Blog Don Dino

31 maggio 2020

il calcolo delle probabilità, questo sconosciuto

Resto stupito ultimamente dalla dimenticanza del calcolo delle probabilità, un calcolo tutto scientifico, anche se di scienza matematica e non biologico-medica. Il calcolo delle probabilità dice che per sapere la probabilità che un evento A si verifichi nel momento in cui si verifica un evento B bisogna moltiplicare la probabilità di A per la probabilità di B e, ovviamente, la probabilità che si verifichi si abbatte. Per esempio se voglio sapere la probabilità che in un mazzo di 52 carte possa estrarre casualmente una figura (evento B) è di 3/13. Cioè il 23% e rotti. Ho 23% di probabilità che estraendo una carta da un mazzo venga una figura. Ma se, uscita fuori la figura voglio anche sapere la probabilità che sia un fante, allora devo moltiplicare 3/13 per 1/3 (perchè la probabilità che esca un fante tra tutte le figure possibili è di 1 su 3). Ottengo così 1/13, cioè lo 0,07%.
Un amico matematico mi dice: "Ma sei stupido? C'era bisogno di tutto sto giro? Bastava che ti fossi chiesto: ma quale probabilità c'è che estraendo una carta da un mazzo di 52 venga un fante?. Risposta: 4 probabilità su 52, cioè 1/13, cioè 0,07%. Perchè hai fatto tutto quel calcolo in due tempi, quando la cosa era immediata?"
Risposta. Perchè se applichiamo questo meccanismo matematico al covid otteniamo che la probabilità che tu resti contagiato è molto alta se sei a contatto con un contagiato. Ma la probabilità che tuo fratello si contagi attraverso te è decisamente inferiore. E la probabilità che la sua ragazza si contagi attraverso lui, che può essersi contagiato attraverso te, che potresti esserti contagiato con il contatto con un contagiato è quasi zero.
Dunque la possibilità che uno si contagi perchè pigia il tasto di un ascensore è quasi zero:
1) ci sarebbe dovuto passare prima uno che era contagiato;
2) questo avrebbe dovuto rilasciare goccioline con virus sul tasto;
3) tu che hai toccato il tasto dovresti metterti le mani negli occhi o comunque far entrare la gocciolina nell'apparato respiratorio. Una probabilità infinitesimamente piccola.
Questo non vuol dire che non bisogna prendere precauzioni, perchè anche solo chi cade dentro quella probabilità (a questo punto lo sfigato di turno...) è già di troppo. Ma non giustifica la fobia che a volte si incontra e che fa fare giusti ragionamenti (è vero: lasciare l'igienizzante a disposizione in modo che venga toccato da tutti può trasmettere contagio) ma con un calcolo delle probabilità pari quasi a zero.

"Tirarono quindi a sorte, e la sorte cadde su Mattia, che fu incluso tra gli undici apostoli." (At 1,26): qui la probabilità era del 50%, dato che erano due....😂

Etichette: epidemia

postato da dino @ 08:54   0 Commenti

29 maggio 2020

La "civile" Australia

Sapevo che l'Australia aveva solo l'apparenza di una società civile. Sapendo che cosa ha fatto degli indigeni non nel XIX sec. ma dopo il 1950, già mi puzzava che fosse uno stato civilizzato. Poi ho cominciato ad esserne un po' più certo quando ho visto la selezione che faceva di immigrati e come trattava quelli che non attraversavano il barcone sul Mediterraneo ma nell'Oceano Indiano.
Questa mattina ho avuto la riprova che devono avere qualche gene di ex galeotti, visto che in passato era usata come colonia penale dall'Inghilterra. Sul domenicale del Sole 24 ore c'era la vicenda dello scrittore curdo-iraniano Behrouz Boochani, di come ha vissuto in condizioni disumane nei cosiddetti "centri di accoglienza" e del libro che ha scritto per denunciarlo.
Certe volte ci si sente più vicini ai paesi africani che a certi paesi a cultura "anglosassone". Qui sotto il link per andare a leggere la testimonianza.

