10 agosto 2025

L'esempio dei monasteri

 Sempre a proposito di Europa (ormai è diventato un tarlo). Sapevo del ruolo che aveva avuto san Benedetto e il monachesimo occidentale nel far passare l'Europa dall'antichità dell'impero romano al Medioevo, non solo offrendo luoghi di rifugio, ma vere e proprie cellule della futura società, che trasmettono la cultura antica e la mediano con il cristianesimo. Inoltre riformulando alla base la spiritualità che diventa non solo più "ora", ma anche "labora". Leggendo l'ultimo numero di Vita e Pensiero, mi sono imbattuto in un articolo intitolato "La prima costituzione fu monastica e medievale" di Nicolangelo D'Acunto. In soldoni sottolinea che i monasteri (quelli però medievali, cistercensi, di derivazione benedettina, ma riformati) sono stati i luoghi in cui si è sperimentata una "costituzione", la cosiddetta "carta di carità" per mettere in rete e dare una base comune a tutti i monasteri dell'ordine. Tramontata la struttura di un monastero centrale (come Cluny) da cui dipendevano gli altri, ora si va verso una sorta di democrazia, in cui tutti i monasteri sono sullo stesso piano ma hanno bisogno di un punto di riferimento comune, una sorta di costituzione.

Ancora una volta la Chiesa e il cristianesimo hanno precorso i tempi, trasformando una situazione critica e di fine epoca nell'avanguardia di cosa sarebbe poi successo anche a livello civile, ma molti secoli dopo. Ma allora: possibile che anche oggi non si possa recuperare quello spirito e guardare alla chiesa come luogo di sperimentazione di ciò che sarà e non solo museo o torre d'avorio per chi teme il domani?

"In questo decreto, i suddetti fratelli, per prevenire un possibile naufragio della pace comune, chiarirono, stabilirono e trasmisero ai loro successori, con quale patto e in quale modo o, meglio, con quale carità i loro monaci, separati fisicamente nelle abbazie sparse nelle diverse parti del mondo, fossero indissolubilmente uniti nello spirito" (Prologo della Carta Caritatis)


la Carta Caritatis cistercense del 1119


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09 agosto 2025

Edith Stein

 Oggi è la festa di santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), patrona d'Europa. Pensando all'omelia per la messa feriale mi sono trovato a considerare che lei è veramente incarnazione della cultura europea e che converrebbe fare riferimento al suo esempio per riscoprire l'Europa in pieno.

1. Tradizione ebraica, tanto per non dimenticare che siamo legati col cordone ombelicale agli Ebrei, nonostante tutto.

2. Laica, rasente all'ateismo ma senza essere ideologica. In ricerca. I fondamentalismi sono nel cristianesimo, nella scienza, nell'ateismo, nelle altre religioni, nelle ideologie politiche. Occorre vaccinarsi con una dose di "gusto per la ricerca del vero, che non è di proprietà di nessuno".

3. Scopre il Cristo e la sua croce. Non è il cattolicesimo la radice europea, ma la figura di Cristo, più radicale, per cui la ricerca della santità coincide con la ricerca dell'umanità. L'Europa non può disumanizzarsi senza perdersi.

4. Battezzata cattolica. I percorsi sono svariati e si passa dall'uno all'altro senza rinnegare quello che c'era prima. La cultura europea non ha tradizione, ma solo tante tradizioni cucite insieme. Per essere fedele a se stessa l'Europa deve mettersi in gioco nelle nuove culture di chi cerca di arrivarci.

5. Vittima dell'olocausto. Il peggior esito dello spirito europeo, quasi a richiamarci che in ogni cosa c'è la facciata oscura come per la luna. Meglio non essere sprovveduti e aver consapevolezza delle derive.

6. Martire in quanto ebrea, pur essendo battezzata cattolica. L'umanesimo è superiore al cattolicesimo, perchè è garanzia di adesione a Cristo, mentre il cattolicesimo è fedele a Cristo solo quando ricerca l'umanità piena.

Ammazza quanta roba... 

