatto l'uomo a propria immagine...

 "Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò" (Gn 1,27)

14 ottobre 2016

l'arma della poesia

Ieri sera sono andato a vedere il film Neruda di Pablo Larrain e sono stato tentato di uscire più volte perchè lo stile era surreale. Però alla fine sono uscito molto colpito dal finale e dalla scena in cui Neruda, scampato dalla caccia che un poliziotto cileno gli dà per arrestarlo e dopo la morte di quest'ultimo, lo fa rivivere pronunciando il suo nome in mezzo ai suoi ammiratori parigini. La poesia che fa vivere e la poesia che dà voce in tutto il mondo alla gente che non ha voce e che sarebbe perlopiù sconosciuta. Ci vorrebbe ora un poeta siriano... Nel giorno della morte di Dario Fo e del Nobel a Bob Dylan (ma quanto avanti sono sti svedesi ?) ritornare a valutare potenza delle parole contro la potenza dei soldi e della tecnologia può essere una bella strada per rimettere gli ultimi al centro dell'attenzione.

"Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu" (Gn 1,3)

13 ottobre 2016

almeno i bambini

E' proprio vero che se guardi le dinamiche mondiali ritrovi quello che avviene tra le persone. L'ostinato bombardamento su Aleppo con la strage che ne sta venendo fuori ricorda il litigio tra due ragazzetti che se le danno di santa ragione per qualche oscuro motivo che nessuno si ricorda più. Ci sono solo le botte e più si va avanti più aumentano finchè una delle due parti cede. Solo che quando si vedono due ragazzetti darsele, qualcuno li divide. Qui nessuno li divide, c'è solo qualche vile che da lontano dice loro "Dai, smettetela, se no vi fate male". Ma non interviene. Poi c'è un signore anziano (papa Francesco) che se potesse interverrebbe, ma se lo facesse si prenderebbe un po' di botte che causerebbe qualcosa di ben più grave. E allora insistentemente richiama gli altri a intervenire, fino alla nausea.
Ma perchè nessuno interviene? Perchè ci sono i genitori dei due ragazzetti che sono orgogliosi dei loro figli e stanno a guardare, magari aizzandoli. E' una faida tra due famiglie, non una lite tra ragazzetti. Per questo non finirà finchè qualcuno non interviene contro i genitori.
Per questo che per far finire il bombardamento su Aleppo bisognerebbe mettere in carcere Obama e Putin e magari gettare la chiave.
Avranno sulla coscienza la vita di un solo bambino ucciso.

"Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un'altra nazione,
non impareranno più l'arte della guerra" (Is 2,4)

12 ottobre 2016

prima unione civile

Questa mattina per la prima volta ho sentito gli effetti delle unioni civili. Un signore mi ha espresso il suo disagio nel dover partecipare all'unione civile di un suo nipote con il un altro ragazzo ed era dubbioso se parteciparvi o meno. E' stata l'occasione per riflettere su questo. Per un verso l'unione civile come il matrimonio civile è segno di impegno e di serietà di intenzioni sulla durata di un legame. Certamente più che il semplice convivere, anche se qualcuno aveva suggerito loro di non star lì a rendere pubblica la cosa, ma di continuare insieme come avevano sempre fatto.
Per altro verso non si può neanche pretendere che tutta la famiglia allargata vi partecipi serenamente come se fosse un matrimonio tra un uomo e una donna: certe cose richiedono un cammino che va oltre le singole persone e che richiede anche un cambio di generazione.
Tra i due estremi (rifiutarsi di partecipare e parteciparvi come se niente fosse) c'è tutta una serie di posizioni intermedie che alla fine solo la coscienza del singolo può discernere. E per un credente la coscienza del singolo dovrebbe essere illuminata dalla Parola di Dio, che è qualcosa di ben più grande che la semplice dottrina della Chiesa. Questa può valutare l'atto in sé, ma è quella che aiuta a valutare quando al posto dei ruoli sessuali (maschio e femmina) ci stanno nomi, cognomi e storie.

"Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona"

11 ottobre 2016

classe ariana

Ieri durante una riunione una maestra elementare ha detto che lo scorso anno una quinta di una scuola elementare astigiana era "di razza ariana", senza neanche uno straniero dentro. Ovviamente non sarà stato un caso e ci saranno state accurate misure prese per scoraggiare (non per "vietare" perchè non si può) l'iscrizione di stranieri. Non c'è da restare stupiti e neanche scandalizzati. Al massimo ci si può chiedere che tipo di famiglie sono quelle che iscrivono i loro figli in quelle scuole, quasi come se si pensasse che siamo ancora negli anni settanta, quando siamo ormai nel terzo millennio. Anche che tipo di insegnanti e di dirigenza è quella che "gioca facile" e vive di rendita sulla didattica già ampiamente sperimentata, trita e ritrita e non accetta la sfida delle novità. Ricorda una scuola al mio paese che a forza di usare questa politica ha dovuto chiudere per mancanza di iscrizioni...
Dobbiamo provare anche noi a scoraggiare la frequenza in parrocchia di cattolici non di origine italiana, ma penso che sarebbe un grave danno per tutti.

"Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone" (Lc 11,31)

10 ottobre 2016

una madre santa

Questa mattina una collaboratrice che porta la comunione ai malati mi ha parlato della situazione di una signora con l'ossigeno che ha in casa due figli "falliti", uno distrutto dalla droga e l'altro che ha causa dell'alcol ha sfasciato la propria famiglia ed è tornato dalla madre. Una situazione veramente esplosiva, che non esplode solo perchè la donna ha una pazienza sovrumana e non risponde mai alle provocazioni dei figli che le rimproverano di fare delle preferenze, usando anche dei toni forti. La collaboratrice ammetteva che quando usciva da quella casa era lei stessa emotivamente segnata, che aveva già altre volte fatto notare ai figli che la loro madre non stava così bene da reggere tutto ma che tutto era inutile. Alla fine ha usato l'espressione: "Quella donna è una santa per riuscire sopravvivere lì dentro nella sua condizione". Chissà quante altre situazioni simili che non si conoscono... e forse è proprio una fede innata dei semplici che dà loro una forza interiore che gli altri si sognano.

"Tutto posso in colui che mi dà forza" (Fil 4,13)

08 ottobre 2016

quando non capisci

Questa mattina ho celebrato un matrimonio seguito dal battesimo del secondo figlio piccolino della coppia. Il primogenito (più o meno tre anni), evidentemente colpito da gelosia o chissà cosa, si è rifiutato di entrare in chiesa con qualche scenata non male. Naturalmente i genitori e i parenti erano un po' dispiaciuti perchè tutti si rendevano conto che non aveva gli strumenti per capire cosa stava succedendo e, di conseguenza, si perdeva una festa. Commuoveva il disagio di quel bimbo che non stava fermo un attimo... finchè non è stato affidato a qualcuno che l'ha portato a fare un giro.
Mi veniva in mente che, in proporzione, anche da grandi a volte le persone sono in una situazione simile. Presi dal gioco delle invidie, della gelosie, degli odii alla fine si perdono le cose più belle della vita e nessuno può aiutarli. Abbiamo però la possibilità, noi grandi almeno, di non farci afferrare e dominare da questi brutti stati d'animo, cosa che un bimbo di tre anni non può fare.

"Rancore e ira sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro" (Sir 27,30)

05 ottobre 2016

salute fisica e spirituale

Questa mattina mentre mi sono ritagliato un'ora per andare a correre ho incrociato veramente tanta gente, tutta di mezza età fino alla pensione che era in giro a camminare. A volte c'erano interi gruppi di 6-7 persone. In quella zona non avevo mai visto tanta gente, ma forse avevamo orari diversi. Ho pensato che negli ultimi decenni la salute fisica delle persone è migliorata e in giro si nota. Mi è anche venuta in mente la battuta che il padre spirituale faceva: "Se la gente curasse la vita interiore come cura la salute fisica, il mondo sarebbe tutto diverso. Invece tanto è precisa e scientifica sulla salute fisica quanto è superficiale e sciatta in quella interiore".
Questa sera inizia il corso per gli adulti che intendono ricevere la cresima e riproverò la strada del paragone tra salute fisica e salute interiore, che nello scorso corso avevo provato ma in modo un po' grezzo. Forse potrebbe essere il linguaggio giusto per la gente di oggi, ossessionata / interessata all'essere in buona salute e in forma...

"E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore,rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo" (Ef 5,18-20)

04 ottobre 2016

anonimato urbano

Durante il giro per la benedizione delle famiglie ho scoperto che una casa che da tempo consideravo disabitata (non avevo mai messo il cartello di preavviso...) era invece abitata da una persona che lavora tanto, partendo al mattino presto e arrivando alla sera tardi. E pensare che si trova a 100 metri dalla chiesa...
Mi ha fatto pensare: in città è possibile vivere un anonimato, che se è scelto ok, ma se è imposto, la cosa si fa seria. Uno può scomparire in città, può decidere di non intrattenere più rapporti con i vicini e vivere da invisibile. Ma perchè uno dovrebbe decidere di vivere così? Se non ha fatto nulla di male, perchè uno dovrebbe nascondersi?

"Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie" (Sl 139,1-3)

02 ottobre 2016

rinnovo consiglio

Siamo in fase di rinnovo del consiglio pastorale parrocchiale e diverse persone (non le solite) hanno mostrato un qualche interesse. Verrebbe bene ringiovanire e modificare tutta la composizione, perchè, come ha affermato una persona che da molti anni ne faceva parte, "tocca a qualcuno più giovane". Una saggezza che non si nota spesso in giro: dopo anni alcune persone nelle associazioni, nei gruppi, in politica sono sempre lì, come se fossero insostituibili e come non si rendessero conto che man mano che danno per scontato il loro ruolo, sempre meno lo fanno con coscienza e con la debita formazione e aggiornamento.
Non è questione di età, ma di persistenza a vita nei medesimi incarichi: le monarchie ereditarie sono quasi finite nel mondo, ma non sono ancora finite in certi ambienti. Magari anche le generazioni più giovani non sono meglio solo perchè sono nuove (checchè ne dicano i cinquestelle) però i sistemi traggono beneficio quando c'è rotazione, come le paludi si risanano quando si riesce a far circolare acqua fresca.

"Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza" (1Tm 4,12)

01 ottobre 2016

onora tuo padre e tua madre

Nel giro di due giorni ho fatto esperienza di quanto sia odioso in un caso il fatto di trascurare i propri genitori in situazione di necessità, delegando tutto ad altri, nell'altro caso di non partecipare al funerale del proprio padre, come se non fosse mai esistito. Che dire? Ti trovi ad immaginare che chissà quale grave colpa è stata commessa in passato da generare simili orrori, ma anche a che punto il cuore delle persone può diventare duro e insensibile. Poi naturalmente scatta la privacy e il desiderio di non ficcare il naso in casa d'altri ma alla fine è solo una scusante: forse dovremmo abituarci a parlare di più, a ficcare di più il naso negli affari altrui nei giusti modi, perchè se non lo facciamo ci ritroviamo a esercitare il mestiere dei pettegoli scandalizzati.

"Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio" (Es 20,10)