https://www.ilsole24ore.com/art/behrouz-boochani-sei-anni-prigioniero-dell-australia-ADEEF6Q

"Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
certo non dimenticherò mai le loro opere." (Am 8,7)

Etichette: civismo, violenza

postato da dino @ 14:50   0 Commenti

26 maggio 2020

alle sorgenti dello spirito

Finalmente. Si ritorna in montagna per una giornata di sogno con un mio amico al Colle delle Finestre sopra Usseaux. Ed in un attimo le cose riprendono la loro corretta dimensione. Tornare alle sorgenti dello spirito significa uscire fuori dal centro dell'attenzione, che viene ripreso dalle immense montagne (sopra tutti l'Albergian) ma anche lasciare lo spazio ai colori inimitabili di fiori che non hanno studiato pittura... Insomma: l'epidemia sembra più gestibile interiormente, se vista di qui. Non meno grave ma più affrontabile sotto tutti i punti di vista. In fondo natura sono questi splendidi paesaggi e natura è il virus: mettendosi alla loro scuola l'ingegno umano può tirar fuori cose grandi.

"Benedite, monti e colline, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. (Dn 3,76)



Etichette: montagna, spirito

postato da dino @ 07:57   0 Commenti

25 maggio 2020

l'umanità entrata nell'età adulta

Cercavo qualcosa da postare, traendolo dalla giornata o dalle letture. Se stavo dietro alla giornata mi venivano fuori robe da depressione. Se stavo dietro al mio sentire personale mi venivano fuori robe da incosciente. Finalmente, cinque minuti fa, o trovato la quadra, leggendo un articolo su Avvenire di giovedì scorso in cui lo scrittore franco-libanese Amin Maalouf  dice che la pandemia ha fatto entrare di brutto l'umanità nell'età adulta. Scrive per la precisione:"I nostri contemporanei, traumatizzati dalla paura, cercheranno di rannicchiarsi all'ombra di un potere protettore, accettando che interferisca con i loro diritti fondamentali e con la loro privacy oppure cercheranno di esercitare un controllo più stretto sui loro dirigenti, per obbligarli a dare la priorità alla salute dei loro cittadini, al loro benessere, anziché piegarsi alle leggi di mercato?" E poi una serie di altre questioni simili per poi concludere: "Nei peggiori momenti della pandemia abbiamo quasi temuto, creduto che l'avventura umana rischiasse di interrompersi, di frantumarsi. Ma forse non è così e la nostra umanità potrebbe essere repentinamente entrata, a sua insaputa, nell'età adulta". Ecco: è come se improvvisamente fossero morti i genitori e devi arrangiarti. Una situazione di fatica (che fa a botte con l'incoscienza) ma di progresso e di entusiasmo (che fa a botte con la depressione). E come si dice quando uno diventa grande: arrangiati. Non perchè non puoi trovare aiuto dagli altri. Ma perchè a volte cercare aiuto e prendersela con il governo e con tutti i responsabili è fuggire dalla propria responsabilità di diventare adulto e non restare bambino dietro qualcuno di sopra che ti dice cosa fare.

"Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento
e il tuo cuore custodisca i miei precetti,
perché lunghi giorni e anni di vita
e pace ti porteranno." (Pro 3,1-2)

Etichette: epidemia

postato da dino @ 07:59   0 Commenti

22 maggio 2020

fase 2 senza la fase 3...

