28 novembre 2024

Arte insofferente

 Ieri sono andato a visitare la mostra sull'arte contemporanea italiana dal 1950 al 1970 a Torino. Non capisco molto l'arte contemporanea e forse anche per quello tendenzialmente non la amo. Però la mostra era ben organizzata e faceva capire alcune cose. Innanzitutto il potenziale distruttivo di quegli artisti che non volevano stare dentro i paletti dell'arte convenzionale. E questo non mi dispiace. In secondo luogo la voglia di sperimentare strade nuove, di usare materiali atipici, di "vedere che effetto che fa". E questo mi piace molto. In terzo luogo erano figli del loro tempo, in cui ci si lasciava alle spalle le miserie della guerra e si respirava un mondo e una nazione che cambiava. E questo mi piacerebbe viverlo. Infine: l'arte è espressione di qualcosa che uno ha dentro e che a volte fatica a trovare i modi e le vie per farlo uscire. Non mi spiacerebbe riprendere a produrre qualcosa in tal senso, senza la pretesa di essere...un artista.


"Io ti rendo grazie:hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l'anima mia."
(Sal 139,14)





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24 novembre 2024

Il potere dell'arte

 Sono andato a vedere il film Napoli-New York di Gabriele Salvatores e non me lo tolgo più dalla testa. L'ho perfino citato nell'omelia di Cristo Re come esempio di film che parla della dignità regale al di là di ciò che capita nella vita. Un film che con il linguaggio cinematografico e artistico la dice lunga sull'immigrazione e sulla campagna d'odio che l'Europa sta montando contro i più deboli. Semplicemente opera un parallelismo pazzesco: quello che veniva detto e fatto agli italiani immigrati negli Stati Uniti è esattamente quello che viene detto e fatto da certi italiani (e certi europei, leader in testa) agli immigrati in Europa. 

L'arte parla al cuore e non solo alla testa e forse abbiamo bisogno di essere emozionati e non solo sollecitati e prendere posizione.

"Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l'amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio." (Lv 19,34)




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22 novembre 2024

Affrontare i problemi e non aggirarli

 L'ho pensato ieri quando per la prima volta ho fatto una riunione online come si deve, senza affannarmi al cellulare e senza avere problemi vari di connessione, altoparlanti, microfono. Due ore filate senza neanche avvisare la pesantezza: mi ero proprio convinto che non sopportassi le riunioni online e invece non sopportavo quelle senza gli adeguati strumenti tecnici😀

Di lì una serie di pensieri che ruotavano intorno alla scoperta dell'acqua calda: se ci sono problemi bisogna affrontarli e non girarci intorno perdendo un sacco di tempo. E subito come un fulmine mi è comparsa alla mente la questione della vicaria urbana e dei suoi parroci che non vogliono affrontare il futuro, quando sarà necessario accorpare parrocchie e ci girano intorno. Lo scorso anno non è stato mai convocato il consiglio pastorale vicariale, dove i laici potrebbero dare una mano non indifferente a costruire un cammino. Quest'anno siamo a  dicembre e non è mai stato convocato perchè il farlo vorrebbe dire riprendere in mano la questione affrontata l'unica volta in tre anni che ci siamo trovati: il futuro delle parrocchie cittadine. In compenso come clero ci siamo trovati almeno 8 volte. Allora sai che c'è? Che sto seriamente pensando di non partecipare più a queste finché non sia ripartita la convocazione dell'altro. Non sarà risolvere il problema, ma almeno non essere complice di chi lo aggira costantemente.

"Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. " (Mt 23,3)




18 novembre 2024

Sinodo italiano

 Di ritorno da Roma dopo tre giorni di lavori del Sinodo italiano. Partito con un po' di diffidenza per queste cose un po' cervellotiche e che sembra non lascino nulla, solo parole. In realtà trovo un clima di buon confronto e l'impressione che la chiesa italiana abbia cambiato marcia, lasciandosi dietro paludamenti e inutili salamelecchi gerarchici. Tutto è più diretto e meno pomposo e anche se i risultati sembrano ancora assai nebulosi, si potrebbe dire che la nebbia si dirada. In fondo si trattava di elaborare insieme le schede che serviranno per il confronto in diocesi su molti temi di vita ecclesiale. Io ero nel gruppo che trattava di comunicazioni sociali e cultura: un tavolo di una decina di persone con due vescovi, un diacono, io come sacerdote e sei laici. Altri tre tavoli trattavano dello stesso tema. Dopo un giorno di discussione il risultato è soddisfacente ma soprattutto c'è voglia di andare avanti e non di lamentarsi. Il tutto nella basilica di san Paolo fuori le mura, che non è così male...anzi. 

