27 settembre 2024

la distruzione del diritto d'asilo

 Ieri per il festival dei popoli c'è stato un incontro sul diritto d'asilo, al quale hanno partecipato il procuratore della Repubblica Perduca e Cristina Molfetta di Migrantes nazionale. E' stato l'incontro più colpevolizzante che abbia recentemente sentito, soprattutto da parte di Cristina Molfetta che non ha usato mezzi termini. Nello stesso tempo mi sono reso conto che la situazione è grave e merita questo tono: come mai si è passati dal difendere col diritto d'asilo coloro che fuggono da guerre e altro al considerarli nemici invasori e attaccarli con tutti i mezzi? Non solo da parte della destra ma da parte di tutta Europa. Veramente incredibile. E quando stamattina nella rassegna stampa ho sentito che papa Francesco in Lussemburgo ha accusato l'Europa di "smemoratezza" ho concluso che è veramente così. Dobbiamo darci una mossa e non ci sono scusanti.

"Appena videro ciò, Sedecìa, re di Giuda, e tutti i suoi guerrieri fuggirono, uscendo di notte per la via del giardino del re, attraverso la porta fra le due mura, e presero la via dell'Araba. Ma i soldati dei Caldei li inseguirono e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico, lo presero e lo condussero a Ribla, nel paese di Camat, presso Nabucodònosor, re di Babilonia, che pronunciò la sentenza su di lui. Il re di Babilonia fece ammazzare i figli di Sedecìa a Ribla, sotto i suoi occhi; il re di Babilonia fece ammazzare anche tutti i notabili di Giuda. Cavò poi gli occhi a Sedecìa e lo fece mettere in catene per condurlo a Babilonia. I Caldei diedero alle fiamme la reggia e le case del popolo e demolirono le mura di Gerusalemme" (Ger 39,4-8).


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26 settembre 2024

Fraternità sacerdotale

 Se ne è parlato martedì alla riunione della segreteria pastorale. Era una delle proposte di formazione del clero del prossimo anno. Ma come si fa a fare una formazione sulla fraternità sacerdotale? Non è meglio dare occasioni per viverla? Per incoraggiarla? E poi chi ha problemi di fraternità sacerdotale, spesso ha problemi di fraternità in generale... Meglio non stuzzicare le vespe in certe situazioni. Altre volte c'è chi ha problemi di fraternità sacerdotale perchè non veste bene la propria identità di sacerdote oppure idealizza i laici oppure è stato ferito in passato dagli stessi sacerdoti. Dunque il panorama è molto variegato e non si riesce a tenere dentro tutte le varianti. Magari diminuendo il numero dei sacerdoti, si risolve da sé: spesso in caso di bisogno tutti diventano fraterni. Ma non sempre, a volte si induriscono e basta.

Conclusione: vediamo di trovare un altro tema...

" Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? " (Gc 4,1-2)


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23 settembre 2024

Inizia l'Università

 Chi? Non io certo. Mio nipote inizia oggi i corsi di ingegneria al Politecnico e inizia il suo pendolarismo verso Torino. Ieri sera a cena ne parlava con grande attesa e mi veniva in mente quando io avevo cominciato l'Università, che è stata una formidabile esperienza di vita. Questo è ciò che gli auguro. E poi ti viene da pensare che siamo veramente fortunati a poter frequentare l'Università quando altri non se lo possono più permettere (ai miei tempi tutto sommato costava poco)  o quando in altre parti del mondo non passa neanche per la testa. Eppure investire sull'istruzione è uno dei modi migliori per dare un futuro.

"Il Signore ha fondato la terra con sapienza,
ha consolidato i cieli con intelligenza;
con la sua scienza si aprirono gli abissi
e le nubi stillano rugiada."
(Pro 3,19-20)



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22 settembre 2024

Funerali delicati

 Un funerale molto "delicato" quello del motociclista morto vicino alla parrocchia in seguito ad una manovra azzardata di un anziano signore, che ha generato una sorta di assalto ai soccorritori e poi al pronto soccorso. Una marea di gente fuori e un po' meno dentro: il rosario, con una formula variata e meno ingessata, ha visto una partecipazione sincera e, anche se non da "fedeli abituali" comunque rispettosa. Al funerale gran tributo al figlio, che era scortato perchè attualmente in carcere. Si direbbe usanze simili a famiglie mafiose se non fosse che non è sempre facile tracciare dei confini netti tra un modo di espressione del dolore diverso e un contesto invece fatto di tradizioni e di modi di fare più mafiosi. Alla fine si cerca di entrare in sintonia con il dolore di chi piange una persona e questo ti evita di far finta che sia un funerale come gli altri, ma anche usare il pulpito per fare dichiarazioni pubbliche contro qualcosa o qualcuno. Non è facile.