Effettivamente le riaperture hanno dato l'impressione che tutto fosse ormai finito. Anch'io ci stavo credendo, anche se non ho mai pensato che tutto tornasse velocemente come prima. E così sono bastate tre notizie oggi a ridarmi la giusta prospettiva.
La prima. Durante la rassegna stampa di Radio 3 la notizia che si prevede un netto calo di immatricolazioni all'università, soprattutto per un vago senso di demotivazione all'impegno nello studio dei ragazzi.
La seconda. Durante la riunione online dei docenti della facoltà di Torino chi insegna psicologia riporta che le prospettive sanitarie non sono buone: un po' di attenuazione d'estate (anche se questa fase 2 non sta andando propriamente per il meglio riguardo ai contagi) ma quest'autunno il virus torna...virale.
La terza. Sempre durante la stessa riunione la notizia che il Politecnico di Torino al 90 % attiverà nel primo semestre solo lezioni online. Segno che i tempi si prevedono lunghi.

Insomma. Scremando i terroristi che ti farebbero mettere la mascherina pure se vai in bagno, è meglio non eccedere pensando che il più è fatto. Occorre molta pazienza, molta tenacia e molta creatività.

"Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte." (Sl 89,4)

Etichette: pandemia

postato da dino @ 16:00   0 Commenti

19 maggio 2020

finalmente...

A sentire la rassegna stampa di questa mattina c'era da rasserenarsi. Per la prima volta dopo mesi ho avuto il gusto di ascoltarla, anche se sapevo che non è tutto finito, che bisogna essere cauti, che troppi ancora muoiono, ecc. Si parlava di riaperture e di gioia delle persone per poter tornare al lavoro e riaprire negozi. E allora godiamoci il momento come un momento di grazia. E senza troppe riflessioni esistenziali.

"Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo (...) Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare." (Qo 3,1.4)

Etichette: pandemia

postato da dino @ 10:18   0 Commenti

18 maggio 2020

Il tempo è superiore allo spazio (papa Francesco)

Michel De Certeau
A proposito del post di ieri, mi sono trovato a leggere una riflessione sul principio di papa Francesco (riportato nell'Evangelii Gaudium) per cui "il tempo è superiore allo spazio", che per lui significava dire che innescare processi virtuosi che richiedono tempi lunghi per realizzarsi è meglio che cercare di occupare spazi di potere per controllare e dominare dall'alto. La riflessione riprendeva la distinzione di Michel de Certeau (storico e intellettuale francese, il cui pensiero ha molto influenzato la spiritualità) tra "strategia" e "tattica", riportata nell'opera "L'invenzione del quotidiano". La strategia sarebbe la capacità di controllo di tutte le possibili variabili, di tutto quel che può succedere, dunque è più riferita allo "spazio" nel senso di papa Francesco. Al contrario la tattica sarebbe la capacità di reazione a partire dalle mosse degli altri. Dunque più simile al "tempo" in cui basta fare la mossa giusta, innescare il processo giusto e aspettare che si sviluppi.
Cosa c'entra con la gestione del virus e la riapertura delle messe e delle attività? Il voler controllare tutto e   tutti, prevedendo ogni possibile problema fa parte della visione strategica e del voler usare la forza e il potere anche se per nobili finalità. Il cercare di reagire sul momento a comportamenti non adeguati di altri e farlo con pazienza con l'obiettivo di far cambiare delle abitudini sbagliate fa parte della visione tattica. La prima cerca i risultati immediati e crea un clima da caserma. La seconda accetta di correre il rischio e stimola l'autoresponsabilità.

"Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.
Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo
che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento." (Sap 12,18-19)

