28 giugno 2023

La rivoluzione del catechismo

 Ieri sera c'è stato il consiglio pastorale (molto frequentato, nonostante il periodo) per discutere della riforma del percorso catechistico che trasforma tutto in un grande gioco a punti per "prendere la patente". Mi sono meravigliato di quanto persone che non sanno di catechismo si sono informate, sono intervenute a proposito e hanno dato contributi. Ciliegina sulla torta: una coppia ha deciso di impegnarsi come catechisti-tutor. Era l'ultimo atto di un lungo percorso di quest'anno in cui la riforma ha preso forma, è stata trasformata dall'incontro con animatori e poi con i genitori ed è stata "approvata" come se fossimo un Parlamento. Ora è vero che si tratta di capire se funzionerà, ma secondo me è stato fatto un percorso "sinodale" di ascolto, discernimento e azione. Questo mi ha convinto ancora di più che la Chiesa è viva e vegeta e che bisogna dare aria a ciò che è sepolto sotto tradizioni, idee preconcette e zavorre e crescerà da solo. Il seme non è roba nostra, ma il fare di tutto perchè cresca e non sia soffocato, questo tocca a noi.

"Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto." (Mt 13,22)


Il nuovo catechismo sarà la simulazione della scuola guida


Etichette: , ,

27 giugno 2023

Pausa: l'amore e le convenzioni

 Pausa. Basta politica, futuro della chiesa, giovani, fede, ecc. Pausa: torniamo al cinema a vedere qualcosa di bello e basta. Tipo il film Emily che ricostruisce la vicenda di Emily Bronte per spiegare come ha fatto a scrivere "Cime tempestose" che mi aveva appassionato solo qualche mese fa. Una storia d'amore contro le convenzioni del tempo, un amore senza limite. Difficile una storia così adesso, perchè di convenzioni e restrizioni nn ce ne sono più e dunque anche la "trasgressione" nn esiste più. Belle le scene, i dialoghi, la storia. Bello l'insieme e ti viene voglia di evadere qualche volta in più dalle "convenzioni" che oggi continuano ad esistere ma ti obbligano ad essere sempre all'altezza della situazione ma in tutta libertà.

"Tu mi hai rapito il cuore,
sorella mia, sposa,
tu mi hai rapito il cuore
con un solo tuo sguardo,
con una perla sola della tua collana!"
(Ct 4,9)



Etichette: , ,

24 giugno 2023

Governare senza etica

 Ho iniziato ad ascoltare i podcast di Gianluca Briguglia, che insegna filosofia medievale a Venezia e che li produce su alcuni personaggi mitologici o storici che hanno parlato di politica. Si intitolano "Bestiario politico". Il primo era su Machiavelli e, evitando il classico adagio "il fine giustifica i mezzi" con cui in genere si sintetizza il suo pensiero sul "principe", affermava che governare significa affrontare il male e tenerlo a bada. Dunque il governante migliore non è quello più onesto ma quello che sa tenere a bada i disonesti (con ogni mezzo) e permette ai cittadini di poter essere onesti, dal momento che non sono minacciati. Una lettura molto suggestiva che veniva esemplificata così: A fine anni '90 Clinton poteva uccidere Osama Bin Lader, perchè si sapeva già di cosa era capace e si era trovato dove si nascondeva. Purtroppo voleva dire bombardare un villaggio e uccidere 200-300 innocenti. Non lo fece. L'effetto furono le migliaia di persone morte sulle Torri Gemelle e nelle successive guerre. Clinton aveva affermato che non aveva fatto bombardare il villaggio perchè si sarebbe messo alla pari dei metodi di Bin Laden. Ma...

MaxWeber a inizio novecento aveva espresso questo nei termini del confronto tra etica della convinzione (che si riferisce ai valori in cui si crede) e etica della responsabilità (che ha volte va contro i valori in cui credi). Chi governa democraticamente (e razionalmente) deve richiamarsi alla seconda. Certo che se uno pensa bene le conseguenze sarebbero enormi, anche solo a livello di "governare" la famiglia, la parrocchia, un gruppo, un comune. Ce n'è da meditare.

 Ora va', conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato». (Es 32,34)



Etichette:

21 giugno 2023

Torino batte Asti 20-1

 In questi giorni sono uscite le linee di riforma della diocesi di Torino (e Susa) del nuovo arcivescovo Roberto Repole, coadiuvato dall'ausiliario Alessandro Giraudo. In un anno e mezzo è maturata e andrà in vigore una procedura di riorganizzazione di parrocchie e uffici della curia che ha dell'incredibile: gruppi di parrocchie unite e gestite in forma mista da clero e laici formati nella forma della fraternità, il criterio di riduzione delle messe è sostituito dalla scelta di luoghi dove celebrare in modo che siano dignitose (dunque non una semplice "riduzione"), eliminazione degli uffici pastorali e creazione di quattro ambiti pastorali, creazione di una scuola di formazione per laici che potranno poi gestire parrocchie. Naturalmente bisognerà vedere poi in pratica che cosa succede, ma almeno la strada è tracciata.

