ancora vagabondi

Bilali, il giovane gambiano che da tempo aspettava risposta per la sua domanda di asilo politico, ha ricevuto la definitiva risposta negativa. Tra poco sarà clandestino in Italia dopo due anni quasi tra noi... Sarà tutto molto legale, ma un po' crudele. Sarà tutto molto trasparente ma suscita qualche sospetto il fatto che comincino ad arrivare dei dinieghi proprio quando tutta l'Europa è negazionista (l'Italia non può essere da meno, soprattutto non può deciderlo in autonomia ma sempre copiare dagli altri). Certo nessuno gli aveva garantito niente, tantomeno un iter veloce...
Ieri uno dei giovani scout (Clan) ha concluso il suo percorso scoutistico con la cerimonia del "saluto" con la quale si saluta coloro che concludono senza condividere in pieno le tre scelte che sono richieste per la cerimonia della "partenza". Lui non condivideva la scelta di fede, mentre non aveva problemi con la scelta di servizio e la scelta politica. Ha motivato le sue obiezioni con il valore della conoscenza scientifica basata sull'osservazione contro la conoscenza di fede basata sulla rivelazione, ma tutta da dimostrare. Ha fatto anche vedere un bel video di animazione del movimento umanista in tal senso.
Ieri durante la benedizione della famiglia un giovane e sua sorella, in passato frequentatori di una parrocchia della città, mi hanno chiesto consiglio sulla loro situazione spirituale, dal momento che si sono allontanati dalla chiesa e che non sentono neanche il bisogno di riavvicinarsi. In particolare lui mi ha chiesto che cosa la "controparte" poteva dire loro. Ho ammirato la schiettezza e dal momento che già nei giri degli anni scorsi ero sempre stato accolto molto bene da loro, ho dedicato un po' di tempo a discutere, distinguendo "lontananza dalla chiesa" da "lontananza da Dio" ma anche avvertendoli del rischio di scivolare nel materialismo. Alla fine mi hanno ringraziato, ma dovevo ringraziarli io: un incontro così vale tutto il pomeriggio di benedizioni delle famiglie... Anzi, mi sono ancor più convinto che potrò mollare altre cose ma non rinunciare a questo genere di contatti.
In questi giorni ho avuto modo almeno in due occasioni di riflettere sul rapporto tra religione e spiritualità. Probabilmente proveremo a scrivere un testo di sociologia della spiritualità ( e non di sociologia della religione) per l'editrice Cittadella o Dehoniane. Religione è troppo poco (a volte indica solo le religioni attualmente esistenti), spiritualità è troppo (a volte con questo termine si designano sensibilità interiori che nulla hanno a che vedere con il religioso). Ma il passaggio è avvenuto tra la gente: più sensibile alla spiritualità che alla religione, mentre a volte si definiscono religiose persone che non hanno una spiritualità ma vivono di tradizioni e di riferimenti culturali. L'affaire del presepe è evidente, come se fosse vero che tutti quelli che fanno il presepio sono "spirituali"... E' anche vero che la spiritualità è fatta di segni concreti (e il presepio è uno di questi), perciò non si può dire che chi non fa il presepio sia necessariamente più spirituale... O no?
Così veniva chiamato Marco che precocemente ha lasciato questo mondo in seguito a malattia. Alto più di due metri (ma perfettamente nella media, visti parenti e nipoti) ha condiviso parecchie occasioni in tempo di gioventù e con il suo stile mite, trasparente e ottimista (esempio delle Beatitudini applicate, come è stato detto al funerale) si è fatto conoscere e benvolere da tutti. Queste persone ti fanno ricordare di un mondo "senza peccato originale", per qualcuno rimpianto per altri segno di grulloneria, per molti tensione in avanti per non fare il callo alla malizia, al sarcasmo, ai secondi fini. A me piacerebbe essere di questo terzo tipo... ma di strada ce n'è ancora più che ad arrivare a Finisterrae. A presto, Marco.
In questi giorni ci siamo mossi per invitare un po' di famiglie che sono passate al centro d'ascolto ad un pranzo insieme ai volontari, sfruttando l'occasione di una persona che ha elargito una quota. E' stato più difficile del previsto trovare le famiglie: chi era già impegnata, chi aveva qualcuno malato in casa, chi era via... Mi sembrava di essere in quella parabola in cui il Signore vuole a tutti i costi riempire la sala per le nozze del figlio e non trova nessuno che ci vada. A una festa...