Etichette: pandemia, papa Francesco

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17 maggio 2020

La paura della ripresa

Una cosa che mi ha colpito in questi giorni in cui si stanno valutando tutte le disposizioni per la ripresa delle celebrazioni è la paura che si sta diffondendo. Quasi che sia una iattura dover riaprire. La prudenza necessaria spesso si trasforma in timore di cosa possa succedere, in sfiducia nella capacità di responsabilità delle persone. Per cui si vorrebbero mettere regole più rigide del previsto, a volte quasi come se fossimo in ospedale. All'inizio non le prendevo troppo sul serio, perchè mi sembravano più questioni personali. Poi anche in chi propone misure meno severe ho respirato di quest'aura di timore, che fa a botte con la bellezza del riprendere a vedersi dal vivo pur in sicurezza. Allora ho pensato che abbiamo respirato quest'aura "inquinata" da qualche parte. In fondo lo spirito italiano ha radici profonde: siamo convinti che senza sanzioni, senza misure severe la gente non si renda conto. Sicuramente c'è del vero, ma continuare a usare lo stesso atteggiamento paternalistico non fa che aggravare le cose e precludere un futuro migliore con la motivazione nobile di salvare delle vite.
Solo quando si parlerà degli altri e con gli altri come persone con la testa sul collo e col cuore che può battere, si può sperare di costruire qualcosa che non sia un asilo infantile (in cui mi sembra che questi metodi siano stati lasciati da tempo) o un carcere.

"Guai a quanti scendono in Egitto per cercar aiuto,
e pongono la speranza nei cavalli,
confidano nei carri perché numerosi
e sulla cavalleria perché molto potente,
senza guardare al Santo di Israele
e senza cercare il Signore" (Is 31,1)

Etichette: pandemia

postato da dino @ 10:01   0 Commenti

16 maggio 2020

Il giovane Karl Marx

E' il titolo di un film che ho visto in questi giorni e che mi è piaciuto assai, sia perchè mi fa rituffare nei miei studi giovanili all'università (allora gran parte dei corsi di scienze politiche erano sul marxismo...) sia perchè mi sono un po' immedesimato nei giovani Marx ed Engels e nella situazione che si trovavano a vivere. Anche allora come oggi c'era un sistema economico terribile, che generava schiavitù per molti e libertà e benessere per pochi, esattamente come oggi, salvo che allora la divisione era all'interno delle singole nazioni, mentre oggi è soprattutto nel mondo. Anche allora come ora c'è chi proponeva ricette buoniste. Anche allora come oggi c'era chi come Marx ed Engels erano teste calde, ma avevano il senso di dove andare a parare. Magari poi l'esito è andato diversamente da come si aspettavano e anche i sistemi comunisti hanno generato schiavitù ed élite. Ma ci sarebbe molto da imparare dai Marx ed Engels giovani, fatta la tara dei loro giovanili furori.

"Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo Filisteo». Saul rispose a Davide: «Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti con lui: tu sei un ragazzo e costui è uomo d'armi fin dalla sua giovinezza»." (1Sam 17,32-33)

Etichette: cinema

postato da dino @ 17:46   0 Commenti

14 maggio 2020

riprendono le messe in chiesa

Recuperando i giorni passati...
Lunedì c'è stata la segreteria diocesana dopo l'annuncio della possibilità di riprendere le messe in chiesa. Reazioni varie e pareri diversi:
1) Aiuto! era meglio se si aspettava ancora un po'... non siamo pronti (e quando mai?)
2) "Il comma 5 bis parla di disinfettare superfici: ma si intende anche pavimenti, pareti, cupole.."(certo una superficie è tutto ciò che non è un punto o una linea, anche la tua faccia...)
3) Meno male che si riprende, ma dove troviamo disinfettante, mascherine, guanti, cartellonistica... (Dove troveremo tutto il pane, per sfamare tanta gente...p.s.: era una canzone anni '70...)
4) Se non ci sono volontari, niente celebrazione, così le parrocchie si svegliano... (e se ci fossero i volontari e la gente non venisse?)
5) Ma come facciamo a dire alla gente: tu vieni e tu non vieni? Prova a venire finchè c'è posto e poi, pazienza? (Vedo già gente che protesta in piazza: milioni con i cartelloni che vogliono andare a messa...)
6) Ok le messe, ma le prime comunioni, i funerali, gli anniversari di matrimonio, la benedizione delle famiglie, l'estate ragazzi, i campi in montagna...,(ossignur, deve essere nipote di Aleksej Grigor'evic Strachanov o più semplicemente dell'amministratore delegato della Fca)
7) Perchè non facciamo messe all'aperto, in giro nei parchi, nei campi sportivi (ma  non avevano detto che avrebbero tenuto ancora chiuse le comunità psichiatriche?)