Ad Asti sono 20 anni almeno che si parla di riorganizzazione (30 se partiamo dalle famigerate unità pastorali di Poletto). Più volte si è parlato di fare cosa sta facendo Torino e continuiamo a fare solo dei salotti alla Bruno Vespa, lasciando che sia la realtà ad obbligarci a procedere. Non c'è male in quanto a immobilismo, ma penso che si possa fare di più. Si può essere ancora più mummificati se ci impegniamo. Torino batte Asti 20 (anni di discussione ad Asti) a 1 (anno di decisione a Torino).

"Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? " (Is 7,13)



Etichette:

20 giugno 2023

Si torna in montagna...

 Ma non troppo per volta.. si comincia facile facile sopra Dronero un piccolo anello al colle Liretta. Ma basta per riconciliarsi con se stessi e con la montagna. Troppo tempo l'ho trascurata. E giustamente mi ha ricambiato con una giornata di nuvole...

"Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb." (1Re 19,8)

della serie "Sageruma nen.."





Etichette:

18 giugno 2023

I morti non sono tutti uguali

 Un po' in ritardo ma non ho potuto fare a meno di notare che la morte di Berlusconi vale più del centinaio (almeno) di morti nel mar Egeo. Non tanto come quantità di pagine scritte: è chiaro che di quella morte in mare si sa poco, mentre di Berlusconi si sa tanto. Quanto come indignazione e partecipazione: quei morti sembra che siano scontati (possibile che non sappiano i pericoli che corrono imbarcandosi?) e sembra che ci tocchino di meno: sono lontani, sono alcuni tra tanti e non ci va di pensarci troppo. Ma se solo uno inizia ad immedesimarsi su cosa è capitato a loro e su come sono stati bellamente ignorati con la scusa che non chiedevano formalmente aiuto allora sale la tristezza e la rabbia. Certo che non mi va molto essere ricordato sui libri di storia come la generazione che ha fatto fuori tanta gente, così come immagino non piaccia a nessuno essere della generazione che ha tirato fuori un Hitler...

"Salvami, o Dio:
l'acqua mi giunge alla gola.
Affondo in un abisso di fango,
non ho nessun sostegno;
sono caduto in acque profonde
e la corrente mi travolge."
(Sl 68,1-2)

Etichette: ,

13 giugno 2023

Berlusconi

 Sembrava che non dovesse morire mai e per reazione a chi ieri mi diceva che era morto, mi veniva da dire: "Eh sì, tutti muoiono". Poi senti in televisione i commenti su di lui (Tg1) e ti sembra che sia morto un santo. Poi ti dici: "Santo no, ma un grande uomo sì". Poi qualcos'altro ti dice: "Anche Stalin è stato un grande uomo...". E subito: "Beh, Berlusconi ha fatto cose importanti, e via a sciorinare Mediaset, Milan, Forza Italia. Non è solo un personaggio grande perchè sarà ricordato dai libri di storia, ma anche perchè ha fatto cose buone". E la voce di prima replica: "Con tutti i processi che ha subito, alcuni mai finiti perchè caduti in prescrizione, non deve essere stato tanto buono. E' vero che molti li ha vinti, ma quando si faceva le leggi ad personam con la scusa che potessero essere usate da tutti (manco male...) e intanto li usava lui non è un bell'esempio". E la controreplica: "E' vero, ma di fronte ad una magistratura di quel tipo e ad un'Italia sclerotizzata di quel tipo, qualche picconata bisognava pur darla".

Insomma alla fine l'esito del dibattito interno è stato: "Un industriale che ha trattato l'Italia come un'azienda (sua?). Perciò ha ottenuto ottimi successi, anche se con metodi suoi, perchè l'ha guidata con piglio, determinazione e intelligenza. Ma non ha mai condiviso i valori democratici e non ha mai capito  cosa fosse il senso delle istituzioni ed è stato di cattivo esempio per molti". Wow, così duro? Beh la prova sarà il futuro di Forza Italia: se sopravvive mi rimangio quanto detto, se muore sarà la prova che pure il partito era concepito come uno staff aziendale.


