30 agosto 2019

Palio tra tradizione e novità

Ieri sera ho partecipato alla cena di presentazione del fantino per il nostro borgo e ho ascoltato dalla bocca dello "storico" del Borgo la vicenda del Palio di Asti nei secoli. Non sapevo che inizialmente fosse una corsa privata, dove chiunque poteva concorrere, basta che fosse sotto la tutela di una chiesa, una cappella o anche solo un pilone votivo. Segno della cristianità che ci siamo persi per strada. Ma ho ascoltato anche con interesse come nel 1967 alla ripresa del Palio, si fosse reinventato il tutto, modellato sugli attuali borghi, rioni e comuni. E so che quest'anno ci sono altre novità, come i due palii, uno per i borghi/rioni, l'altro per i comuni. Insomma: una cosa antica che viene continuamente reinventata per mantenere la presa sulla gente.
Anche la Chiesa è roba antica, continuamente reinventata. Anche una parrocchia deve restare con la sua identità ma continuamente reinventata. Anche una nazione deve avere la sua identità, continuamente reinventata a seconda delle situazioni e di chi se ne sente parte pur arrivando da altre nazioni (ius soli). Anche un giornale come la Gazzetta d'Asti che compie 120 deve garantire continuità, reinventandosi continuamente. Altrimenti tutto si impaluda e diventa mefitico.

"Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!" (1Cor 5,7)

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29 agosto 2019

funerali e povertà

Sempre più tortuosa la gestione delle situazioni durante i funerali. Eravamo in attesa che fissassero un funerale per una persona per la quale era già stato recitato il rosario in via straordinaria la sera stessa del decesso. Poi circola voce che il funerale non verrà fatto per qualche sgarbo che avremmo fatto verso la famiglia (?!). Ieri mattina salgo in camera mortuaria per incontrare la famiglia di una cara persona deceduta improvvisamente e scopro che si trova nella stessa stanza del defunto del quale aspettavamo il funerale. La famiglia è tutta riunita perchè di lì a poco ci dovrebbe essere la sepoltura. Un addetto mi rivela che il problema era del tutto economico e che il funerale costava troppo. Ora che faccio? La persona per cui ero venuto non si trova lì ma in refrigerazione. Entro o non entro? Hanno piacere o non hanno piacere? In passato c'era stata qualche discussione con la figlia per questioni marginali, ma è passato tanto tempo... Alla fine decido di andarmene per non imporre la mia presenza. E poi torno indietro e le faccio le condoglianze, senza proporre nessuna preghiera. Mi accolgono benissimo e si vede che sono proprio contenti della vicinanza. Me ne vado con calma. Che casino: forse al centro d'ascolto oltre a parlare di pagamento di bollette bisognerebbe studiare qualcosa per rendere il momento della morte di una persona non troppo schiacciato dalle ristrettezze economiche... Che cosa è più superfluo: la luce o un funerale decente?

"Quando poi calò il sole, andai a scavare una fossa e ve lo seppellii. I miei vicini mi deridevano dicendo: «Non ha più paura! Proprio per questo motivo è gia stato ricercato per essere ucciso. E' dovuto fuggire ed ora eccolo di nuovo a seppellire i morti»." (Tb 2,7-8)

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28 agosto 2019

paura dell'inferno

Ieri sono stato chiamato in ospedale da un signore che conoscevo da tempo e che era stato ricoverato un po' improvvisamente. Voleva che andassi da lui per confessarsi, ma purtroppo non ero in città e sono riuscito a passare solo questa mattina. Lui aveva trovato un altro sacerdote e mi ha detto che così era sicuro di andare in paradiso. La prima impressione è che mi sono sentito strumentalizzato: in fondo che io andassi a trovarlo non importava, l'importante era che svolgessi il mio ruolo. La seconda impressione, quella più seria è che se veramente vivessi una fede del terrore come la sua, sarei diventato ateo da tempo. Eppure non gliene si fa una colpa: probabilmente in passato il terrore dell'inferno, la corsa alle indulgenze e il "mettersi a posto" erano i capisaldi del cattolicesimo. Beh, è già tanto se oggi nonostante la secolarizzazione c'è un certo rispetto del cristianesimo: non fosse stato di origine divina a quest'ora sarebbe stato spazzato via come strumento di oppressione.

"Hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi,
non guardi ai peccati degli uomini,in vista del pentimento." (Sap 11,23)

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27 agosto 2019

Wilderness

Sto leggendo un libro che mi fa bene e male. Si intitola "Percorsi", è di Robert Moor e ha come sottotitolo "Chi cammina non si perde". Fa bene perchè ti dà il senso dell'essere in cammino e così eviti di ragionare da essere stanziale e abitudinario. Fa male perchè mette addosso voglia di partire (e non posso farlo...). Una delle cose che mi ha colpito di più è quando, parlando del modo con cui sugli Appalachi negli Stati Uniti hanno cominciato a tracciare i sentieri, dice che in fondo anche il "selvaggio" (wild) è stata invenzione degli esseri umani, nel momento in cui l'hanno separato dal "civilizzato" o urbano. Prima dell'arrivo degli esseri umani non c'era il selvaggio e dunque gli uomini non preservano luoghi naturali dalla civiltà, bensì costruiscono aree selvagge, ma sempre umane. Letteralmente: "la wilderness nacque agli albori della civiltà agropastorale, quando cominciammo a dividere il mondo nella dicotomia fra selvaggio e addomesticato, naturale e coltivato " (p. 230)

"Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse." (Gn 2,15)

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26 agosto 2019

Imparare dagli attori

Ho ascoltato la presentazione di un libro autobiografico di Umberto Orsini e mi ha colpito i modi con cui lui parlava della sua professione. In particolare di come studiava a memoria la parte e poi attendeva le prove per metterci la giusta inflessione, il giusto colore a seconda della situazione concreta. Pensavo che anche la celebrazione della messa è un grande teatro e che anche per noi bisognerebbe studiare a memoria la parte, senza doverla leggere e poi attendere la celebrazione stessa per farla agire nel modo giusto, a seconda dell'assemblea. Con una sola differenza: nella messa dovrebbe essere lo Spirito a ispirare la giusta inflessione e il giusto tono. Anche le giuste parole da dire, quando devi improvvisare (omelia). Ma nulla ti toglie il dovere di imparare a memoria tutte le parti fisse.

"Allora, scendendo, egli alzava le mani
su tutta l'assemblea dei figli di Israele
per dare con le sue labbra la benedizione del Signore,
gloriandosi del nome di lui. " (Sir 50,20)

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25 agosto 2019

fede come "roba seria"

Ci siamo trovati per reimpostare i corsi per gli adulti che vogliono ricevere la cresima. C'erano alcuni preti giovani, un giovane e uno che tiene già corsi per adulti cresimandi. Si sono dette tante cose. Ma la cosa più centrale mi pare essere stata questa: che almeno abbiano sentore che la fede è una cosa seria e non è affare di bambini. Sembra una cosa di minima. E invece è la svolta seria da fare. Per anni, decenni si è puntato quasi tutto sui bambini con l'idea che crescendo avrebbero conservato qualcosa. E invece poi ci siamo lamentati che fatta la cresima se ne andavano. Poi abbiamo puntato sui bambini per coinvolgere le famiglie. E ci stiamo accorgendo che non funziona. Con l'effetto non voluto che facendo servire messa ai bimbi, facendo il coro dei bimbi, facendo l'oratorio dei bimbi alla fine trasmetti l'idea che la fede è roba... da bambini e che quando si diventa grandi e si hanno responsabilità non si può più seguire... Complimenti.
Fortunatamente siamo in buona compagnia: anche molte associazioni si rivolgono alle scuole per coinvolgere ragazzi e sperare in una continuità. Non funziona.

"Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma va' da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti»."
(Ger 1,7-8)

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23 agosto 2019

"Mulino bianco" e corridoi umanitari

Ieri sera c'è stato un incontro pubblico sul tema dei corridoi umanitari al quale ho portato una testimonianza rispetto all'impegno della parrocchia su questo fronte. Un video precedente ha mostrato un'altra esperienza, successiva alla nostra, che io avrei definito da "famiglia del Mulino Bianco": tutti contenti, tutti sorridenti, tutto luce e niente ombre. Conoscendo l'altra esperienza c'e da crederci: bella comunità, paese accogliente e poi siamo ai primi mesi. Però mi sono trovato a parlare dell'altra faccia della medaglia: difficoltà, indifferenza della gente, passi avanti perchè c'è la volontà di farli e non perchè venga così spontaneo. Battaglia più sull'autonomia delle persone che non sulla loro accoglienza. Forse è perchè dopo mesi vengono fuori le questioni. Ma penso anche che dobbiamo andare nell'ottica di considerarci un paese in ritardo sulle migrazioni, immaturo e facilone, rispetto a quel che è successo qualche generazione fa in Francia, Inghilterra, Germania. Insomma: è normale che le persone decidano di emigrare se nel proprio paese non c'è futuro e sarebbe solo normale che un paese maturo, consapevole che si va verso il mondo multietnico non facesse i capricci e pestasse i piedi per non volerli, ma neanche li accogliesse a braccia aperte come se fossero la manna dal cielo.

"Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti»." (Mt 8,11-12)

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22 agosto 2019

Chi governerà su di noi?

Ieri la prima lettura sembrava essere capitata veramente a fagiolo. Apologo di Iotam, tratto dal libro dei Giudici, in occasione della richiesta di avere un re che regnasse su Israele. Dibattito: solo Dio sa governare il suo popolo, un re lo domina ma le controindicazioni sarebbero troppe. Abimelech triga per diventare lui re e convince un po' dell'elettorato. Il profeta Iotam enuncia l'apologo delle piante: né la vite, nè l'ulivo, né il fico accettano di regnare sulle altre piante perchè loro sono già apprezzati dagli uomini per i frutti. Il rovo, invece, accetta subito...
Come dire: le persone attaccate alle poltrone sono inconsistenti e non hanno valore se non quello che gli deriva dalla poltrona. Chi ha orecchi per intendere...intenda

"Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano." (Gdc 9,8-15)

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21 agosto 2019

la fede attraverso i funerali

Con l'arrivo di un funerale per venerdì mattina abbiamo fatto l'en plein: cinque funerali in settimana. Magari anche sabato. Da brivido: in gran parte persone che si conoscono poco, grandi mobilitazioni di gente ma anche qualche deserto. Viene spontaneo "lavorare in serie", ma ogni funerale è di una persona con la sua storia e con la rete delle sue relazioni. Così si può ipotizzare che ogni funerale è un'occasione per gettare una pietra nello stagno e provocare qualche cerchio d'acqua. E' solo un cerchio che dura poco, ma che può smuovere qualcos'altro. Qualcuno è più smosso, altri meno: non sai bene cosa capiti nel cuore delle persone che partecipano ad un funerale, ma l'impressione è che l'attenzione sia sempre abbastanza alta. Questo obbliga a prepararsi al meglio e a non ripetere per cinque volte le stesse letture, le stesse parole, le stesse preghiere.

"Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei.  Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». " (Lc 7,12-13)

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20 agosto 2019

Virginia Raggi, Roma, Famiglia Cristiana, i giornali

Nel programma di lettura estiva di arretrati mi è passato tra le mani il numero dell'11 agosto di Famiglia Cristiana con una lunga intervista a Virginia Raggi e alla sua esperienza travagliata di sindaco di Roma. Ne è uscita una bella figura di combattente contro l'illegalità e contro le colate di cemento che non mi aspettavo. Mi fido della professionalità di Famiglia Cristiana, perciò devo dire che tutta la campagna sulla sua incapacità e sulla sua ottusità era veramente esagerata. D'altronde se con tutte le critiche che le sono piovute addosso è ancora lì, significa che la tenacia non le manca.
Certo continuo a chiedermi che grado di attendibilità hanno certi media che oltre a non fare corretta informazione, ledono l'immagine di chi è costretto a stare sul palcoscenico. Se mai terrò duro in Gazzetta d'Asti sarà per un'alta qualità di giornalismo, che ben si addice all'amore per la verità.

" Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò" (Mt 13,25)

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19 agosto 2019

Dal Belgio ad Assisi

Abbiamo ospitato un pellegrino che dal Belgio sta camminando verso Assisi. Ne ha del tempo..., ma soprattutto ne ha di fede: senza riferimenti, ogni giorno vede chi può ospitarlo, senza altre certezze. Nello stesso tempo promette preghiere per coloro che lo ospitano e ama molto vedere le chiese dei luoghi che attraversa. Ho avuto modo di parlare con lui solo un'oretta stamattina e già veniva voglia di partire. Una cosa mi ha colpito: pur essendo in un paese secolarizzato come il Belgio, continuava a stupirsi molto che in Italia ci fossero tante splendide chiese ma con molti meno cristiani di una volta. Rappresentava, insomma, l'ingenuità di chi dice ciò che tutti pensano. Poi ciascuno cerca una spiegazione a questo fenomeno, chi sul piano spirituale chi sul piano sociologico, ma il dato bisogna tenerlo fermo: molti cristiani di nome e di identità culturale ma con la fede ridotta ad un lumicino.

"Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta»." (Mc 13,1-2)

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18 agosto 2019

vite un po' così

Sono tornato da Forno Alpi Graie accompagnando una signora che tornava a casa un giorno prima degli altri e aveva chiesto un passaggio. Di Milano, trasferita nell'astigiano dove risiedeva il fratello. Una seria malattia l'aveva messa alla prova a 48 anni con un'operazione delicata ripetuta dopo pochi giorni per via di un errore. Ora erano le ginocchia a cedere e, di conseguenza anche la spina dorsale si era storta. In attesa di doppia operazione alle ginocchia. La sostanza è che riusciva a malapena a camminare e non riusciva a stare in posizione eretta. Vive da sola. Ad ascoltare la sua storia e a sentire che in passato era stata molto attiva, senza particolari problemi economici ti viene da pensare di essere molto fortunato. E uno dovrebbe ascoltare e vedere più frequentemente la condizione di molte persone prima di lamentarsi dei treni che arrivano in ritardo, della coda in posta o degli stranieri che invadono l'Italia.

"Buono è il Signore con chi spera in lui,
con l'anima che lo cerca.
E' bene aspettare in silenzio
la salvezza del Signore." (Lam 3,25-26)

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17 agosto 2019

Laghi di Sagnasse

Puntata a Forno Alpi Graie e giro ai laghi di Sagnasse insieme ad un mio amico. Record di sentiero sbagliato: tre volte. Dalle 2 ore e mezza previste siamo arrivati a 4 e mezza. Complimenti.. tanto c'erano energie da vendere. Arrivati in tempo per le nuvole e dunque ci siamo goduti poco la bellezza del posto. In compenso il ritorno è stato... sempre sulla giusta strada. Per poi scoprire che si poteva salire in macchina più in su e magari risparmiare ancora un'oretta. Insomma: l'importante è levarsi dalla città e respirare un po' di montagna...

"L'ira del Signore si accese dunque contro Israele; lo fece errare nel deserto per quarant'anni, finché fosse finita tutta la generazione che aveva agito male agli occhi del Signore." (Nm 32,13)😱

Il lago inferiore

L'arca di Noè...

Chiesetta della Visitazione di Rivotti

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15 agosto 2019

La grandezza di Maria

Mentre preparavo l'omelia per l'Assunta, tutta incentrata sul Magnificat, mi veniva da mettere a confronto la grandezza d'animo di quella donna con la meschinità di molti personaggi pubblici di questi giorni, che ti mettono tanta tristezza dentro. Ma anche la grandezza d'animo di  molte persone semplici che hanno affrontato difficoltà indicibili (possiamo anche metterci dentro tutte quelle donne immigrate che affrontano le traversate in mare, magari incinte?) a fronte del linguaggio spocchioso e lamentoso degli stessi personaggi pubblici. Non è che grandezza d'animo e capacità politica viaggiano su binari paralleli e non si incontrano mai: mi sa che è la grandezza d'animo a generare la capacità politica vera e non viceversa. A quando una nuova classe dirigente?