Etichette: chiesa, pandemia

postato da dino @ 14:27   0 Commenti

13 maggio 2020

riprendiamo il blog con chi ha fatto la storia...

E' un po' di giorni che non scrivo nulla, ma a volte subentra la pigrizia o, meglio, il desiderio di non schiavizzarmi a dover per forza scrivere qualcosa tutti i giorni... E così le cose si accumulano, perchè la vita invece  va avanti alla grande.
Domenica mi è capitato di vedere in Tv le interviste di Enzo Biagi ai grandi degli anni ottanta e novanta: Margaret Thatcher, Vaclav Havel, Michail Gorbacev, ecc. L'impressione è che, ciascuno per la sua parte, fossero perfettamente all'altezza dei loro tempi. Ricordo che alle superiori di inglese avevo fatto una ricerca sul thatcherismo, che ora è visto col fumo negli occhi come l'inizio del sistema economico mondiale neoliberale, ma che allora mi aveva affascinato. Soprattutto l'impressione che una persona come lei credesse in qualcosa e si spendesse fino alla fine per portarlo avanti. Oggi i personaggi internazionali mi sembrano in gran parte burattini da teatrino, sicuramente più adatti a coltivarsi l'orto di casa che non il mondo. Mi sa che tocca a noi comuni mortali cercare di essere all'altezza dei tempi e non accontentarci del quotidiano...

"  Risposi: «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma va' da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò." (Ger 1,6-7)

Etichette: politica

postato da dino @ 09:55   0 Commenti

10 maggio 2020

comitati palio a distribuire mascherine

Ieri ho incrociato (e fotografato) i ragazzi del comitato Palio che giravano per distribuire mascherine a tappeto a tutti gli abitanti del Borgo. Sono stati messi sotto dal Comune che si è avvalso dei comitati palio per far arrivare a tutti i cittadini le mascherine della Protezione Civile della Regione. Ecco, mi sono detto. Ecco cosa sono i comitati palio, da alcuni sacerdoti un po' snobbati perchè "usano" le chiese per le loro manifestazioni. Vabbè, che qualcuno sia un po' montato lo sappiamo, ma questo capita in tutti gli ambienti.  Ma il comitato Palio resta una cellula a contatto con i borghi e con la gente dei Borghi: una vera e propria pro loco, possibilmente non solo festaiola.
Ecco come dovrebbe essere in futuro: valorizzarli, passare attraverso di loro e collaborare al meglio per rendere migliore il borgo e la città.

"In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana.  Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense.  Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico" (At 6,1-3)

Etichette: palio

postato da dino @ 09:36   0 Commenti

09 maggio 2020

eh... questi Gesuiti...

Gael Giraud
..a volte hanno una marcia in più. Su Civiltà Cattolica di aprile c'era un articolo  di tale Gael Giraud (in realtà economista) gesuita, intitolato "Per ripartire dopo l'emergenza covid-19". Ora, se è sulla rivista di aprile significa che è stato scritto a marzo, dunque poco dopo la chiusura totale. Un articolo che mette insieme la prospettiva sanitaria, la prospettiva sociale, i nodi economici, i problemi per la democrazia, il tutto con riferimenti a studi e a dati reali. Ehhhh  come si fa a stargli dietro. E' come se Cristoforo Colombo appena sbarcato in America avesse già intravisto tutte le questioni che sarebbero sorte sotto tutti i punti di vista. Non c'è che dire: nella ricerca delle fonti sicure e nello stesso tempo profetiche, bisogna proprio tenersi stretti Civiltà Cattolica...