" Non accettate nulla come verità che sia privo d’amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità. L’uno senza l’altro diventa una menzogna distruttiva." (s. Teresa Benedetta della Croce)



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08 agosto 2025

Una vita travagliata

 Stiamo aspettando il funerale di un cinquantaseienne del quartiere che ha avuto una vita molto travagliata, nonostante la famiglia gli sia rimasta vicino. Ha vissuto anni in cui in quartiere la droga aveva rovinato molti ma lui, dopo molte vicissitudini, era riuscito ad uscirne. Poco alla volta si era rimesso anche in sesto lavorativamente e aveva avuto una figlia da una signora che conoscevo bene, essendo stato educatore del suo figlio maggiore all'inizio degli anni '90. Poi si era messo decisamente in carreggiata, arrivando perfino a fare volontariato in Africa per aiutare persone affette da Aids e progetti di solidarietà. Ora per una complicazione banale in seguito ad un facile intervento chirurgico, ci ha lasciato le penne. Sono passato a trovarlo in rianimazione: era circondato da parenti suoi e della sua ex compagna. Veramente quando tutto sembra a posto, basta un niente e il finale è tragico. Dovremmo ricordarcelo perchè spesso siamo troppo legati alla visione occidentale di poter scegliere tutto della nostra vita. Non è così: non scegliamo quando nascere e quasi mai quando morire...

 "C'è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante." (Qo 3,2)



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06 agosto 2025

Re e buffoni: una bella intuizione

Dovendo spendere un bonus della Feltrinelli, ho acquistato dei libri che mi ispiravano. Uno di questi non mi ispirava, ma soprattutto mi incuriosiva. Guido Vitiello, "Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità". Ed effettivamente ci ho messo un po' ad entrare nel senso del libro fino all'illuminante capitolo 4 intitolato "Il Re si diverte. La tirannia dei buffoni e la buffoneria dei tiranni". Lì ho trovato una tesi molto chiara: re e buffoni sono due facce della stessa medaglia, perchè entrambi si possono permettere cose che ad altri non è concesso. Il re per il potere che ha, il buffone di corte perchè il suo ruolo è proprio quello di trasgredire regole e gerarchie.

E la genialata è stata quella di applicarla a personaggi ben precisi. Il re diventa buffone: Silvio Berlusconi e Donald Trump. Il buffone diventa re/tiranno: Beppe Grillo e, per certi versi, Ronald Reagan e Volodymyr Zelensky. Personaggi che non vanno presi sul serio, ma che richiedono di abbandonare la logica e il giudizio comuni. Sicuramente l'arma peggiore contro di loro è sia la satira (sono loro stessi la "satira personificata"), sia l'argomentare e il confronto razionale. Al massimo ignorarli (come si farebbe con qualunque "troll" in rete), cosa spesso impossibile perchè non si possono ignorare cariche così al centro della scena oppure essere più pazzi di loro. Interessante...


"Combattere un meme buffo con la satira è impossibile, così come è impossibile infilzare Trump con l'arma della caricatura e della parodia: egli è già la parodia di se stesso" (p. 117)



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05 agosto 2025

Cent'anni di scoutismo

 Reduce dall'inizio del "campo del centenario" degli scout di Asti a Vara Inferiore. Un momento molto bello e significativo, che mette insieme generazioni ed esperienze diverse. Soprattutto un campo con una comunità capi ampia, variegata e con voglia di fare, mentre altri del clan si apprestano ad avvicinarsi ad essa. Da che cosa si può misurare questa voglia? Dalla passione educatrice che ci mettono e dal legame che creano con i ragazzi. Non è scontato tra tutti gli animatori, ma neanche tra capi scout. Il momento storico è assolutamente favorevole e da "godersi". Peccato non esserci a tutto il campo, ma tra impegni e salute fisica ci parteciperò a spizzichi. Basterà, almeno per rimotivarsi a sperare nel futuro.


"Egli lo trovò in una terra deserta,
in una landa di ululati solitari.
Lo circondò, lo allevò,
lo custodì come la pupilla del suo occhio.
11Come un'aquila che veglia la sua nidiata,
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali."
(Dt 32,10-11)






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