san secondo

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Ieri sono passato in un'officina per la benedizione dei luoghi di lavoro e un imprenditore mi ha raccontato i dati della crisi economica che ha cominciato ad intaccare il mercato dal 2008. Nell'ultimo anno però è stata molto seria e cominciava a temere che dopo aver dato fondo a molto del patrimonio si dovesse ora tagliare sul personale... E da poco la figlia aveva deciso di lavorare nell'azienda famigliare: questo sarebbe stato un bel segno in un momento di crescita perchè avrebbe segnato la continuità, mentre per ora c'è la preoccupazione di lasciarle qualcosa di solido.
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Ho letto un articolo di Aldo Giordano, sacerdote di Cuneo e osservatore permanente della Santa Sede al Consiglio d'Europa di Strasburgo, su Vita e Pensiero n. 5 del 2011 intitolato "Pluralismo religioso, nuova chance per l'Europa" di cui riporto solo qualche riga introduttiva non per il contenuto, già ampiamente risaputo, ma per la vivacità e l'immediatezza. Bello quando qualcuno coglie il problema e riesce a dirlo in poche parole...
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Leggendo sulla rivista "Il Regno" di gennaio 2012 un intervento del segretario della Cei Mariano Crociata alla 51esima Conferenza dei superiori maggiori degli ordini religiosi ho trovato questa espressione: "E' finito il tempo della parrocchia autosufficiente: anche se la parrocchia è chiamata a superare ogni autoreferenzialità per aprirsi maggiormente al territorio, soprattutto quello che oggi non vive più all'ombra del campanile, ma in una pluralità di contesti trasversali e spesso tra loro disarticolati, i vescovi italiani sono convinti che il futuro della Chiesa italiana ha bisogno della parrocchia", ma, aggiungerei io, di una parrocchia ridotta all'essenziale:
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In questi ultimi giorni disponibili per il giro delle famiglie per la benedizione (prima che con la Pasqua cominci il nuovo giro...) ho intensificato i ritmi e sono venuto a contatto con situazioni molto disparate. Non che prima non fosse così, ma probabilmente concentrando le visite il senso di una umanità varia rende di più. Dalla signora investita dalla neopatentata sbadata che però ora sono 4 anni che non riesce a camminare, alla moglie che si sta separando in seguito ai continui tradimenti del marito, al genitore preoccupato perchè il figlio non trova lavoro, ecc. E' un'esperienza che ti fa tenere i piedi per terra e ti fa riflettere: tutto sommato la vita di un sacerdote sarà anche impegnativa ma continua ad essere un'esistenza "protetta".
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