"io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere" (Lc 21,15)

Etichette: economia, pandemia

postato da dino @ 10:26   1 Commenti

08 maggio 2020

riprenderanno le messe

E' arrivata la notizia del protocollo di intesa tra Chiesa Italiana e Governo sulla ripresa delle celebrazioni dopo il 18 maggio con tutte le misure del caso. Alla fine conviene di più celebrare all'aperto. Sarebbe veramente significativo celebrare messe in diversi punti della parrocchia, dove c'è un parco o una area verde, magari non tutte le domeniche ma a rotazione una domenica in un posto e una in un altro e pubblicizzando la cosa... In questo modo l'emergenza diventa occasione per un salto di qualità e di annuncio. Da pensarci su...

"Nella città non vidi alcun tempio, perché il Signore, Dio onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio." (Ap 21,22)

Etichette: liturgia, pandemia

postato da dino @ 10:09   0 Commenti

06 maggio 2020

in collegamento da Hong Kong

Ieri abbiamo fatto con un gruppo di sacerdoti un bel collegamento con padre Fernando Cagnin, missionario del Pime, che si trova ora ad Hong Kong, dopo tanti anni in Cina. Arrivato là come ingegnere informatico, ha dimostrato una eccezionale conoscenza della cultura e della situazione cinese. A 60 anni non ha più avuto il visto rinnovato (eccesso di età..) e ha ripiegato su Hong Kong. Ci ha fatto una interessantissima panoramica della situazione del virus e sui modi con cui la Cina cerca di intervenire nelle faccende mondiali. Insomma, ci ha messi in guardia e un po' inquietati sul fatto di uscire in fretta da questa situazione...virale. Una cosa è certa: sempre più bisogna scegliersi le fonti di informazione e sempre più bisogna rimettersi a studiare l'abc della biologia, della geopolitica, della storia, dell'ingegneria farmaceutica. Dove si trova il tempo? Si deve trovare, punto e basta, altrimenti, arrangiati nella tua ignoranza...

p.s.: ci ha parlato delle rivolte a Hong Kong, facendoci capire che sono destinate a continuare perchè lì la gente è istruita e non si fa prendere in giro dagli "imperatori cinesi". E qui?

"Evita le chiacchiere profane, perché esse tendono a far crescere sempre più nell'empietà; la parola di costoro infatti si propagherà come una cancrena. " (2Tm 2,16)

Etichette: missionarietà, pandemia

postato da dino @ 10:07   0 Commenti

04 maggio 2020

Cosa ci lasciamo dietro?

Pressato da mia sorella mi sono deciso a mettere mano agli archivi passati per liberare il garage a San Damiano. Un tempo ero minuziosissimo e ho tutto schedato e distinto, dai biglietti dei treni alle cose più importanti. I faldoni sono stati fermi per due settimane, perchè non osavo aprirli. Ieri ho aperto il primo e dopo un quarto d'ora ho lasciato perdere. Sembrava come se fossi trafitto dai ricordi e in sto periodo non è bello farsi prendere da quella che i brasiliani chiamano saudade. Solo questa mattina, mentre finalmente si poteva andare a correre, ci ho ripensato e ho capito una cosa.
E' vero che bisogna sempre guardare avanti e mai indietro, come ho sempre creduto. Ma nel senso che non bisogna recriminare sul latte versato e sulle strade scelte. Invece mi sono convinto che ogni tanto bisogna guardarsi indietro per capire se ci siamo lasciati dietro cose importanti e che vanno recuperate. Se il ritmo di vita è intenso, è facile dimenticare e lasciarsi dietro cose e persone, come quando prendi il treno e... ciao.
Anche in questa epidemia possiamo guardare indietro per vedere che cosa abbiamo perso per strada: così potremo guardare avanti e costruire qualcosa di migliore, che valorizzi tutta l'esperienza fatta.