"Signore, ascolta la mia preghiera,
a te giunga il mio grido di aiuto.
Non nascondermi il tuo volto
nel giorno in cui sono nell'angoscia.
Tendi verso di me l'orecchio,
quando t'invoco, presto, rispondimi!"
(Sal 102,2-3)



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15 settembre 2024

Chi si ricorda dell'Afghanistan?

 Ieri sera il ragazzo afghano ospitato da noi ha cucinato una cena afghana invitando anche i suoi genitori adottivi di san Damiano. Una piacevolissima serata in cui si è parlato di tutto (anche perchè io conoscevo da molto tempo questa famiglia) e quasi non si è percepito che lui fosse un afghano accolto. Sembrava un qualunque giovane di 19 anni che discuteva con il suo "fratello adottivo" lì presente di macchine, di musica, di altro. Ma chi si ricorda quel momento in cui in Afghanistan sono tornati i talebani e in cui c'è stato quel fuggi fuggi generale in cui tutti cercavano di venire in Occidente? Chi si ricorda dei corridoi umanitari attraverso i quali anche minorenni come Mustafà sono arrivati attraverso la Caritas in Italia? Chi sa cosa sta succedendo attualmente in Afghanistan? Se non ci fossero persone in carne e ossa che fanno da "memo" andremmo avanti nutriti dagli scandali Sangiuliano-Boccia che sono più tipici di una farsa che di una tragedia.


"Sono più fortunati gli uccisi di spada
che i morti per fame, che son caduti estenuati
per mancanza dei prodotti del campo."
(Lam 4,9)



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14 settembre 2024

Famiglie in lite

 Passando per le benedizioni ho avuto modo di conoscere meglio una lite familiare tra fratelli e sorelle di una famiglia benestante. Cose da film: divisioni di beni che esprimono preferenze, ipocrisie varie dietro l'apparenza di buone maniere, coltelli nascosti, lutti vari non rimarginati, separazioni, ecc. Una classica vicenda da "parenti serpenti". E la morte di uno che doveva cercare di tenere insieme i vari brandelli è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Brutte storie le famiglie in lite: i legami che dovrebbero essere più profondi diventano quelli che fanno sanguinare di più. Quando poi la ricchezza si mette in mezzo, la miscela è decisamente esplosiva

"Sara vide che il figlio partorito ad Abraamo da Agar, l'Egiziana, rideva; allora disse ad Abramo: «Caccia via questa serva e suo figlio; perché il figlio di questa serva non dev'essere erede con mio figlio, con Isacco»" (Gn 21,9-10)

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13 settembre 2024

Unire due parrocchie

 Ieri c'è stato il primo incontro tra noi parroci di s. Domenico Savio e parroco e vice di san Pietro per avviare il cammino di riunificazione delle due parrocchie. Due tra le parrocchie più grandi della diocesi che sono anche tra le meglio coperte in quanto a sacerdoti ma che sono anche territorialmente molto simili come genere di popolazione e che avrebbero tutte le intenzioni di percorrere insieme questa strada. Qualche anno fa si era già cominciato con i primi incontri tra catechisti e tra volontari del centro d'ascolto. Scambio di sacerdoti alla messa della domenica mattina e poi tutto si era impaludato come all'interno della chiesa si usa fare con colpevole negligenza. Stavolta c'è il via dei due consigli pastorali, la sollecitazione della vicaria urbana (anch'essa tendenzialmente dormiente su quanto aveva deciso in tema di convergenza-unione tra parrocchie) e una condizione in cui se muore un sacerdote non viene più sostituito. Speriamo sia la volta buona e non succeda come con i paesi quando l'accorpamento è avvenuto a colpi di maglio, sulle spalle della gente e dei sacerdoti che si sono trovati a seguire come niente sei parrocchie e più e senza possibile alternativa.

"Quando uno dice: "Io sono di Paolo", e un altro: "Io sono di Apollo", non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso." (1Cor 3,4-5)



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10 settembre 2024

Un ordine del giorno curioso

 Ho ricevuto in questi giorni l'ordine del giorno della segreteria pastorale diocesana, attiva da almeno 20 anni, che diceva sommessamente: punto 1: verifica dell'utilità della segreteria pastorale; punto 2: varie ed eventuali.

Ho apprezzato la sobrietà e il coraggio, dopo anni che andiamo dicendoci che forse un gruppo di preti che decide le cose per la diocesi è quanto meno preconciliare... Sono curioso di capire se dietro l'asettico linguaggio burocratico ci sta l'intenzione liquidatrice, che ultimamente ha preso il sopravvento (una specie di "rottamazione" alla Renzi), un intento di verifica o un intento di rilancio in avanti, magari con opportuni aggiustamenti (io sarei di più per questa terza ipotesi).

"Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta" (Lc 21,6)



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09 settembre 2024

Ora siamo in due

 Eravamo già in due, ma parroco e vice. Ora siamo due ma coparroci. Con la nomina di don Enrico a co-parroco, ufficializzata con una lettera del vescovo ieri sera durante il pellegrinaggio di inizio anno pastorale alla Virgo Fidelis di Incisa Scapaccino, inizia un nuovo capitolo della storia della comunità. Apparentemente non cambia nulla. In realtà cambia molto: equamente spartire le responsabilità e la cura della parrocchia ed avere una garanzia in più di continuità di una "squadra" che è affiatata. Soprattutto continuare a scommettere sul fatto che la buona relazione tra i sacerdoti contagia le buone relazioni all'interno della comunità. Non è scontato e l'attuale affiatamento, legato in buona parte a idee e carattere simili, va ovviamente nutrito e coltivato e non dato per scontato. Un po' di commozione mentre si leggeva la lettera del vescovo non ha guastato, ma quel che conta è il senso di solidarietà che si percepisce intorno. E questo è "tanta roba".

 " Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri." (Gv 13,35)

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08 settembre 2024

La potenza di Beethoven

 Come non tornare sul giro a Torino venerdì e non citare il concerto in piazza san Carlo che ha dato il via al Festival di musica Mito? Nona sinfonia di Beethoven "Corale": un monumento grandioso e possente che richiama le origini della creazione nel primo movimento (quasi una "2001: Odissea nello spazio" in musica), passa attraverso il concitato ritmo del secondo movimento che ti genera quasi ansia, attraversa il celestiale terzo movimento di segno del tutto opposto e approda al grande quarto movimento con il coro e i solisti e il famoso inno alla gioia di Schiller, scelto come inno europeo. Ce l'avevano fatto studiare in seconda media, quando nel 1978 si andava verso l'elezione del primo parlamento europeo. Dunque una sinfonia densa di emozioni e di ricordi, che per molti anni ascoltavo prima di andare alla messa della notte di Natale o alla veglia pasquale per "entrare in atmosfera". La pioggerella non ha fermato l'esecuzione e ne siamo usciti tutti (molti bambini erano presenti) con uno spirito decisamente rinfrancato. 

1. Gioia figlia della luce, Dea dei carmi, Dea dei fior!
Il tuo genio ci conduce per sentieri di splendor.
Il tuo raggio asciuga il pianto, sperde l’ira e fugge il duol!
Vien! sorridi a noi d’accanto Primogenita del Sol!

2. Qual nell’arnia armoniosa già s’inserte il suono al suon,
e la voce della sposa già s’unisce alla canzon.
Ma da noi ritorca al viso chi la gioia in cor non ha,
l’uom che mai non ha sorriso certo in Ciel non salirà.

3. Dea dei palpiti giocondi gioia sacra ed immortal,
tu sei l’anima dei mondi,sei l’ebbrezza celestial:
sei la pace e la speranza, sei dei pampini l’umor,
sul tuo metro eterna danza move il mar e l’astro d’or.



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07 settembre 2024

Una Italia diversa

 Ieri pomeriggio mi sono dato alla pazza gioia e approfittando della sessione di esami a scuola mi sono fermato a Torino per un concerto alla sera. Ho riempito le ore andando pure al cinema, dove ho visto "Campo di battaglia", il film di Gianni Amelio presentato a Venezia. Solo un'ora e venti ma molto intense e molto toccanti, a tratti m'è pure venuta la tentazione di uscire per scene non certo lievi. L'ultimo anno della prima guerra mondiale e la diffusione della "spagnola" attraverso le vicende di alcuni medici. Ma soprattutto la foto di una Italia che non c'è più e i cui ragionamenti assomigliavano molto a quelli dell'Ucraina oggi. Fedeltà al paese, non cedere, non scappare da vigliacchi anche se le condizioni di vita dei soldati sono terrificanti...  Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, ma alcune scene ricordavano da vicino l'epidemia di covid, anche se allora i giornali non ne parlavano assolutamente. Ecco un'altra cosa cambiata: i media non sono disposti, se non per scelta loro, a fare da "portavoce" a chi comanda.