"«L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore" (Lc 1,46-47)

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14 agosto 2019

carabinieri senza armi?

Nell'ambito del recupero di arretrati da leggere e nell'ambito della valorizzazione di Avvenire come un quotidiano da imitare ecco che sul numero dell'8 agosto trovo un fondo sulla vicenda del carabiniere Mario Cerciello Rega, che scopro (ma forse si sapeva già) impegnato nel mondo del volontariato, a servizio degli ultimi, cristianamente ispirato. La riflessione è sul fatto che fosse disarmato e che gli bastasse l'autorevolezza dell'essere carabiniere, a nome dello Stato. Tra l'altro in quel contesto la pistola pare non gli sarebbe servita molto.
Ecco un altro motivo di ammirazione per un laico. Senza fare teorie pacifiste sull'uso delle armi, mi piace pensare (ma mi sto facendo solo un film?) che la forza interiore che poggia esteriormente sul fatto che fai parte di un servizio dello Stato sia quella che può portare un po' di aria buona ai miasmi paludosi che ultimamente si respirano alle alte sfere.

"Egli sarà arbitro tra molti popoli
e pronunzierà sentenza fra numerose nazioni;
dalle loro spade forgeranno vomeri,
dalle loro lame, falci.
Nessuna nazione alzerà la spada contro un'altra nazione
e non impareranno più l'arte della guerra."
(Mi 4,3)


ho trovato anche in Michea, la citazione che normalmente si legge da Isaia 2!

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13 agosto 2019

razzisti? Boh...

Questa mattina stavo a guardare tre persone, due italiani e un marocchino, che collaboravano a fare un lavoro un po' rognoso in parrocchia. Il marocchino, tra l'altro, era quello che in un po'  di post fa avevo citato per la sua frequentazione di una palestra, nonostante si rivolgesse al centro d'ascolto. In due ore e mezza hanno completato alla perfezione il lavoro, poi si sono messi al tavolino a chiacchierare amabilmente (e io ho fatto loro il caffé, se lo meritavano...). Poi però ho pensato: alla fine solo quei due italiani possono dire di non essere razzisti, perchè sono riusciti a creare un legame con quella persona nonostante fosse marocchino. E ci passano pure il tempo libero insieme, come se fosse un vecchio amico. Io no: per me è uno che ha bisogno, dunque che non è al mio livello.
Molti di coloro che si scagliano contro i razzisti non possono dire di non esserlo a meno che non abbiano avuto a che fare con gente straniera "al loro livello". Si dice che a volte si scatena una guerra tra poveri, come se i più poveri tendessero naturalmente al razzismo. Beh, diciamo che sono coloro che l'attestato di "non razzista" se lo devono guadagnare sul campo. Gli altri se lo attribuiscono da soli, come se pagassero per ottenere un titolo di studio fasullo.

"In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab; la metà dei loro figli parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo, non sapeva parlare giudaico. Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi." (Ne 13,23-25)

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12 agosto 2019

ecco le cifre

Stefano Boeri
Sapevo che i mutamenti climatici generavano la spinta ad emigrare. Sapevo che gran parte della propaganda contro gli immigrati era come quelli (Chiesa compresa) che facevano propaganda contro Galileo e il fatto che fosse il sole a star fermo e la terra a ruotare. Ma non sapevo ancora le cifre. Le ho trovate su National Geographic (aprile 2019, studio del Future City Lab dell'Università di Shangai, diretto da Stefano Boeri, il progettista del bosco verticale di Milano): 250 milioni di abitanti del pianeta che fra 40-50 anni dovranno emigrare per sfuggire ai processi di desertificazione. Ma mi sa che fra 40-50 spariranno certe figure della politica mondiale che ai tempi di Galileo l'avrebbero condannato a morte.