 "Porrete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e le terrete come un pendaglio tra gli occhi; le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai" (Dt 11,18-19)

Etichette: passato

postato da dino @ 10:48   0 Commenti

03 maggio 2020

Solo 4 sensi

Abbiamo solo più quattro sensi. Il quinto, il tatto, ci è precluso. E poco alla volta si capisce quanto importante sia toccare le cose, ma soprattutto gli altri. E' vero che noi piemontesi siamo molto restii a usare di questo senso, però un conto è non toccare per pudore e un conto è non toccare per divieto.
E così anche in chi è restio al contatto, manca molto il contatto. Me ne sono reso conto ieri per una cosa assolutamente discutibile e banale. Ho finito di vedere lo spettacolo di Roberto Bolle "Danza con me", che si era tenuto il 1° gennaio ed è stato ridato sabato sera scorso: quello spettacolo si conclude con una "danza delle mani" come saluto che mi ha colpito dentro. Faceva veramente venire la nostalgia del contatto con gli altri.
Se si considera che la pelle, la carne è ciò che abbiamo di più fragile e nello stesso tempo è ciò che fa filtrare buona parte di ciò che ci circonda, dobbiamo proprio dire che come esseri umani abbiamo qualcosa che è alla base della nostra fragilità e della nostra forza. Veramente paradossale...

"La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia." (Ct 8,3)

Etichette: danza, pandemia

postato da dino @ 09:18   0 Commenti

02 maggio 2020

L'essere umano è ingombrante?

Ieri mentre leggevo seduto fuori ho visto arrivare due fotografi che conoscevo e che giravano a scattare foto. Ci siamo fermati a chiacchierare e mi dicevano che ne approfittavano perchè potevano fotografare luoghi senza che ci fosse gente. Un'occasione unica. L'avevo già pensato, perchè avevamo mandato il fotografo di Gazzetta a fare la stessa cosa. Ma stavolta ho letto tra le righe l'idea che la gente  "ingombrasse". E l'ho associata a quelle foto, in parte vere, parte fake, di animali selvatici che riprendono possesso di zone prima antropizzate.
E' vero. L'essere umano è decisamente ingombrante e tende ad invadere. Addirittura scambia questa invasione selvaggia con "amore per la natura" e con "socialità". Sulla seconda siamo già attrezzati: se qualcuno è invadente non lo consideriamo "socievole". Invece sulla prima siamo ancora ingenui: se mettessero limitazioni sulle camminate in montagna, sull'ascesa all'Everest, sulle spiagge, ecc. lo scambieremo per un attentato alla libertà individuale. Speriamo che questa situazione in cui è la natura a averci messo in un angolo, ci faccia riflettere.

"Ma vi si stabiliranno gli animali del deserto,
i gufi riempiranno le loro case,
vi faranno dimora gli struzzi,
vi danzeranno i sàtiri.
Ululeranno le iene nei loro palazzi,
gli sciacalli nei loro edifici lussuosi.
La sua ora si avvicina,
i suoi giorni non saranno prolungati." (Is 13,21-22)

Etichette: ecologia, pandemia

postato da dino @ 10:03   0 Commenti

01 maggio 2020

cura del paesaggio?

Ecco che cosa è venuta su in un giorno. Una antenna della Iliad per il 4g che ha mandato in bestia una giornalista di Gazzetta che ci abita vicino. Mi chiedo perchè sia andata in bestia. In fondo è una bellissima struttura in arte contemporanea, dotata di una sua esilità di forme, che richiama The Shard, il grattacielo di Londra. Inoltre si intona perfettamente con lo skyline del paesaggio circostante e anche con i suoi colori. Se poi pensiamo che punta al cielo e dunque ha un chiaro significato religioso, tipo le ziqqurat babilonesi, e che il progettista ha sicuramente realizzato il tutto con un metodo di progettazione partecipata con i cittadini, mi chiedo che cos'abbia da protestare questa giornalista che sicuramente sta solo pensando a sé, alla sua salute e non al benessere materiale di coloro che utilizzeranno Iliad, né al benessere spirituale che deriva dalla contemplazione di tanta bellezza.
Asti's Shard


The Shard, London

Etichette: bellezza

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