santa caterina da siena

In due giorni si sono presentate alcune persone che, chiedendo aiuti, inventavano le storie più impensabili. Mi sono trovato a dibattere: stabilito che non bisogna farsi prendere in giro e che la carità non è aprire sempre e comunque il portafoglio, come fare a comunicare solidarietà senza mollare una lira? (o, meglio, un euro?).
Durante il seminario sulla secolarizzazione che si svolge a Torino e che coinvolge docenti di facoltà teologiche e statale, Graziano Lingua ci ha informati della sua partecipazione a un seminario a Parigi al collegio des Bernardins (quello per intenderci dove aveva parlato anche Benedetto XVI), tenuto dal teologo anglicano inglese John Millband, che passa per essere uno dei teologi europei più importante (io non l'avevo mai sentito...). Ebbene la sua proposta era che, poiché la secolarizzazione è nata all'interno del Cristianesimo come valorizzazione di tutto quanto è "secolare" (cioè non clericale) e poi si è ritorta contro in varie forme (agnosticismo, ateismo, relativismo, distacco dalla fede, ecc.), allora si tratta solo di attendere il "ritorno del figliol prodigo". Perciò poco dialogo con la modernità e forza con una metafisica e una riflessione teologica ben fondata sulla tradizione.
Durante la benedizione delle famiglie ho parlato con una famiglia in cui era morto improvvisamente il padre e il figlio più grande aveva allora pochi mesi (ora ha due anni e mezzo). Mi chiedevano consiglio perché lui era sempre irrequieto, nonostante gli avessero correttamente spiegato dove poteva essere suo padre. Alla fine si scopre che il problema sono i genitori del defunto che trasmettono al nipote il senso della morte come dramma e negatività, al punto che lui stesso non ha piacere a stare con loro e loro si ritrovano soli a rimuginare questa situazione, riconfermandosi nella loro negatività. Mi veniva in mente che il filosofo Heidegger diceva che il rapporto con la morte era ciò che rendeva la vita autentica o inautentica: veramente, bisogna fare sempre i conti con la propria morte o quella delle persone più care, senza dar nulla per scontato.
Un altro segno bello. Di ritorno da Milano vengo fermato in stazione di Asti da una signora, salita a Milano, che inizialmente non era sicura fossi proprio io. E' stata compagna di scuola di mia sorella alle superiori ed è originaria di S. Domenico Savio, anche se ora abita altrove. Capisco che non è solo per salutarmi che mi ha fermato. Poi ringrazia perché tramite una sua amica è venuta a prendere un "abitino di S. Domenico Savio" con relativo libretto di preghiere e che arrivava da Milano dove era andata per combinare una procreazione assistita, dopo tante "peripezie e traversie" (così dice lei, anche se non specifica). Ebbene, giunta là questa mattina decidono di farle una ecografia e scoprono che è incinta da 6 settimane... E giusto in quel periodo era venuta in parrocchia a ritirare l'abitino (e ovviamente non ha fatto solo quello :-). E' molto felice e mi tiene dieci minuti a condividere quella gioia.
Ho sentito recentemente paragonare la situazione politica ad una assemblea di condominio in cui ciascuno pensa al proprio alloggio mentre il condominio va giù. Mettiamola sul ridere:
E' un po' di giorni che volevo scrivere sto post, ma internet era molto lento e non mi riusciva. La scena era troppo originale. Durante la benedizione delle famiglie arrivo nel cortile di una villa che non ha cancelli e dove abitano due famiglie, una che ho sempre incontrato, l'altra che non era mai a casa. Questa volta sta piovendo e c'è un signore che appena mi vede (sentendo i cani abbaiare) esordisce dicendo: "Ha un bel coraggio... Qui si spara a vista!". Era terribilmente serio, anzi molto arrabbiato, non tanto con me ma con tutti. E così mi sento dieci minuti di sfogo (lui stesso l'ha ammesso) sulla perdita dei valori laici e borghesi del lavoro e dell'onestà, soprattutto a causa del buonismo verso molti immigrati (lui usa un termine meno delicato...), anche da parte dei preti che predicherebbero l'eguaglianza "livellante" che non tiene conto degli effettivi meriti. E' una sintesi imprecisa, perché gli addentellati sono notevolmente più ampi, con citazioni delle ghigliottine di Robespierre e Le Juste ecc. ecc.