"Ma voi confidate in parole false e ciò non vi gioverà" (Ger 7,8)

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11 agosto 2019

La lunga strada della partecipazione

Sto leggendo in questi giorni un libro sull'esperienza sindacale della Fali (sindacato autonomo) all'interno della Riv-Skf. Molto interessante sia sul piano storico (storia di un'azienda, storia dei sindacati e dei lavoratori) sia sul piano sociologico per il modello di compartecipazione e di concretezza sui problemi che ne ha contraddistinto la strategia. A parte che quando leggo che se si sta sui problemi reali si trova la soluzione e quando si fanno delle ideologie si trova lo scontro mi salta in mente che con la stagione politica attuale siamo anni luce lontani.
Ma poi quando leggo che nel 2013 stilano un contratto di lavoro al di fuori di quello nazionale e di grande impatto, approvato dal 70% dei lavoratori (e hanno votato il 90%!) trasecolo. Il commento che ne segue è: "Quindi viene premiato il lungo lavoro faticoso, che abbiamo iniziato negli anni Settanta e Ottanta: avere una comunicazione efficace con la gente che va in fabbrica e fa i turni, entra alle sei, esce alle due. La sfida è coinvolgerli" (p. 117). Ecco: per coinvolgere ci vuole pazienza e tempi lunghi e ci vuole credibilità. Il sinodo nella nostra parrocchia è solo un primo passo, ma una volta imboccato il sentiero della compartecipazione e della sinodalità si torna indietro solo a causa di qualche arrogante dittatore.

"E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore" (Gv 10,16)

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10 agosto 2019

Parlarsi tra preti

Ieri ho avuto modo di chiacchierare abbastanza con un altro sacerdote (nell'ambito di quel tranquillo tempo estivo che ti permette di dare tempo) di diverse cose e alla fine ci si confrontava sul fatto che sia utile tenere legami con altri sacerdoti anche per parlare delle proprie difficoltà pastorali e non, dei dubbi, ma anche delle cose belle. Sembra una cosa scontata, ma a pensarci dopo in fondo stavamo tratteggiando semplicemente un legame di amicizia. Che per i sacerdoti si debba volerlo e impegnarsi a costruirlo sembra perfino paradossale. E' il segno che a volte il ruolo sacerdotale è veramente "asso pigliatutto" rispetto alle persone. Come anche il riconoscere che abbiamo privilegi "di fatto" rispetto a molte famiglie, molto più prese da problemi quotidiani e con meno certezze dovrebbe suonare un campanello d'allarme su quando ci si lamenta per sciocchezze pastorali, dimostrando, tra l'altro, poca fede...

"La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono.  Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza." (Eb 11,1-2)

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09 agosto 2019

Il buon giornalismo di Avvenire

In questi giorni distesi leggo un po' di arretrati, tra cui anche Avvenire. E trovo due esempi di buon giornalismo, che vorrei fare miei e trasferire in Gazzetta d'Asti. Il primo è sul numero del 2 agosto, quando si replica ad una lettera scritta da alcuni teologi del Ponteficio Istituto Giovanni Paolo II (in particolare l'ex preside), lettera che contestava l'interpretazione data dal giornalista di un atteggiamento di quei teologi stessi per sminuire la portata dell'esortazione Amoris Laetitia. La replica del giornalista è stata spietata, dettagliata e senza mezze misure. Un esempio bello perchè nel buon giornalismo non vale la regola di "lavare i panni sporchi in casa" ma anche i dibattiti all'interno della comunità ecclesiale devono essere fatti conoscere fuori.
Il secondo esempio sempre sullo stesso numero riporta la notizia dei primi arresti per un traffico di bambini immigrati a Mondragone, nel Casertano, a seguito di un'inchiesta svolta da Avvenire stesso. Un esempio bello di giornalismo militante: non solo notizie ma anche inchieste di denuncia.




"Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna." (Mt 10,27-28)

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08 agosto 2019

Estate e riposo

Sono nel pieno del momento estivo "di riposo", in cui le ore sembrano dilatate e a volte hai l'impressione che non passino mai. Le giornate sono piene, ma senza emergenze e viene perfino voglia di incontrare persone, visitare famiglie senza la scadenza della benedizione, riprendere contatti con amici del passato. Inoltre è un momento di grande creatività: vengono tante idee e tante piste da seguire su diversi fronti che si dovranno poi affrontare in seguito. Infine: viene perfino voglia di iniziare cose nuove e "inutili": bricolage, pittura, lettura di diversi libri, film, ecc.
Poi l'esperienza dice che a settembre per qualche giorno punti a mantenere la  stessa distensione prima di essere travolto dall'agenda e dalle scadenze.
Ecco: che genere di vita abbiamo messo su? Una possibile prognosi è quella di perseguire sempre la calma interiore, affinchè il moltiplicarsi di cose sia arginata dal senso che nessuno è indispensabile e che se non le potrò fare non crollerà né il mondo, né la mia casa. Ma questo è un ragionamento estivo...
o no?

"Tutti i giorni son brutti per l'afflitto,
per un cuore felice è sempre festa.
Poco con il timore di Dio
è meglio di un gran tesoro con l'inquietudine." (Pro 15,15-16)

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07 agosto 2019

ancora sulla chiesa in Francia

Troppo interessante leggere della chiesa in Francia. Il testo fa un excursus dei rapporti chiesa cattolica - stato dal concordato con Napoleone alla legge sulla laicità del 1905 fino ad oggi. E mostra che la chiesa, nonostante il clima decisamente anticlericale, è sempre riuscita a cambiare strategia e ha moltiplicato dentro di sé esperienze di ogni genere: dai preti operai a Lefebvre. Al punto che oggi si dovrebbe parlare di più chiese in Francia, ma con una verve decisamente unica. Così anche se le percentuali di praticanti sono basse (ma è da un po' che non scendono più), la Chiesa Francese riesce sempre ad avere un ruolo attivo e combattivo sull'arena pubblica.
Diverso dall'Italia, dove sembra che debba difendere le posizioni mentre la trincea si sposta sempre più indietro. Si salvi chi può!

"Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe." (Mt 10,16)

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06 agosto 2019

bisogno di guide

Ieri al funerale di don Francesco Cartello c'era tutto il paese e anche oltre. Era uno di quegli eventi di massa assolutamente spontanei, in cui l'autorità è messa sullo stesso piano dell'ultimo, di fronte al senso di perdita di un pilastro. E a partire dalle testimonianze, passando per l'omelia del Vescovo e concludendo sui commenti della gente era tutta una constatazione che il paese perdeva un punto di riferimento. Mi dicevo:
- oggi c'è tanto bisogno di punti di riferimento non solo per i meno acculturati o le persone più semplici, ma per tutti quanti;
- un sacerdote può esserlo e non deve aver paura di esserlo, magari dietro le maschere di una finta umiltà. Uno dei servizi più grandi che può fare è di tornare ad essere punto di riferimento, che indica con speranza il  cammino da seguire, curando però una propria solida spiritualità.
Sto leggendo anche materiali sulla chiesa in Francia per un articolo che devo scrivere su giovani e fede in Francia.... Ma questo lo dirò appena avrò finito di leggere il libro... Meglio non dare opinioni a vanvera, altrimenti ci si mette in coda con la serie infinita di opinionisti da spiaggia.

"Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare".
(Ger 1,10)

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05 agosto 2019

laici e famiglia

Ieri sera ho partecipato alla festa per i 60 anni di una persona che collabora in parrocchia e con cui abbiamo sempre intrecciato ottimi rapporti. Organizzata dalla sua famiglia, che è riuscita a riunire un bel po' di gente tra parenti, amici e colleghi di lavoro, è stata in realtà una festa di tutta la famiglia. Si è celebrato il valore dei legami famigliari e soprattutto il valore di essere persone di pace, di impegno e di solidarietà. Un chiaro esempio di cosa sia la testimonianza dei laici...