"La lingua del lattante si è attaccata
al palato per la sete;

i bambini chiedevano il pane

e non c'era chi lo spezzasse loro." (Lam 4,4)



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06 settembre 2024

Senza funerale

 In questi giorni in cui i funerali abbondano uno non c'è stato. Una signora relativamente giovane, membro di una famiglia conosciuta in zona e che non sempre economicamente se la cava, dopo aver sofferto di una malattia che l'ha poco alla volta portata via, è deceduta. Si aspettava di fissare il funerale e stamattina si scopre che non ci sarà nessun funerale, ma che sarà portata direttamente al cimitero. Per un verso ognuno è libero di fare ciò che vuole (e un funerale in meno è anche lavoro in meno). Per l'altro, essendo una persona di ambiente popolare, fa pensare:

- non tutta la famiglia è credente, anzi un fratello è decisamente ostile e può aver prevalso questa dinamica

- più precisamente il sospetto è la questione economica: portare la defunta in chiesa significa dover pagare per i portantini e questo magari non potevano permetterselo. 

- nello stesso tempo non siamo stati avvertiti come è successo invece altre volte, altrimenti potevamo attrezzarci e andare là. Di nuovo: è perchè non hanno voluto (non mi sembra questo il caso), o perchè non ci hanno proprio pensato?

Il tema è questo: le persone di ambiente popolare, per le quali la fede potrebbe essere una grande risorsa, si stanno allontanando da essa? E, di conseguenza, la fede sta diventando d'élite?

"Tobia uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: «Padre!». Gli risposi: «Ebbene, figlio mio». «Padre - riprese - uno della nostra gente è stato strangolato e gettato nella piazza, dove ancora si trova». Io allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l'uomo dalla piazza e lo posi in una camera in attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire." (Tb 2,3-4)



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05 settembre 2024

Radio Maria

 Ieri c'è stata la diretta della messa e del rosario su Radio Maria dalla nostra parrocchia. Dalle 7,30 alle 8,40 del mattino, ma alle 6 erano già arrivati per predisporre il tutto. Un grande impegno organizzativo: coro, celebrazione, collaboratori. Qualche mugugno di qualcuno, ma anche molto orgoglio da parte di altri. Radio Maria è divisiva, non nel senso che voglia dividere gli animi, ma perchè di fatto lo fa. Da una parte coloro che per devozione a Maria sarebbero pronti a fare qualunque cosa, anche alzarsi alle cinque per preparare una diretta. Dall'altra coloro che la ritengono un covo di talebani cattolici, armati contro il mondo. Da che parte sta la ragione? Chi vivrà vedrà. Una cosa però è certa: finchè persone malate e obbligate a stare in casa trovano ristoro in essa, vale sicuramente la pena di dare una mano. Non due, ma una sì.

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa." (Gv 19,25-27)



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02 settembre 2024

A capofitto. Si riparte

 Quest'anno il passaggio dalle ferie alla ripresa è brusco. Ieri ancora aria estiva e oggi siamo già catapultati dentro il giornale, l'organizzazione del catechismo, la diretta della messa su Radio Maria mercoledì mattina, il pellegrinaggio di inizio anno pastorale domenica 8 alla sera, la benedizione delle famiglie. Inoltre un po' di roba lasciata in sospeso quest'estate. Ma è proprio così: le ferie sono belle solo se nel resto dell'anno si lavora e ci si butta a capofitto, cercando di non risparmiarsi troppo. L'immagine d Baden Powell di "guidare la propria canoa" è veramente efficace: magari non andare controcorrente ma neanche lasciarsi travolgere troppo dalla corrente che non sai bene dove ti porta...

" Se vi dispiace di servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire: se gli dèi che i vostri padri servirono oltre il fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Quanto a me e alla mia casa, vogliamo servire il Signore»." (Gs 24,15)

basta che decidiate qualcosa....




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01 settembre 2024

Si corre il Palio

 Oggi è il giorno del Palio, ieri la cena propriziatrice. Ogni anno è un appuntamento che segna la fine dell'estate e l'inizio del tempo "ordinario". Dopo tanti anni si sono viste passare diverse persone nel comitato, alcune sono rimaste, altre sono nuove, ma la passione è sempre visibile. Anch'io in passato ero più freddo e distaccato, ma sempre più mi rendo conto del valore di questo appuntamento per la città e soprattutto per il borgo: mobilitazione di giovani e ragazzi, famiglie che si coinvolgono, adulti che si danno da fare... Quest'anno poi mi è capitato di pensare all'omelia e di trovare la prima lettura in cui si parla del valore delle leggi e delle tradizioni per il popolo di Israele, segno della sapienza del Dio che gliele aveva date: un bell'appiglio per riflettere anche su questo, soprattutto a fronte di molti che il Palio lo snobbano proprio o che ne sono allergici e intolleranti. E il Vangelo parla del rischio di formalismo e di ipocrisia nel seguire le regole e le tradizioni: recuperare lo Spirito (in questo caso del Palio) e non seguire la lettera delle tradizioni. Insomma: forza san Lazzaro!

" Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?  E qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo?" (Dt 4,6-8)



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