17 giugno 2025

Splendide riunioni

 Non mi capita spesso di essere entusiasta delle riunioni, specialmente di quelle in cui la quantità di parole è inversamente proporzionale alle realizzazioni. Ma da due lunedì in parrocchia, anche se "entusiasta" è troppo, sono molto contento. Lunedì scorsa la riunione della Caritas parrocchiale, ieri la riunione del coordinamento catechesi. Due riunioni andate ben oltre il limite temporale perchè partecipate. Partecipate perchè la gente parlava e si esprimeva senza bisogno di sollecitazioni. La gente parlava perchè era ben presa dagli argomenti e dalle questioni e ha tirato fuori una ricchezza incredibile di cose. Contento perchè la vivacità e la passione abbattono i luoghi comuni e le ministre riscaldate in cui si rischia spesso di finire, sia parlando di centri d'ascolto, sia parlando di catechismo. Ci aspettano altre due riunioni nei prossimi due lunedì, ancora una con gli "istruttori" del catechismo e un consiglio pastorale parrocchiale. Poi...vacanza!

"Le parole della bocca dell'uomo sono acqua profonda,
la fonte della sapienza è un torrente che straripa." (Pro 18,4)



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13 giugno 2025

Essere complottisti a 80 anni

 Passando per la benedizione delle famiglie mi sono trovato a casa di una signora anziana ma molto simpatica e attiva ancora nell'orto e nell'allevamento di galline, da cui vado sempre volentieri. Stavolta però mi ha stupito. Mentre stavo già andandomene mi ha interrogato ("lei che è intelligente..."sic) sul fatto che aerei passino a bassa quota e rilascino sostanze che generano nubi e cambiano il clima. L'ho guardata stralunato e poi mi sono sorbito tutta la spiegazione che ha sentito in Tv, compreso il riferimento al Kennedy nell'amministrazione Trump, notoriamente no-vax e complottista, che affermerebbe che sia possibile determinare il clima anche per scopi bellici. Ho provato a dire qualcosa e non stare zitto, ma mi sono reso conto di quanto certe panzane sono più credibili che bugie meno dirompenti. Ho cominciato a capire come mai ste cose si diffondono: non tanto da attivisti arrabbiati, ma da gente assolutamente comune e pure innocua, come una signora di 80 anni, che te le propina come se stessi parlando in salotto. 

"Ma egli rispose: "Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia; 3e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni dei tempi? "  (Mt 16,2-3)



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09 giugno 2025

Un po' di passione dallo spazio

 Ho concluso un libro che aggiorna sulle avventure spaziali degli ultimi anni. Molto interessante e completo, utile per chi vuole avere uno sguardo generale senza essere un esperto del campo, nè un ingegnere aerospaziale. Ma alla fine la cosa che mi ha lasciato è la passione di una vita dedicata a quello e il desiderio di portarla avanti. Una passione che ultimamente trovo raramente, perfino nelle Chiesa, dove invece dovrebbe essere innata. Una passione che si traduce in dedizione senza risparmiarsi per una causa. Bene, ben venga la passione della ricerca e dell'impegno anche se viene dallo... spazio. In particolare nel capitoletto "Intermezzo. Orfani di Apollo" c'è tutto questo.

"Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra" (cfr Sal 103)




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08 giugno 2025

Una triste veglia di Pentecoste

Ieri sera ho partecipato alla veglia diocesana di Pentecoste che mi ha intristito. E' stato un po' un segnale di quanto la chiesa di Asti sia involuta e sia ripiegata su se stessa e su una liturgia formale ma senza anima. La chiesa del Portone non era sufficientemente piccola per evitare posti vuoti e più che l'unione di popoli sembrava la divisione delle tribù: i volontari del santuario e i loro foulard azzurri, la Legio Mariae e i loro foulard bianchi, le religiose e il loro abito, i giovani in partenza per il Kenya che ad un certo punto sono saliti al famigerato sacello, sancendo il fatto di essere lì per un loro motivo. Eppure i motivi ci sarebbero stati tutti: Pentecoste è più importante di un Corpus Domini o di un venerdì santo ma l'impegno per organizzare la veglia è al ribasso da molti anni, da quando ormai si cerca in tutti i modi di collegarlo con qualcosa per assicurarsi una partecipazione (una volta le ordinazioni, adesso un gesto missionario che dall'essere segno della partenza di qualcuno per qualche anno è diventato segno della partenza di qualcuno per due settimane). Il Papa l'aveva trasformato in occasione di preghiera per la pace ma nessuno se n'è accorto se non qualche parola del Vescovo nell'omelia. Formalmente impeccabile, con una preparazione liturgica dei dettagli assoluta e un grande impegno del coro. Ma la pianta è bellissima ma finta. 

"Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me" (Gv 15,4)

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07 giugno 2025

Un dibattito noioso ma importante

 A due giorni dall'intervento a Passepartout di Alan Friedman di cui ho parlato nel post precedente, c'è stato l'intervento di Giovanni Maria Flick, ex ministro della giustizia e vicepresidente emerito della Corte Costituzionale su tutto quanto riguarda il diritto penale attuale, dal decreto sicurezza recentemente approvato, alla separazione delle carriere tra giudici e avvocati, alla situazione delle carceri, alla Costituzione. Un dibattito durato più di un'ora e mezza filata, molto monocorde, che ha messo a dura prova la capacità umana di non addormentarsi, ma che ha tirato fuori delle cose fondamentali. Due in particolare. La prima è che non si risolvono i problemi agendo sul diritto penale, cioè introducendo nuovi reati o aggravando le pene degli altri. Cosa che viene regolarmente fatta dal governo attuale. La seconda è che se vuoi incidere, devi agire sull'educazione delle nuove generazioni e sul modo con cui fai scontare le pene a chi commette reati. Il carcere non è l'unica possibilità, dato che togliere la libertà a qualcuno sa tanto di vendetta e poco di agire per cambiarlo.

Beh, un dibattito agli antipodi rispetto a quello di due giorni fa, sia nello stile (purtroppo noioso) sia nei contenuti (decisamente profondi).


"Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli." (Is 2,4a)



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05 giugno 2025

Un dibattito penoso

 Martedì sera al festival Passepartout della biblioteca è intervenuto Alan Friedman, intervistato da Alessandro Cassieri della Stampa (in sostituzione del direttore, impegnato nel primo numero del quotidiano secondo il nuovo restyling). Tema: gli scenari mondiali. Esito: un disastro. Chi doveva fare le domande si perdeva in sue analisi, del tutto diverse da quelle di Friedman, che l'ha richiamato all'ordine 3-4 volte ma senza esito. Era come se a Cassieri fregasse nulla di essere lì (era intervenuto in un altro dibattito alle 18) e volesse solo avere un secondo palcoscenico. Friedman ha fatto show con un cumulo di luoghi comuni e banalità sugli Stati Uniti, infarciti di toni apocalittici e di lusinghe agli europei che sarebbero gli unici salvatori del mondo. Ho scritto un articolo stroncante per Gazzetta (toccava a me coprire quell'evento) e mi sto chiedendo se sia necessario o piuttosto smorzare i toni nella prospettiva di un "disarmo della comunicazione". Penso che non cambierò la sostanza: disarmare la comunicazione non significa mentire. Il dibattito era penoso e resta penoso. Al massimo qualcuno non sarà d'accordo e se lo riterrà, potrà scriverne.

"Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". (Gen 11,7)




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03 giugno 2025

Scuole professionali e speranza

 Questa mattina ho concluso l'ultimo di tre interventi che dovevo tenere ad una scuola professionale di Asti sul tema della speranza. E' un progetto regionale, a cui la scuola professionale di matrice cattolica aveva aderito e per il quale ero stato contattato dalla coordinatrice. Tre ore in tre classi (una per classe) con una attività molto varia, in quanto i ragazzi non reggono più un'ora di lezione, tantomeno quelli delle scuole professionali su un tema così "filosofico". Prima ora in un corso per informatici, quasi tutto maschile e con un solo italiano; seconda ora in un corso per estetiste, tutto femminile e quasi tutte italiane; terza ora questa mattina in un corso per meccanici, tutto maschile e ben variegato. Stamattina è stata l'ora più difficile poichè la classe era abbastanza ingestibile per gli stessi professori. Ma sono arrivato fino alla fine, facendo leva su autorevolezza, fermezza e disponibilità. Mentre uscivo mi dicevo che in situazioni del genere occorre mettere i docenti migliori e più motivati, perchè è qui che scatta l'integrazione tra etnie diverse oppure l'esclusione ed è qui che si fa l'Italia del futuro, dato che difficilmente questi ragazzi andranno all'estero per cercare lavoro come "cervelli in fuga"...

"Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti" (1Cor 1,27)




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01 giugno 2025

sorvegliare il potere

 Al termine della lettura di "Liberi e uguali contro l'ideologia individualista" di Nadia Urbinati, che ha operato opportune distinzioni tra individualismo e egoismo e tra individualismo democratico e liberale, l'ultimo capitolo è rilevante. Intitolato "Giudizio e dissenso" arriva a sottolineare che un conto è la critica alla politica, legittima nel sistema democratico e anzi doverosa, perchè sempre occorre mettere freni e "sorvegliare il potere" e un conto è la critica alla politica istituzionale, in nome dell'efficienza e contro le regole del gioco. Questa è antidemocratica per eccellenza e va smascherata. Attualmente in Italia la troviamo quando a destra si criticano le procedure, l'equilibrio dei poteri, in particolare la magistratura e si fa appello alla pancia della gente. Ma la troviamo anche a sinistra quando la difesa delle regole e delle procedure è in realtà difesa di se stessi e delle proprie posizioni e si fa appello solo alla testa della gente.

Le regole devono essere condivise, altrimenti non si sta giocando allo stesso gioco...

" Amate la giustizia, voi giudici della terra,pensate al Signore con bontà d'animo e cercatelo con cuore semplice." (Sap 1,1)





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