"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri»." (Gv 15,35)

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04 agosto 2019

la morte di un sacerdote amico

Don Francesco Cartello, il sacerdote morto recentemente e di cui ci saranno domani i funerali, mi riporta ai miei "secondi passi" nella fede. Non proprio i primi perchè non era nella parrocchia dove ero nato, ma, amico del mio viceparroco, lo incontravo d'estate nella baita di Rhemes Notre Dame. Poi più avanti, entrato in seminario e poi diventato sacerdote, l'avevo trovato come "collega" con cui c'era una tacita stima reciproca. Anche in Gazzetta d'Asti lui passava spesso. Bene. La sua morte mi ha fatto indirettamente pensare alla riconoscenza che ciascuno deve agli altri, a coloro che ti hanno preceduto, che ti hanno direttamente o indirettamente formato. Soprattutto mi ha fatto ricordare che la presenza delle persone non è scontata e che dall'oggi al domani possono non esserci più. Varrebbe la pena dedicare più tempo alle relazioni che non alle attività...

"Ma guardati e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste: non ti sfuggano dal cuore, per tutto il tempo della tua vita. Le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli." (Dt 4,9)

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03 agosto 2019

ponti tra religioni

Prima pagina dell'11 novembre 1938
Ieri è passata una signora con la figlia che sta per sposare un musulmano pakistano. Volevano sapere cosa ne pensavo e che consigli avevo da dare loro: si sposeranno con rito civile in Italia e con rito islamico (civile e religioso) in Pakistan. Ammetto che non conosco la cultura pakistana e sono convinto che più che la religione islamica sia la cultura a fare la differenza (un conto sono i musulmani albanesi, un conto i musulmani arabi, un conto i musulmani pakistani, ecc.). Il colloquio è stato aperto e franco, anche un po' lungo (quasi un'ora e mezza). Quello che mi ha colpito... sono stato io. La ragazza era molto convinta e si vedeva che si erano confrontati a lungo con il suo futuro marito e la famiglia di lui. Io sono passato da un atteggiamento più prudente, quasi di messa in guardia dalla facilità con cui in genere si pensano questi generi di unione ad una specie di rilassamento: in fondo il dialogo tra culture e religioni e un mondo più unito passa per forza attraverso i matrimoni misti.
Però alla fine mi sono detto: pensa che se tu che non ti reputi "sovranista" hai qualche remora istintiva a mischiare le culture... cosa hanno in seno coloro che pensano ancora gli italiani come razza pura? E poi ho capito che c'è una direzione di marcia: la separazione culturale ha a che fare con l'uomo primitivo, i legami interculturali sono un prodotto maturo di civiltà.

"Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù." (Gal 3,28)

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02 agosto 2019

i bambini...crescono

Sono stato ieri a Entracque per una attività con gli scout di S. Damiano dell'età a cavallo tra medie e superiori. Era un po' che non li frequentavo e ho potuto fare il gioco di indovinare chi fossero i loro genitori, che conoscevo decisamente meglio... Ma soprattutto ho avuto modo di riconoscermi nei loro modi di fare, di essere, di parlare. Avevo come il flash del primo campo scout fatto proprio alla loro età. E' vero che i tempi sono cambiati e c'è un abisso tra quell'epoca e questa. Ma in fondo le persone sono sempre uguali e questo rende possibile il dialogo tra generazioni, se solo uno conserva dentro lo spirito del ragazzo, senza svenderlo oppure snobbarlo come a volte fa chi si lamenta del presente.

"Una generazione va, una generazione vienema la terra resta sempre la stessa." (Qo 1.4)

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01 agosto 2019

route scout 2

Percorso fatto: Clavière, Colle dello Chaberton, discesa verso Fenils, interrotta dalla frana, tentativo di sentiero verso Cesana, interrotto da altra frana, risalita al colle dello Chaberton, salita allo Chaberton, Clavière. Posti magnifici e terribili se percorsi sotto la pioggia o la grandine. Ma poichè ci piaceva il rischio, non ci siamo fatti mancare il ponte tibetano e la ferrata di Clavière come ultimo giorno. Una cosa è certa: il confine tra il tentare di superare i limiti e l'essere avventati è proprio sottile. Però quando riesci a fare una cosa che non pensavi di fare allora hai un altro sguardo sulle cose. Ne abbiamo parlato anche con i ragazzi: la fede si alimenta proprio da questo "andare oltre" le cose di tutti i giorni.

"Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». " (Lc 1,34)

Cima dello Chaberton

Vista verso Fenils

Ponte tibetano

Ferrata

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