"Tutti costoro furono onorati dai loro contemporanei,
furono un vanto ai loro tempi."
(Sir 44,7)

Etichette:

11 giugno 2023

Paesi e città

 Ieri sera sono andato a trovare un mio amico a Valfenera e siamo andati alla festa del paese a mangiare qualcosa mentre l'Inter perdeva a Istanbul. Era un po' che non frequentavo paesi (neanche a s. Damiano riesco, dato che vado solo a cena a casa e poi rientro senza neanche vedere il centro...). E mi ha colpito ancora una volta come la vita del paese sia molto diversa da quella della città. Ovviamente si conoscevano quasi tutti, ma soprattutto tra i giovani pareva non esserci quel canone di bellezza che in città diventa obbligatorio: decisamente più ben messi, senza troppe moine e con fare più rude. Ovviamente quella era l'impressione, ma possiamo pure  confrontarla con l'impressione in città. Pareva esserci una certa tolleranza verso comportamenti border-line, come se si concedesse qualcosa in più nel momento della festa. Anche parlando dell'andamento delle parrocchie, si capiva quanto l'aggregazione delle nuove generazioni sia ritenuto ancora importante e quanto l'identità possa valere rispetto all'adesione personale alla fede. E non è un male.. Forse l'accento posto sulla consapevolezza della fede è un tema più di élite, per coloro che hanno strumenti culturali per comprenderla. E forse aderire per appartenenza, anche se sempre più ridotto, non andrà a rire. Altrimenti scomparirebbero i paesi...

"Ricòrdati della parola che ordinasti al tuo servo Mosè di pronunciare: 'Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli;  ma se tornerete a me e osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, anche se sarete dispersi negli estremi confini del mondo, io di là vi raccoglierò e vi ricondurrò al luogo che ho scelto per farne la dimora del mio nome'." (Ne 1,8-9)

Il popolo di Israele ha una fede per appartenenza.

Etichette: , ,

04 giugno 2023

Russia e Ucraina o Russia e Stati Uniti?

In queste sere sto seguendo il festival della Biblioteca Astense Passepartout che ha invitato personaggi importanti a dibattere temi di attualità come quello della guerra. Venerdì sera Lucia Annunziata aveva messo in guardia i pacifisti ricordando che bisogna decidere che fare della Russia, di questa Russia, in Europa, sostanzialmente giustificando l'aiuto massiccio dato all'Ucraina e ricordando che la Seconda Guerra Mondiale era partita dopo un po' di "far finta di niente" dell'Occidente verso la Germania che si andava conquistando uno spazio vitale.

Ieri sera lo storico Luciano Canfora ha fatto capire che se guardi le cose dal punto di vista storico (e lui è partito addirittura da Atene e Sparta) e vieni verso di noi, ti accorgi che quando c'è uno scontro tra potenze (e non tra ideologie), molte cose sono simili:
- il peso della propaganda
- il creare un "cattivo" responsabile,che ha appiccato il fuoco: la Germania e Hitler
- la tentazione dello stravincere, che invece genera altra paglia secca per un altro incendio, il trattato di Versailles
- l'intervento decisivo di qualcuno esterno alla contesa: gli Stati Uniti nella prima e seconda guerra mondiale.
Insomma: stiamo vivendo la seconda parte della guerra fredda e vedremo che cosa farà...la Cina

Tutto vero, sia Annunziata sia Canfora. L'importante è cercare di attrezzarsi e non cadere nella propaganda.

"Un secondo angelo lo seguì gridando:
«È caduta, è caduta
Babilonia la grande,
quella che ha abbeverato tutte le genti
col vino del furore della sua fornicazione»."
(Ap 14,8)



Etichette: ,

02 giugno 2023

Un tema importante sprecato

 Sono andato a vedere il film "Rapito" di Marco Bellocchio, che tratta del rapimento di un bambino da parte della Chiesa di papa Pio IX figlio di ebrei, battezzato di nascosto e per questo sottratto secondo la legislazione del Regno della Chiesa affinchè fosse educato cristianamente. Un tema molto delicato, che mette in luce almeno tre cose:

- come la Chiesa di quel tempo fosse sostanzialmente sorda allo Spirito, che spingeva su strade nuove, anche se erano percorse da gente non sempre affidabile (i fautori dell'unità d'Italia)

- come la cultura del tempo fosse sostanzialmente sorda alla pietà nei confronti dei bambini (non era certo solo responsabilità della Chiesa)

- come la storia si sia costruita faticosamente attraverso miserie e grandezze umane, sia da una parte della barricata che dall'altra.

Detto questo il film è veramente una miniera di luoghi comuni, di personaggi scontati e di momenti in cui ti viene il nervoso per le scene girate. La breccia di Porta Pia potrebbe essere resa meglio da una scenetta in oratorio e Pio IX sembra un semplice psicopatico. Veramente non bisogna più lasciarsi fregare e quando vedi il nome di qualche regista, meglio ripiegare sul libro che narra la vicenda.

" Io domando dunque: Dio avrebbe forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino." (Rom 11,1)



Etichette: , ,