Celebrazioni ancora un po' barocche, allungate dal fatto che l'altare è rialzato e ci vuole il doppio del tempo solito. Su questo c'è ancora da lavorare e sfrondare, ma si sa, la liturgia è spesso la zavorra di tutto il resto. Vedremo come si andrà avanti.

"Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge." (Gal 5,18)





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14 novembre 2024

Andare d'accordo tra educatori

 Con la scusa di scrivere un articolo per il bollettino parrocchiale sull'Unione Sportiva questa mattina ho chiacchierato con uno dei dirigenti che coordina tutte le squadre più piccole. Era già un'amicizia intavolata in precedenza, anche con altri e si è rivelata illuminante anche per alcune questioni che abbiamo dibattuto in staff di catechisti. In particolare sulla figura dei genitori oggi, sulla modalità educativa che promuova e non solo protegga il figlio e sul ruolo dello sport e del calcio in questa educazione. Non c'è che dire: tante volte è solo provando a interloquire con persone al di fuori del contesto strettamente parrocchiale, che si capisce come affrontare i problemi. Nello stesso tempo è con sane alleanze educative che si risponde con autorevolezza alle sfide educative, evitando la rigidità ("o così o ti arrangi") e l'arrendevolezza ("povero bimbo, sei stanco vero?")


"Come un'aquila che veglia la sua nidiata,
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali."
(Dt 32,11)



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11 novembre 2024

Come ammortizzare i cambiamenti

 Ieri sera ho partecipato in dialogo con il vescovo ad un incontro a Calosso per la presentazione del suo libro "Dio, dove si finito?". Non è la prima volta che parlavo del suo libro ma è la prima volta che partecipavo ad una sua presentazione. E ad una sua presentazione in un paese. Ed ho scoperto che è un modo molto interessante di dibattere sul futuro della chiesa e per allargare il confronto. Infatti c'erano persone di età tendenzialmente avanzata, che alla fine hanno posto alcune domande e hanno detto la loro. Una forma di sinodalità che parte da una "scusa", la presentazione di un libro, per coinvolgere nella discussione. E per fare in modo che certe discussioni non siano riservate a luoghi di elite (consigli pastorali vari) ma alla periferia. Perciò: molto bene, a prescindere poi da cosa si dice.

"Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra
tutti coloro che ascoltavano la Parola.
 " (At 10,44)




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10 novembre 2024

Cosa significa democrazia

 Un titolo molto ambizioso... Ma il dibattito che si è creato intorno alla Banca di Asti e alla sua Fondazione a seguito del tramonto di Mario Sacco e dell'aurora di Livio Negro a presidente è stata l'occasione. Mi piace pensare che l'azione di Gazzetta d'Asti sia stata una specie di miccia per gettare giù un sistema contrario alla democrazia. E mi piace pensare che l'aurora non necessariamente prelude ad un giorno bello, ma solo ad un giorno nuovo. E dunque occorra la stessa vigilanza, propria di ogni cittadino che meriti di vivere in democrazia. Sì, perchè la democrazia va meritata e va sudata e non va vissuta come rendita. Perciò è salutare il dibattito che è seguito al primo incontro del neopresidente di Fondazione con il territorio, così come era deleterio il sistema precedente. Bisogna solo che le persone si diano una mossa comincino a cercare di capire, così come cercano di capire quando sono toccati da interessi immediati, di condominio, di famiglia, di gestore telefonico, di fornitore di energia: non sono argomenti difficili, sono solo argomenti per chi se li merita.

"Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? " (Lc 12, 56-57)





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09 novembre 2024

100 anni ... di giornalismo

 Ieri ho partecipato ai 100 anni di un giornalista astigiano, in occasione del cui compleanno c'è stato un ritrovo e un revival in Università. Un bel traguardo per uno dei primi che ha fatto il giornalista ad Asti, senza esserlo come formazione. Un giornalismo fatto molto di fiuto e poco di controllo delle fonti, ma un giornalismo da pionieri, che ha comunicato anche alle nuove generazioni lo spirito giusto. E così, al di là del genere letterario "bei tempi che furono", è stata un'occasione per ripensare al ruolo del giornalista oggi, anche in una realtà locale come Asti. Un ruolo delicato ma importantissimo e sempre più mi accorgo di quanto sia evangelicamente necessario portarlo avanti. La "buona notizia" non è solo la bella notizia, ma quella che fa crescere, che fa maturare un pensiero e che tira fuori dalla mediocrità e dalla superficialità.

"Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!" (Gal 1,10)

Luigi Garrone


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